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Yamaha R9 M: la supersportiva che tutti i pistaioli vorrebbero

Questa special dedicata ai cordoli nasce da una Yamaha Tracer 900 GT del 2020. Ora però, è tutt'altro...

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Quando ad un appassionato gli si illumina la lampadina e desidera trasformare la sua moto, solo il budget può fermarlo. La maggior parte di noi motociclisti ama "metter mano" sulla propria amata. Per renderla più bella (secondo il proprio punto di vista), più performante, più... qualcosa. Poi ci sono gli appassionati che stravolgono letteralmente il progetto iniziale. E' il caso di Jacopo Marzaro, meccanico nonché grande appassionato di moto che lavora presso la concessionaria Yamaha Motor, Venezia Moto. L'idea? Stravolgere completamente una Yamaha Tracer 900 GT. Il risultato, lo vedete in foto, ci ha profondamente colpito. L'ha chiamata Yamaha R9 M.

C'era una volta la Yamaha Tracer 900 GT

Della "povera" Tracer è rimasto poco, visto che Jacopo ha impiegato un anno e mezzo per questa realizzazione che potete vedere nelle foto. L'ha completamente "aperta", per rivedere ogni particolare. Iniziamo dal motore, che non ha più i 114 cavalli iniziali, bensì 140 cavalli rilevati al banco. Per arrivare a questa potenza, il propulsore è stato debitamente preparato. La testa è stata flussata, e lo scarico ora è un Akrapovic. A "dare aria", ci pensa un filtro BMC, mentre la mappatura dedicata della centralina ha fatto il resto. Non manca un blipper in scalata, e parlando di elettronica sono stati rivisti tutti i parametri del controllo di trazione e dell'anti-wheeling, "ritardati" per l'utilizzo in pista e per le gomme slick, che ovviamente garantiscono tutt'altro grip.

Ciclistica al top

Passiamo ora alla ciclistica, parte che ha sicuramente subito i maggiori interventi. Iniziamo dal peso: dai 190 Kg iniziali si è passati a 155 Kg, una bella cura dimagrante. Le sospensioni, ora vedono il marchio Ohlins sia all'anteriore che al posteriore (TTX), collegate a cerchi OZ in pregiato magnesio. Il leveraggio posteriore è stato rivisto per avere il giusto setting, così come le piastre di sterzo (con off set dedicato), lavorate CNC e con la parte superiore "ad ali di gabbiano". A frenare la moto, delle pinze Brembo GP4 RX con dischi Supersport e pompa freno 17x19 sempre del costruttore bergamasco.

Carena fatta a mano

La Yamaha R9M di Jacopo vanta poi delle pedane arretrate ed i registri catena rapidi. Il telaietto posteriore ed anteriore sono stati rivisti, così come il serbatoio, in alluminio. Tutto il resto lo fanno la bellissima carenatura dedicata (la moto è rigorosamente monoposto!), anch'essa creata a mano. I giusti adesivi (by Steve Salvador) e la verniciatura (Donkey Spray) completano il quadro di questo oggetto dei desideri. Yamaha, forse dovresti farci un pensierino ed ispirarti a questa R9 M.

Foto: Luca Germano

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