Dopo il podio di Portimao il campione del mondo in carica Joan Mir dovrà cercare una conferma importante a Jerez de la Frontera nel quarto appuntamento stagionale. Il pilota Suzuki, come detto, ha chiuso al terzo posto la gara portoghese ed ora è all’inseguimento di Fabio Quartararo che dista 23 punti. Davanti a lui in classifica, però ci sono anche le Ducati di Zarco e Bagnaia oltre che la Yamaha di Vinales, la lotta sembra essere solo iniziata.
“Questo potrà essere un grande fine settimana per noi – ha detto Joan – Sono davvero fiducioso ed arrivo dal podio Portimao. L’obiettivo per questa gara è lo stesso e sicuramente proverò ad arrivare il più vicino possibile alla vittoria”.
Jerez è un tracciato molto conosciuto dai piloti visto che nel corso della stagione e durante l’inverno viene utilizzato anche per sessioni di test o altre attività. In situazioni di normalità è anche uno dei più frequentati dagli appassionati spagnoli che però, per il secondo anno di fila, dovranno fare a meno di occupare gli spalti.
“Questo è uno dei circuiti più vicini alla gente ed è un peccato essere qui ancora senza pubblico, ma credo sia importante per noi essere qui a prescindere. Spero che il prossimo anno potranno esserci anche i tifosi, per noi è importante averli”.
Nel corso di questa settimana di pausa ha fatto notizia la cancellazione di Maverick Vinales da Twitter dopo le critiche e gli insulti ricevuti. Parlando in generale, quanto è importante l’uso dei social network per te come pilota MotoGP?
“La comunicazione è una parte del mio lavoro e dello sport. Senza la gente noi non potremmo essere qui ed io guiderei una minimoto solo per divertimento. Qualche volta noi piloti dimentichiamo i tifosi e magari ci lamentiamo delle troppe interviste o di altre cose ma so che sono cose importanti. Io cerco sempre di essere il più naturale possibile sui social e nelle interviste anche se qualche volta dico delle cose che non potrei dire”.
In MotoGP non c’è nessun pilota che si esprime sui social come, per esempio, fa Lewis Hamilton. Si parla poco di diritti umani o di ambiente, perché secondo te?
“Parlare di quello che ci sta attorno è importante e io cercherò di fare qualcosa in più magari perché ammiro molto quello che fa Hamilton, lui condivide cose importanti. Io però ho 23 anni e penso che lui non fosse come è ora alla mia età, oltre tutto non ho 20 milioni di seguaci come lui”.
Proprio riguardo ai diritti umani ci sono state delle polemiche sullo sfruttamento del lavoro per la costruzione del tracciato indonesiano di Mandalika. Ne avete parlato tra piloti?
“No, non abbiamo mai discusso di questo”.
Uno dei giovani più interessanti del paddock è Pedro Acosta, cosa puoi dirci di questo talento?
“Fernando, uno dei miei meccanici mi parlava di lui quando era in rookies cup. Quello che sta facendo ora è incredibile, non ha pressione e sta sfruttando la moto al meglio. Guida in un modo diverso rispetto agli altri, è concreto anche se magari non troppo elegante. Gli altri piloti devono portargli rispetto, non è un debuttante come gli altri ed ha già un bel vantaggio in classifica. Ha un futuro radioso davanti a te”.
Rins: "Non chiedo troppo alla Suzuki"
In casa Suzuki, al momento, dovrebbe sorridere meno Alex Rins che è caduto nel corso della gara di Portimao mentre si trovava all’inseguimento di Fabio Quartararo. Alex ha perso molti punti e anche il contatto in classifica mondiale con i primi ma per ora non demorde e guarda con fiducia al round spagnolo.
“Approccio meglio questo weekend rispetto allo scorso anno – ha detto Rins - sono pronto e sono contento di essere qui a Jerez. È sempre speciale venire qui ed è un peccato non vedere i tifosi sugli spalti, ma gareggeremo per loro”.
La scorsa settimana la gara di Rins è terminata nella ghiaia di Portimao dopo una scivolata. Si può dire che la tua guida richieda troppo alla Suzuki?
“No, e posso dirlo perché ho i dati che lo confermano. Quando sono caduto a Portimao ero dentro i limiti in quella curva, ho fatto tutto come sempre, ero solo 1 o 2km/h più veloce. La caduta è stata strana perché moto non mi ha avvisato e non ho potuto salvare la scivolata. Fino a quel momento stavo facendo una bella gara in termini di gestione, guidavo bene e non stavo spingendo troppo”.
Ti senti ancora dentro il gruppo per la vittoria del mondiale? La settimana scorsa alcuni piloti non ti hanno inserito tra i nomi dei favoriti.
“Alla fine, sono sempre li davanti e questa è la cosa più importante. Il fatto che loro non mi considerino non mi tocca e sarà una sorpresa ancor più grande per loro quando sarò li”.
Cosa ne pensi dell’account cancellato da Vinales sui social? Capita anche a te di ricevere critiche dure?
"A me piace leggere tutto quello che mi mandano gli appassionati sui social e giorno dopo giorno sono i messaggi aumentano e questo significa che sto facendo un buon lavoro. Le critiche ci saranno sempre nello sport, lunedì dopo la caduta tutti si sentivano molto intelligenti ma nessuno a parte me e la squadra sapeva veramente quello che era successo”.