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MotoGP, GP di Jerez: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Una domenica rossa di gioia per la Ducati: Miller emoziona e si emoziona, Bagnaia sale in testa al Mondiale. Tante belle notizie, ma non per tutti

MotoGP: GP di Jerez: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Rossi sì, ma di gioia. Incontenibile, straripante, da piangere e da ridere. Una festa tutta Ducati, con Miller che butta la maschera e vive la sua emozione fino in fondo, con Bagnaia che gongola in cima al Mondiale. Una domenica perfetta, bestiale, come non era da tempo, la prima di una nuova era.

Una domenica da ricorda, anche per Fabio Di Giannantonio, che si è tolto la voglia di vittoria, ricordando Fausto Gresini nel migliore modo per un pilota. La domenica anche del ritorno sul podio di Fenati e di un'altra vittoria di Acosta, gioiello di questo inizio di 2021.

Una bella domenica, certo. Ma non per tutti.

IL BELLO – Rosso a Jerez, bel campionato si spera. Non fa rima, ma potrebbe essere vero. Miller e Bagnaia hanno esorcizzato il circuito spagnolo e interrotto il conteggio degli anni dalla vittoria di Capirossi. Una doppietta nella patria del brandy regala un’ebrezza unica, con un Jack ritrovato e un Pecco solido come un blocco di granito. Nulla da aggiungere, i due ducatisti hanno parlato in pista.

IL BRUTTO – I più distratti potrebbero pensare che Valentino si sia svegliato in ritardo e non abbia fatto in tempo a schierarsi per la gara. La classifica invece lo restituisce in posizioni in cui non aveva navigato neppure negli anni più tempestosi. I problemi di Rossi sono noti, la soluzione no. Sperando in Le Mans.

IL CATTIVO – Franco Morbidelli non è esattamente quel santone imperturbabile agli umani (e soprattutto meccanici) eventi. Anche per lui i pianeti possono raggiungere velocità considerevoli nei propri moti rotatori. Quando succede, si sfoga in pista. Alla faccia di una moto usata e della Yamaha che non si era accorta di avere fra i suoi piloti il vicecampione del mondo.

LA DELUSIONE – Da cigno a brutto anatroccolo, ribaltando la fiaba di Andersen: la riscrittura di KTM non è delle più felici. Tutta colpa di una gomma, che non c’è più. Però bisogna reagire, perché la sorpresa del 2020 è diventata la delusione del 2021, soprattutto per chi la guida.

LA CONFERMA – Lo chiamano lo squalo, ma Pedro Acosta non reagisce al profumo del sangue, ma a quello della vittoria. In quel caso diventa un predatore spietato e ogni pilota in Moto3 se ne accorto sulla propria pelle. Mai visto un debutto migliore e il meglio deve ancora venire.

L’ERRORE – Un altro per Alex Rins, che ha talento e moto buoni per puntare in alto, ma qualche problema con la forza di gravità. Lo spagnolo non è esattamente un debuttante e certi errori sono più che evitabili.

LA SORPRESA – Visto che la prima volta non si scorda mai, tanto vale renderla speciale. Fabio Di Giannantonio ha fatto un centro perfetto a Jerez, lasciando agli avversari solo le briciole. Ora deve dimostrare che non gli è passato l’appetito.

IL SORPASSO – Dodici, non fatti ma subiti. Fabio Quartararo si è trasformato da fulmine blu a chicane mobile in gara, ma non per colpa sua. La sindrome compartimentale ha colpito il suo avambraccio, chi l’ha duro la perde.

LA CURIOSITA’ – Valentino Rossi ha corso per la 23ª volta un Gran Premio sulla pista di Jerez, mai nessuno aveva partecipato a tante gare di Mondiale sulla stessa pista.

IO L’AVEVO DETTO –La domenica sarà il vero test” diceva lo studente Miller al sabato. Promosso con lode.

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