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MotoGP, Rossi: "Avrei continuato anche dopo il 10° titolo, con ancora più gusto"

"Ho il contratto per un anno, ma il mio obiettivo è correrne due. Il rientro di Marquez non mi cambierà nulla. Vorrei un figlio, magari anche due"

MotoGP: Rossi:

La prossima domenica Valentino Rossi correrà la prima gara della sua stagione numero 26 nel motomondiale. Un record che in pochi possono vantare e che il Dottore non nasconde di volere ancora migliorare.

Ufficialmente ho un contratto per un anno, però il mio obiettivo è correrne ancora due - ha affermato in un’intervista concessa a La Repubblica - Dipenderà da come vanno le cose nel 2021: se mi diverto, lotto per vincere o per il podio, se resto tra i migliori 5, allora continuo. Altrimenti, faticare così tanto non vorrebbe ancora la pena”.

Il fatto di rincorrere la doppia cifra nel numero dei titoli mondiali non è la motivazione che lo spinge a rimanere in pista.
Neanche per sogno - ha garantito - Vincendo il 10°, c’è ancora più gusto a continuare”.

L’impresa di riuscirci non è semplice e quest’anno ci sarà di nuovo Marquez in pista.
“Il suo rientro non mi cambia nulla - ha sottolineato Valentino - Secondo me lo vedremo dalla prima gara. Presto sarà più forte di prima. Ma in sua assenza, gli altri ragazzi sono cresciuti molto. E non hanno più paura di lui”.

Sarà come sarà, quello che è certo è che Rossi non si cura troppo dell’età.
Qualche ruga, forse un paio di capelli bianchi - il bilancio superati gli ‘anta’ - Gli anni ti pesano perché recuperi più lentamente dopo le gare. Tutto qui. Sono vecchio come pilota, ma a parte qualche preoccupazione, a 25 non mi importava di nulla, è un’età bellissima. Io ci sto dentro bene.

Valentino, come detto più volte, non pensa solo alle gare, ma anche a mettere su famiglia.
Vorrei un bambino - ha detto - È un po’ che ci penso, credo di avere trovato la ragazza giusta. Uno o due figli: si può fare. Anche perché dopo passano gli anni e ti annoi, così invece ne vale la pena.

Rossi ha anche parlato della pandemia di Covid, che lui ha provato sulla propria pelle.
È stata dura perché ero isolato da tutto - ha ricordato - Io, che da quando sono nato è sempre stata una festa, perché chiunque incontro mi sorride e mi sembra di portare allegria: mi sono sentito un appestato. Un diverso. Credo di avere capito cosa sia la solitudine. Spero che tutti facciano il vaccino e al più presto. Penso agli anziani e ai miei genitori, che ormai cominciano ad avere un’età. Ma anche ai ragazzi perché questa storia ci sta logorando”.

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