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MotoGP, Pol Espargarò: "Se Marquez è veloce, per me è solamente positivo"

"Marc conosce bene la Honda e potrà indicare una direzione chiara da seguire. Non riesco a fare un giro perfetto quando spingo, commetto troppi errori"

MotoGP: Pol Espargarò:

Oggi, per la prima volta, Pol Espargarò ha trovato il suo compagno di squadra nel box. Si chiama Marc Marquez ed è un riferimento scomodo per tutti, soprattutto per chi guida la stessa moto. Infatti, nonostante i 9 mesi di assenza, è stato il migliore interprete della Honda nel primo giorno di libere a Portimao. Pol ha così preso 4 decimi dal compagno di squadra e la cosa non può fargli piacere, anche se non lo dice.

Tutti speravano che Marc tornasse e per me era chiaro che sarebbe andato veloce, era quello che mi aspettavo - ha spiegato - Ha tanta esperienza su questa moto, la guida da 9 anni, e potrà indicare una direzione chiara e sarà positivo anche per me, perché mi permetterà di migliorare”.

Certo Marquez non ha perso tempo.

Il messaggio che ha dato è chiaro: vuole stare davanti e non ci ha messo molto a riuscirci - ha continuato Espargarò - Ha chiaramente la moto in mano, non voglio dire che non sia incredibile quello che ha fatto oggi, ma per lui è più semplice. Conosce i limiti della Honda e, anche se non è al 100%, riesce a sfruttarla bene. Ripeto: è importante per tutti noi che lui sia veloce, perché ci permetterà di migliorare. Già oggi ho visto un paio di punti in cui sono più lento”.

A Pol manca quell’esperienza.

La situazione non è brutta come sembra - ha però chiarito - Il fatto è che non riesco a fare un giro perfetto, quando devo spingere commetto degli errori, è il mio problema in questo momento. Però non sono troppo preoccupato, perché questa era una giornata per capire come si comporta la Honda su questa pista e nel mattino abbiamo trovato brutte condizioni. Domani avrò altre due gomme morbide da usare e penso sarò più competitivo. In Qatar non potevo pensare di entrare nei primi 10, qui sono 12° nonostante non sia riuscito a fare un giro perfetto: il potenziale c’è”.

 

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