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Palermo: la G.d.F. ha sequestrato degli scooter importati come biciclette

Sono 42 i pezzi sequestrati. Nei guai l'importatore ed un imprenditore di Trapani.

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In Italia, si sa... è pieno di furbetti. Il fatto è che da un'idea (sbagliata) possono sorgere diversi problemi. L'ultima trovata è quella di importare degli scooter dichiarati come biciclette a pedalata assistita. Nulla di vero, poiché i funzionari dell'Agenzia della Dogana e dei Monopoli di Palermo, con l'aiuto della Guardia di Finanza del capoluogo siciliano, hanno sequestrato la bellezza di 41 scooter elettrici. Altro che bici a pedalata assistita, si trattava proprio di scooter. Di provenienza thailandese, erano destinati ad un imprenditore della provincia trapanese. Quest'ultimo, avrebbe poi provveduto a rivendere illegalmente la merce.

La differenza, lo ricordiamo, tra una bicicletta a pedalata assistita ed un mezzo elettrico che necessita a norma di legge di targa (o targhino se classificato come "cinquantino") e assicurazione, è sia nelle prestazioni (non si possono superare i 25 km/h), ma anche nella potenza (250 watt, anche se il picco può essere superiore) e nel fatto che non si possa accelerare con un comando- La parte elettrica deve infatti essere solo di aiuto alla pedalata.

Gli scooter, che ancora non erano stati assemblati, sono arrivati in dogana nelle scatole, con il corpo principale ed i vari pezzi ed accessori da montare in un secondo momento. Tutto per trasformare i mezzi da bici a scooter elettrici. Naturalmente l'importatore è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria. Ora l'importatore dovrà rispondere di violazioni legate al codice del consumo emanato a tutela dei consumatori, con particolare attenzione verso i minori. Si fa infatti riferimento all'articolo 103 c lett. b del D.Lgs. 206/2005 del Codice del Consumo, poiché definibili "prodotti pericolosi".

Si fa riferimento ai minori, poiché questi avrebbero potuto guidare dei mezzi non solo illegali, ma decisamente più potenti rispetto ad una bici a pedali assistita. Un'operazione atta dunque a tutelare tutti coloro che importano legalmente i prodotti e pagano, giustamente, le tasse su questi.

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