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MotoGP, Bagnaia in paradiso, Rossi all'inferno: il confronto fra 2020 e 2021

Dopo le prime 4 gare Pecco ha 57 punti in più, Valentino 34 in meno. La matematica dice che Mir è più percioloso e che Honda e KTM sono nei guai

MotoGP: Bagnaia in paradiso, Rossi all'inferno: il confronto fra 2020 e 2021

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La stagione 2020 della MotoGP era stata definita una delle più pazze della storia, con 9 diversi vincitori e continui capovolgimenti di fronte, insomma un anno in cui a dominare era stata l’incertezza. A contribuire a questa imprevedibilità erano state da una parte la nuova gomma posteriore Michelin, dall’altra un calendario condizionato dalla pandemia del Covid, che aveva obbligato a correre in alcuni circuiti in momenti dell’anno diversi dal solito e a volte a disputare due GP sulla stessa pista.

Si pensava che in questo 2021 le cose sarebbero tornate alla normalità, ma dopo 4 gare i colpi di scena non sono mancati. Quattro GP in cui hanno vinto 3 diversi piloti (Vinales, Quartararo e Miller) e in cui la testa della classifica è cambiata alla fine di ogni gara: prima il leader del campionato è stato Maverick, poi Zarco che ha lasciato il testimone a Quartararo e infine Bagnaia.

Si dice sempre che dopo i primi round europei i livelli inizino a delinearsi, così abbiamo provato a confrontare i punti fatti dai piloti nelle prime 4 gare del 2020 con quelli conquistati in questa stagione. Con la discriminate, sia detto, di piste diverse: lo scorso anno si era corso 2 volte a Jerez, una a Brno e un’altra in Austria, mentre nel 2021 si è disputata una doppietta in Qatar, seguita dai GP in Portogallo e Jerez.

Bagnaia la sorpesa insieme all'Aprilia, passi avanti per Quartararo e Mir

Il primo dato che salta all’occhio è l’enorme differenza di punti di Bagnaia: 66 contro 9, ben 57 in più. Vero anche che Pecco, nel 2020, aveva rotto il motore della sua Ducati nella seconda gara di Jerez e poi si era infortunato a Brno, saltando così due delle prime 4 gare. Rimanendo a Borgo Panigale, sorprende anche Zarco, che in questo primo scampolo di campionato ha già raddoppiato il numero di podi conquistai in tutta la scorsa stagione (2 contro 1), ma nel 2020 era al debutto sulla Desmosedici e con una moto non aggiornata, mentre ora dispone di una GP21.

Da questo semplice confronto, spicca anche Aleix Espargarò, a +14, un segnale di come l’Aprilia sia cresciuta particolarmente nell’inverno. Anche lo spagnolo però ha usato la testa, non commettendo più errori in gara.

Sul fronte Yamaha, Quartararo e Vinales sono in positivo, ma di poco. Per Maverick è la conferma di un pilota veloce (ha già una vittoria quest’anno) ma ancora poco constante, Fabio invece ha pagato molto il problema all’avambraccio che lo ha fermato la scorsa domenica. Senza quel guaio fisico, sarebbe stato l’unico a essere sempre stato sul podio (e probabilmente a Jerez sul gradino più alto), la dimostrazione di un cambiamento di atteggiamento rispetto allo scorso anno. Non inganni invece il segno + davanti a Morbidelli, che nel 2020 aveva pagato una rottura meccanica. Per Franco usare la vecchia M1 (datata 2019) è senza dubbio un limite.

Molto interessante è notare che Mir ha 18 punti in più di un anno fa, per un pilota che come lui esce sulla distanza è un bottino importante, che potrà sfruttare nel corso della stagione. Quindi, guai a togliere Joan dai contendenti per il titolo. Mentre Rins non può troppo gioire per i 4 punti di vantaggio sul se stesso 2020, perché lo scorso anno doveva fare i conti con un infortunio alla spalla.

Mal comune e nessun gaudio: Rossi, Honda e KTM nelle retrovie

Veniamo alle note negative e le peggiori riguardano Valentino. I 34 punti si svantaggio dicono tutto sulle difficoltà che sta affrontando Rossi in questo inizio di campionato. Il Dottore ha portato a casa appena 4 punti (tutti nella prima gara in Qatar), mentre un anno fa aveva potuto anche festeggiare un podio. È il sintomo di una crisi da cui sta cercando di uscire e Le Mans ci dirà se i test di lunedì scorso a Jerez siano stati produttivi.

La parte bassa della classifica di questo confronto indica chiaramente le difficoltà di due moto: KTM e Honda. La RC16 era stata la sorpresa del 2020, con una vittoria a Brno (firmata Binder) e alla 5ª gara sarebbe arrivata quella di Oliveira al Red Bull Rins. Quest’anno Brad ha 20 punti in meno dopo 4 gare, 9 sono quelli di Oliveira e 5 quelli di Lecuona. Petrucci, al debutto sulla moto austriaca, ha raccimolato solo 5 punti, 15 in meno di quanto aveva fatto sulla Ducati un anno fa, in un inizio di stagione per nulla entusiasmante, per altro.

Per la moto targata HRC non va meglio: il pur buon Nakagami solo a Jerez è arrivato vicino al podio, ma quel risultato non è bastato a risollevare un bilancio negativo (-18). Alex Marquez sta sbagliando troppo e la conseguenza sono 7 punti in meno rispetto alla sua stagione di debutto. Pol Espargarò sta faticando ad adattarsi alla Honda e la classifica non gli fa sconti, con 2 punti in meno rispetto alle prime gare 2020 con la KTM. Se in Austria si stanno rimboccando le maniche con Pedrosa impegnato in test in giro per l’Europa, in Giappone stanno sfornando molto novità e sperando che Marc Marquez torni presto in forma. Quello è un jolly che può ribaltare la classifica in pochissimo tempo.

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