“Per dire che sto vedendo la luce in fondo al tunnel è ancora presto” chiarisce subito Valentino Rossi, ma questa giornata di test a Jerez sembra avergli fatto bene. La faccia è meno scura di quelli degli ultimi tempi, dalle sue parole si intravede un cauto ottimismo e era da tempo che non succedeva.
“Avevo un disperato bisogno di di migliorare - non nasconde - e questa è stata una buona giornata, perché c’erano le condizioni perfette per andare in moto, ho lavorato tanto e fatto molti giri”.
Ma, soprattutto, ha fatto dei passi in avanti.
“Dopo un fine settimana come quello passato, il morale mio e del team era molto basso, ma oggi sono stato più veloce, va un po’ meglio, addirittura in qualche occasione si sono visti anche dei timidi sorrisi” racconta con gusto.
A cosa sono dovuti i progressi?
“Abbiamo lavorato bene sul setup, sulla distribuzione dei pesi, e poi Yamaha ha portato alcune cose nuove che hanno funzionato. Tutto quello che ho provato oggi è stato un piccolo passo in avanti - la risposta del Dottore - L’obiettivo era quello di riuscire a frenare più profondamente in modo da entrare più veloce in curva e abbiamo fatto dei passi in avanti. So però che è sempre difficile arrivare a delle conclusioni nei test del lunedì, dove ci sono condizioni diverse e si lavora in un altro modo. Sono contento, perché ho migliorato il mio passo e sono riuscito ad adattare la M1 al mio stile di guida, ma dovrò confermare tutto a Le Mans”.
I suoi problemi sono noti.
“Non mi piace parlare di gomme, dire che sono troppo morbide per me, perché sono uguali per tutti e se vuoi correre in MotoGP devi adattarti - continua - Semplicemente non mi sento a mio agio sulla moto, soffro in accelerazione, il problema è la mia velocità. Sapevo che lottare per la vittoria non sarebbe stato facile, ma devo andare più forte di così. Questo è un lavoro fra me e la M1 e oggi ho trovato qualcosa di migliorativo, riuscivo a essere più preciso nella guida”.
Prima di congedarsi, Valentino ha commentato anche i problemi di sindrome compartimentale che a Jerez hanno afflitto molti piloti.
“Secondo me sono correlati all’aumento delle prestazioni delle moto, in accelerazione ma anche in frenata e qui a Jerez si stacca forte, quindi per chi ne soffre è una bella bega” il suo commento.
Franco Morbidelli: "I test del lunedì possono essere pericolosi"
Anche dall’altra parte del box Petronas l’umore è buono e Morbidelli ha avuto addirittura un paio di parti nuove da provare. Nulla di fantascientifico, ma almeno è stato un segnale.
“Ho raccolto dati per Yamaha su un nuovo parafando e ho provato un forcellone in carbonio diverso da quello che uso - spiega Franco - Non so se quest’ultimo lo utilizzerò a Le Mans perché l’ho provato solo a fine giornata, ma ha del potenziale. Per il resto, abbiamo lavorato sul setting per migliorare la frenata e ci siamo riusciti. Però i test del lunedì possono essere pericolosi, puoi prendere la strada sbagliata, quindi dovremo riconfermare tutto a Le Mans”.
Del resto il Morbido deve fare il massimo con quello che ha (una M1 di due anni) e forse è lui stesso come pilota ad avere i margini di miglioramento più grandi.
“Questo solo Dio lo può sapere - ride - Penso che possiamo migliorare entrambi, io sto facendo del mio meglio e lo sta facendo anche la mia moto, perché Ramon Forcada la sta mettendo a posto alla grande. Per il resto, non riesco a guardare troppo lontano, ho la vista corta in questo senso, spero di andare forte a Le Mans, poi vedremo cosa accadrà nelle altre gare”.