È stato recentemente depositato il marchio "Royal Enfield Shotgun" e, sommando questo indizio a quelli provenienti dalle strade dell'India, si potrebbe ipotizzare che il nome si possa riferire alla nuova cruiser sorpresa durante i test. La registrazione è stata segnalata da BikeWale, sempre molto attenta alle vicende di Royal Enfield, che ha scoperto la domanda di registrazione, per essere utilizzata in "motociclette, scooter a motore, scooter, motocicli elettrici" insieme a molti altri possibili usi.
COME POTREBBE ESSERE UTILIZZATO
Shotgun è un nome di sicuro effetto, significa fucile ma, in chiave motociclistica, ride shotgun vuole anche dire copilota. È risaputo che Royal Enfield è al lavoro su una cruiser da 650 cc, lo stesso della Continental GT e della Interceptor, ma con un approccio diverso.
Un altro modello molto atteso e per il quale ci sono già stati dei rumors, è la moto elettrica, che con il nome Shotgun potrebbe avere prestazioni oppure una estetica diverse da quella tradizionali, più orientate alle prestazioni.
Il tema della pistola continua nel mondo Royal Enfield, dopo la Bullet 500, quindi un nuovo modello chiamato Royal Enfield Shotgun troverebbe la sua collocazione.
GLI ALTRI NOMI DEPOSITATI
“Shotgun” non è l'unico nome registrato da Royal Enfield: nell'ultimo anno infatti altre richieste di marchio quali Hunter, Sherpa, Flying Flea e Roadster. Se alcuni di questi possono essere dei depositi precauzionali, altri invece potrebbero riferirsi ai prossimi modelli. - mentre alcuni potrebbero essere solo segnalibri per un potenziale utilizzo, altri potrebbero essere impostati per rilascio abbastanza presto.
Curioso notare come la Royal Enfield faccia ricorso ai nomi del suo glorioso passato: il nome Flying Flea tradotto in italiano significa 'Pulce Volante' e riprende quello di un modello prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale, il cui nome non era nemmeno casuale. Infatti si trattava del modello con motore due cilindri da 125 cc, piccolo e leggero progettato per essere paracadutato con le truppe aerotrasportate, dotato per questo di manubrio pieghevole e di serbatoio sigillato, ecco perché quindi la pulce era volante.
I fan del marchio sanno anche che Sherpa riguarda un modello degli anni ’60, un monocilindrico a 2 tempi con motore Villiers da 173 cc prodotto dalla divisione indiana del marchio. Col nome Sherpa potrebbe arrivare una versione “ridotta” dell’attuale Himalayan, particolarmente apprezzata in una versione da un quarto di litro proprio nei mercati fiorenti del Sud-est asiatico.
Hunter invece non ha riscontri storici e, se fosse affiacato a Sherpa, potrebbe far pensare a un secondo esordio di coppia dopo quello delle bicilindriche Continental GT e Interceptor, questa volta però con una endurina o, forse, una scrambler urbana.