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MotoGP, Petrucci: "Cosa ci manca? La dura di Michelin del 2020, era perfetta per KTM"

"Era una soluzione in più, che ora non c'è. Gli altri hanno fatto dei passi in avanti, noi siamo costretti ad usare le dure e non sfruttiamo le altre gomme per fare il tempo. Non mi piace essere lontano, ma anche qui abbiamo imparato qualcosa"

MotoGP: Petrucci:

Danilo Petrucci ha chiuso oggi in tredicesima posizione un Gran Premio di Portimao vissuto di certo non da protagonista. Le aspettative della vigilia erano decisamente diverse per il pilota della KTM, visto che su questo tracciato nel 2020 Miguel Oliveira aveva portato al trionfo la RC16. Ma la realtà si è rivelata profondamente diversa ed a salvare il bilancio della Casa austriaca di ha pensato solo il 5° posto di Brad Binder. 

Danilo continua ad avere difficoltà ad interpretare perfettamente una moto profondamente diversa rispetto alla Ducati a cui era abituato e si sta manifestando un problema che sembra condizionare pesantemente le sue prestazioni ed anche quelle degli altri piloti della RC16. L'allocazione delle gomme Michelin è cambiata leggermente rispetto al 2020 e proprio quella soluzione di gomma dura che permetteva alla moto austriaca di sfruttare tutto il proprio potenziale non è più disponibile, rendendo difficile la vita dei piloti della Factory arancione. E' lo stesso Petrucci a fare luce sulla questione. 

Come mai nel 2020 la KTM era sempre competitiva mentre in questa stagione sembra soffrire molto?
"Non ho tutte le risposte perché l’anno scorso guidavo un’altra moto, ma da quello che ho capito l’anno scorso avevamo anche un’altra opzione di gomma dura che quest’anno non abbiamo più. Vedendo come va guidata la moto, penso che quella ci avrebbe aiutato. Come ho detto, noi riusciamo a fare tempi buoni solo staccando forte ed al momento non stiamo sfruttando per niente il posteriore. Non riusciamo a fare differenza quando mettiamo una gomma nuova dietro, in qualifica questo è un problema perché non sfruttiamo la trazione disponibile".

Una situazione complessa.
"Sicuramente stiamo soffrendo e dobbiamo lavorare tanto. Non sono ancora al massimo del potenziale, anche qui abbiamo scoperto alcune cose che riguardano la moto. Di sicuro non sono soddisfatto della mia posizione, avrei voluto essere più vicino a Brad. Devo migliorare in qualifica e partire più avanti per non perdere tutto questo tempo ad inizio gara, però sicuramente c’è qualcosa che dobbiamo cambiare perché gli altri sono andati davvero molto avanti. Soprattutto siamo gli unici che hanno bisogno di gomme più dure davanti". 

Hai almeno tenuto duro in gara recuperando posizioni. 
"Quando parti così indietro è davvero complicato in gara. Ho incassato molti secondi dai primi nei primissimi giri, ed anche se dopo ho tenuto un buon ritmo in ogni caso ero troppo lontano. Negli ultimi cinque giri sono rimasto bloccato dietro Marini, che poi è anche il problema avuto in Qatar. Il fatto è che con la nostra moto riusciamo a fare i tempi forzando l’ingresso curva e per questo ci serve usare sempre la gomma dura all’anteriore che qui era pure asimmetrica e ci ha permesso di forzare allo stesso modo sui due lati. Ma purtroppo non era abbastanza e stiamo ancora cercando l’assetto migliore. La cosa strana è che con una dura usata al posteriore ho girato in 40’3 e poi con la morbida nuova ho fatto quasi lo stesso identico tempo. Questo è un segnale del fatto che non la stiamo sfruttando soprattutto sul giro secco".

Avresti potuto forzare di più e magari sperare in una top ten?
"Durante la gara ci sono state tante cadute proprio per chiusure in ingresso ed anche io avrei potuto spingere di più, ma per recuperare forse due o tre decimi al giro. Stavo già rischiando molto e pur essendo più veloce di Luca a fine gara non mi è stato possibile attaccarlo senza rischiare troppo. In ogni caso questa gara rappresenta un passo in avanti, ma alla fine abbiamo capito che ci serve un bilanciamento ancora diverso. Vanno bene i punti presi ma siamo ancora troppo lontani". 

Sai di preciso dove poter recuperare questo gap?
"Ho delle sensazioni davvero ottime dall’anteriore, forse anche troppo! Quando freno sento davvero una ottima connessione con l’anteriore, ma purtroppo non basta. Oggi ero uno dei pochi ad usare l’anteriore dura, e non ci ha dato abbastanza grip in gara. Quello che ci manca adesso è sfruttare bene la gomma posteriore in accelerazione ed è su questo che dobbiamo lavorare in vista di Jerez. Oggi almeno sono stato nel secondo gruppo, ma mi avrebbe fatto piacere restare più vicino a Binder e partendo più avanti forse ci sarei riuscito". 


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