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MotoGP, Marini: "Devo staccare più forte, come Bagnaia e fidarmi dell'anteriore"

"Il problema è adattarsi alla pista, che è molto stretta per una MotoGP. Come ho già detto: qui le gomme saranno importanti e per la prima volta c’è un po’ di indecisione. La scelta più facile sarebbe la gomma media"

MotoGP: Marini:

Luca Marini ha terminato il venerdì di prove libere con il 14° tempo della giornata. Anche per il numero 10 l'incognita fondamentale, che corrisponde anche alla giusta chiave di lettura nel Gran Premio di Spagna, è la scelta delle gomme. Luca però non si dà per vinto. Jerez, come ha più volte ribadito, è una pista sulla quale l'italiano si è sempre trovato a suo agio e sembra che lo stesso valga anche in sella ad una MotoGP.

Questa pista è completamente diversa dal Qatar o da Portimao perché è davvero stretta e piccola per la MotoGP - le prime parole spese da Luca al termine della giornata di oggi - Non è facile capire come guidare all’inizio, si possono fare moltissimi errori. Ci vuole un po’ per adattarsi ma alla fine si risolve tutto. Probabilmente qui la Ducati non è la moto più veloce, ma vedendo anche l’anno scorso posso essere competitivo. Qui bisogna essere puliti, ci sono curve veloci e bisogna frenare forte. Sono tutte cose che alla Ducati riescono molto bene”.

Hai già fatto delle prove per l’assetto e per il passo gara?
Ho lavorato moltissimo sull’assetto per cambiare le cose rispetto a Portimao. Sono due piste molto diverse e quindi con la squadra abbiamo fatto le modifiche che necessita questo circuito. Sono state tutte modifiche positive anche se bisogna ancora lavorare sul posteriore. Bisognerà stare attenti alla scelta della gomma in ottica gara. La gomma cala di prestazione dopo un po’ e c’è meno grip. Ci stiamo lavorando, secondo me nelle FP3 potrò ancora migliorare qualcosa. Come ho già detto: qui le gomme saranno importanti e per la prima volta c’è un po’ di indecisione. Soprattutto per la gomma davanti e il time attack, non siamo ancora decisi se la morbida o la media. Fare la gara con la morbida sul posteriore sarebbe difficile però ci si potrebbe provare. La scelta più facile sarebbe la gomma media”.

A livello di guida sei stato costretto a cambiare nuovamente lo stile di guida per adattarti alla pista?
Diciamo che il cambiamento che sto cercando di fare è sempre lo stesso in tutte le piste. Ho cambiato ulteriormente la mia posizione di guida questa mattina così riesco a sporgermi un po’ di più per aiutare la moto a girare in curva, è stato positivo. È un processo che richiederà ancora un po’ di tempo, soprattutto per capire le gomme in gara. C’è margine per capire come sfruttare al meglio la mia Ducati, questa è solo la terza pista su cui giro e ce ne saranno tante altre molto diverse”.

Quali sono i punti in cui soffri di più?
“A vedere i miei tempi direi il T3 e il T4. Soprattutto nel T3, storicamente è il settore dove qui a Jerez perdo un po’ di più, anche in Moto2. Pecco però lì è andato molto forte e dopo vedrò da lui come fare. In generale comunque lui stacca sempre forte in tutta la pista”.

Secondo te dov’è che Pecco fa maggiormente la differenza?
“In frenata! Riesce a farlo molto forte, è molto sensibile con il gas e quindi riesce anche a gestire bene la gomma dietro. Sicuramente è un modo di guidare che funziona molto bene con le gomme che ci sono adesso. Anche io sto cercando di cambiare il mio stile di guida per staccare più forte. Il modo in cui ti inserisci in curva poi te lo porti dietro anche in uscita leggermente. Questo è il trend che ho notato in generale in MotoGP, prima tutti mi dicevano che era fondamentale preparare l’uscita adesso mi sembra di capire che bisogna fidarsi della gomma davanti”.

 


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