Avrà inizio domani il quinto appuntamento del calendario MotoGP 2021 con il Gran Premio di Francia. Come molto spesso accade, le condizioni metereologiche per il fine settimana di gara a Le Mans presagiscono pista bagnata. Pol Espargaró, nonostante abbia sempre ottenuto buoni risultati sul circuito Bugatti, ha dichiarato che preferirebbe di gran lunga correre su pista asciutta per poter approfondire ulteriormente la conoscenza della Honda RC213V.
“Sono molto positivo dopo aver avuto una buona giornata di test a Jerez – ha iniziato Pol – Ho capito molte cose sulla moto e ne ho provato alcune molto utili per poter fare un passo avanti ". Poi ha continuato parlando della situazione di Puig: "Non so se Alberto sarà o meno nel box. Io e lui ci capiamo bene, sia perché parliamo la stessa lingua, sia perché ci conosciamo da molto tempo. Tra di noi è davvero facile parlare e capirci, lui è molto chiaro con me e io lo sono con lui. Per quanto riguarda il personale giapponese, sto cercando di conoscere ogni persona per poter lavorare meglio sulla moto. Alberto è una parte importante parte del progetto Honda e non averlo qui è difficile. Tutti vorremmo che tornasse presto, magari verrà in circuito. È già qui, ma si sta ancora riprendendo e non sappiamo se verrà in circuito”.
Le previsioni meteo danno pioggia, cosa ne pensi?
“In questo momento sto ancora cercando di trovare l’assetto giusto della moto per andare forte in condizioni di asciutto. Se dovesse piovere durante questo fine settimana non dico che sarebbe come partire da zero ma quasi. Di sicuro io vorrei che non piovesse. Se dovessi essere veloce sul bagnato sarebbe una condizione isolata, poi ci sarebbe Barcellona e tornerei ad avere delle difficoltà. Vedendo le previsioni meteo sembra difficile. È molto freddo, poi piove, poi smette. Cercherò di dare il massimo qualsiasi condizione troverò”.
Pensi che ti sarà d’aiuto l’esperienza accumulata negli anni nel caso in cui dovesse piovere?
“Prima di tutto c’è da dire che Le Mans è una pista dove sono sempre andato veloce, sia in 125 che in Moto2. In MotoGP qui ho corso delle belle gare con Yamaha e KTM. Lo scorso anno, sempre con la pioggia, ho fatto podio con la KTM. Questo posto è sempre stato un po’ magico per me. Comunque, gli scorsi anni conoscevo di più la moto che guidavo".
L’ultimo fine settimana hai detto che nella squadra stavate percorrendo delle strade diverse. I test sono serviti per chiarirvi le idee o la situazione non è cambiata?
“Sto seguendo lo stesso lavoro di Jerez. Nei test abbiamo provato moltissime cose per quanto riguarda l’ergonomia, l’aerodinamica, l’elettronica. È stata una giornata piena. Dobbiamo cercare di migliorare ogni giorno, è quello che possiamo fare ed è quello che dobbiamo fare!”.
Hai detto che ti sarebbero serviti circa quattro GP per capire il limite della moto. Lo hai individuato?
“Sì. Il test di lunedì mi ha aiutato molto. A Le Mans è importante conoscere il limite della moto in diverse condizioni e con diverse gomme, con ogni pneumatico si ha una risposta diversa”.
Come dicevi prima, Le Mans è un circuito dove sei sempre andato molto forte. Potrebbe essere il momento di svolta con Honda?
“Non sono il tipo che pensa che nel bel mezzo del GP ci possa essere un vero punto di svolta. Penso più che altro che ci debba essere una preparazione completa e perfetta, in MotoGP tutto deve essere organizzato e strutturato. Non penso nemmeno che con un buon risultato in una gara possa cambiare tutta la situazione. Quello di cui sono sicuro è che qui sono sempre stato veloce e che vado forte. Non sono molto convinto di trovare la svolta”.