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MotoGP, VIDEO - Evoluzione dello stile di guida: dal principio fino a 63° ‘di piega’

Nella ricostruzione grafica vengono racchiuse le tappe fondamentali del motociclismo che hanno permesso di raggiungere elevati angoli di rollio. Lo stile di guida del pilota e le gomme sono i due fattori cardine

MotoGP: VIDEO - Evoluzione dello stile di guida: dal principio fino a 63° ‘di piega’

Il canale youtube MotoGP™ ha pubblicato una ricostruzione in 3D dell'evoluzione dello stile di guida. Godetivi il video a questo link.

Agli albori del moto mondiale, i cerchi erano equipaggiati con gomme ‘strette‘ che richiedono un minor angolo di rollio per affrontare la curva. Le potenze in gioco all’epoca, circa 80 CV, oggi fanno sorridere e costringevano il pilota a cercare in sella la miglior posizione aerodinamica.

Una prima rivoluzione per la tecnica di guida avviene sul finire degli anni ’70 con lo stile introdotto dall’americano Kenny Roberts con il ginocchio a terra durante la percorrenza di curva. La potenza erogata dai motori aumentò, il che permise di adottare anche una guida ‘sporca’ con la gomme posteriore sempre al limite dell’aderenza per ridurre il raggio di curvatura con dei ‘traversi’ controllati. Tecnica mutuata dalla discliplina del flat track.

Gli anni ’90 rappresentano l’ultimo decennio del motociclismo ‘duro e puro’. Motori 2 tempi, 200 CV di potenza, erogazione complessa da gestire e tenuta sotto controllo solo dall’abilità del pilota senza ausili alla guida. La maggior potenza richiedeva anche una sezione maggiore degli pneumatici con relativo incremento dell’angolo di piega.

Per approfondire la correlazione tra angolo di rollio e sezione degli pneumatici si rimanda a questo articolo.

Primi anni duemila, raddoppiano i tempi e la cilindrata del motore: da 2t a 4t e da 500cc a 1000cc. Introduzione del controllo di trazione e una erogazione più progressiva dei propulsori 4 tempi diminuiscono drasticamente le cadute per high side. La maggior potenza espressa ed il maggior peso delle moto costringono i piloti ad una seconda rivoluzione dello stile di guida con il busto proiettato verso il centro della curva per spostare il baricentro.

Infine arriviamo ad oggi con l’estremizzazione di gomme, controlli elettronici e aerodinamica. Estremizzazione che si ripercuote anche sullo stile di guida con il pilota completamente proiettato verso l’interno della curva. Gli effetti di tutti questi fattori permettono di arrivare ad angoli di piega superiori a 63°. Oltre al ginocchio si accarezza l’asfalto con il gomito, la spalla e oltre…


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