Ieri qualche pilota, tra cui Mir, si è lamentato delle prestazioni delle gomme pre-riscaldate. Cosa si intende con questo termine? A spiegarlo è Piero Taramasso, responsabile sui campi di gara per Michelin.
“Si tratta di pneumatici che sono stati assegnati a una squadra ma che non sono stati utilizzati - dice - Quindi sono stati negli scaldagomme che li portano a circa 90 gradi. Poiché queste gomme non sono state utilizzate, ci sono state restituite, come è normale prassi, e poi riassegnate nel successivo GP”.
Questo riscaldamento influisce sulle prestazioni dei pneumatici?
“Abbiamo fatto dei test approfonditi sui nostri pneumatici che sono stati tenuti in questo stato di pre-riscaldamento e questi test hanno dimostrato che non c'è un'influenza negativa sulle loro prestazioni. I nostri tecnici controllano attentamente e registrano il tempo che ogni singolo pneumatico trascorre nei riscaldatori, e questo assicura che nessuna delle gomme sia tenuta per un tempo vicino al limite massimo. Per evidenziare questo punto, ieri Jorge Martin ed Enea Bastianini hanno fatto i loro giri più veloci durante le FP2 con gomme pre-riscaldate”.
È una prassi esclusiva del Qatar?
“No, ma a causa del numero di test e dei due weekend di gara consecutivi, qui è diventata molto più evidente”.
Tutte le squadre hanno ricevuto gomme pre-riscaldate?
“Sì, tutte le squadre hanno ricevuto la stessa quantità di pneumatici pre-riscaldati, e potrebbero essere di qualsiasi mescola, soffice, media o dura”.