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SBK, Puccetti porta in Superbike una mega hospitality da MotoGP!

Quella di Manuel sarà la più grande di tutto il paddock delle derivate! Ma quanto lavoro e cosa c’è dietro queste mega costruzioni?

SBK: Puccetti porta in Superbike una mega hospitality da MotoGP!

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Per il 2021 Manuel Puccetti ha deciso di fare le cose in grande! Già, perché oltre a scendere in pista con la Kawasaki di ultima evoluzione insieme a Lucas Mahias, ha pensato bene di rinnovare la propria hospitality sfoggiandone una completamente nuova in vista della prossima stagione.

Quella che vedete nella foto di copertina è infatti l'hospitality che la squadra tricolore porterà in giro per l’Europa in occasione del Mondiale Superbike: “Per un po’ di anni direi che siamo a posto in quanto a ospitalità – ci ha detto sorridendo Manuel – era da un po’ di tempo che pensavo a questa opzione e alla fine sono molto entusiasta che questo progetto si sia concretizzato”.

In attesa di vederla nel paddock di Aragon, in vista del primo appuntamento del Mondiale SBK, Manuel ha già aperto le porte in occasione dello scorso weekend del CIV al Mugello: “L’idea era quella di avere una struttura polivalente – ha spiegato Puccetti – il nostro concetto non era infatti solo quello di avere uno spazio dove mangiare e guardarsi la gara, ma anche un luogo dove ci si può incontrare per meeting e incontri con sponsor e media. Ci saranno infatti degli spazi ad hoc per riunioni e altri per le interviste, in modo da adattarsi a diverse situazioni”.

A tal proposito ci domandiamo: che tipo di lavoro c’è dietro un’hospitality del genere e come funziona? Ne abbiamo parlato con Michele Bergamini della B & B Car, da anni impegnato nel settore, il quale ha curato il progetto insieme a Lamitec: “Abbiamo iniziato nel 2013 costruendo l’hospitality di Gresini con Go&Fun – ha ricordato – in seguito abbiamo  esteso la nostra collaborazione con altre realtà come ad esempio Severino, il team LCR di Lucio Cecchinello e Honda HRC. Quella della Honda è l’hospitality più grande della MotoGP”.

Bergamini entra poi nel merito: “Negli anni c’è stata una sorta di sfida tra chi avesse l’hospitality più grande del paddock – ha aggiunto – ovviamente ci sono dei regolamenti da seguire, dato che non è possibile allungarsi, pertanto l’unica soluzione è alzarsi”. A tal proposito ecco allora qualche numero: “Quella di HRC è un’hospitality alta sei metri, mentre quella di Puccetti arriva a otto metri – ha svelato – ovviamente non manca poi l’impegno nel costruirle, dal momento che per quella Honda è servito quasi un anno, mentre con Manuel quattro mesi. Quando realizziamo opera del genere le richieste principali sono due: praticità del montaggio e sicurezza, dato che nel paddock mi è già capitato di vedere hospitality a cui volassero via i tetti per via del maltempo”.

Infine ancora qualche numero: “Quella di Puccetti è un’hospitality di circa 230 mq per piano – ha concluso Bergamini – la capienza è di circa 150 persone. Come ho detto prima, uno degli aspetti principali di queste opere deve essere la praticità: parlo del montaggio, dato che in un giorno può essere smontata e rimontata, così come il fatto che coloro che lavorano all’interno possano muoversi facilmente in orario pranzo per effettuare il proprio servizio”.  

Che dire: Puccetti ha fatto le cose in grande, tanto che la sua costruzione sarà considerata come la “Casa  della Kawasaki”. Volete sapere i prezzi? Ecco, questi sono top secret e possiamo ben capirlo. Vi possiamo però dire che, qualora foste interessati, per un’hospitality come quella di Honda HRC in MotoGP, non vi basterà la cifra di un milione di euro!

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