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MotoGP, Dall'Igna: "Questa volta ai rivali servirà tempo per copiare Ducati"

"E quando lo faranno avremo trovato qualcosa di nuovo. Una MotoGP più veloce di una F1 sul dritto? In teoria sì. Per la Desmosedici serve una guida fluida"

MotoGP: Dall'Igna:

Il primo GP dell’anno in Qatar non sarebbe potuto partire meglio per Ducati: il record del circuito in qualifica con Bagnaia e quello assoluto per le velocità massime con Zarco. Pensando poi alle vittoria con Dovizioso nel 2018 e nel 2019, la prima gara dell’anno sembrava andare nel verso giusto. Sembrava, perché ad avere la meglio è stata la Yamaha con Maverick Vinales.

Si è messo di mezzo il vento, ci ha rovinato i piani: abbiamo una moto più sensibile alle raffiche per caratteristiche aerodinamiche - ha spiegato Gigi Dall’Igna in un’intervista a La Repubblica - Non è una scusa, anzi: dobbiamo migliorare su questo aspetto. Siamo comunque arrivati al secondo e terzo posto. Per domenica siamo molto fiducioso. E se non vinciamo, ci restano 19 gare per rifarci”.

Resta il fatto che l’ingegnere veneto e i suoi uomini sono comunque riusciti a migliorare la Desmosedici nonostante le restrizioni regolamentari. I 362,4 Km/h lo dimostrano, basti pensare che la migliore F1, con Bottas, aveva raggiunto in passato i 378, non molti di più.

Senza carico aerodinamico, perché non arrivarci? Ma solo in teoria” ha ipotizzato Dall’Igna. Quel record è comunque frutto anche della nuova carena che, si può stare sicuri, farà scuola.

Funziona. Però l’abbiamo provata solo qui, è presto per dire se ci potrà dare vantaggi anche altrove” ha continuato Dall’Igna.

Quando gli avversari presenteranno una soluzione simile.

Ci impiegheranno un po’. E quanto capiranno, avremo già trovato qualcosa di nuovo - la risposta - Fa parte del gioco. Ma sulla velocità pura, credo siamo arrivati al limite”.

La cosa più importante, però, è che la Ducati sembra diventata più guidabile e piloti diversi per stile ora riescono a essere veloci.

La MotoGP deve essere guidata in maniera fluida - ha sottolineato Gigi - Miller non è uno violento. Uno dei motivi per cui ho voluto Zarco è dimostrare che anche con qualche modifica  nello stile si può andare forte con una moto come la nostra. Bagnaia, Bastianini, Marini sono come libri appena aperti, mi piacciono molto. Hanno portato una ventata di aria  fresca: ci voleva, specie  per uno vecchio come me”.

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