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MotoGP, Rins: "La rivalità con Mir migliora la Suzuki e anche il mio lavoro"

"Meno test invernali potrebbero essere un vantaggio per noi, la GSX-RR era già competitiva. Non conosco le condizioni di Marquez, ma lui rimane uno dei favoriti"

MotoGP: Rins: "La rivalità con Mir migliora la Suzuki e anche il mio lavoro"

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Il compagno di squadre il primo rivale da battere e questo detto per Alex Rins vale doppio. Mir non solo guida la sua stessa moto, ma è anche il campione del mondo in carica e quindi il bersaglio di ogni pilota sullo schieramento della MotoGP. Il 2020 di Alex era stato condizionato da un infortunio alla spalla alla prima gara a Jerez, ma ora è tornato in piena forma e non vede l’ora di ributtarsi nella mischia.

Alex, la pausa invernale senza MotoGP è stata troppo lunga ?
Sì, sono onesto, è stata piuttosto lunga! Con la cancellazione del test di Sepang è diventata ancora più lunga, volevo salire sulla moto il più presto possibile. Ma, purtroppo, abbiamo dovuto aspettare”.

La cancellazione del test di Sepang influenzerà l'inizio della stagione per te e la Suzuki?
Fortunatamente penso che saremo avvantaggiati perché i motori sono congelati quest'anno e allo stesso tempo non molti piloti sono rimasti nello stesso team in cui erano l'anno scorso. I piloti che stanno facendo il loro debutto nella categoria o cambiando moto troveranno probabilmente la perdita di quel test più dura di quelli come noi che rimangono con una moto competitiva”.

Come ha influito la partenza di Davide Brivio?
La verità è che è stata una grande sorpresa per tutti, ma la vita va avanti e dobbiamo essere concentrati su quello che abbiamo in questo momento. Il mondo continua a girare e io avrò gli stessi obiettivi e motivazioni di sempre. Sono abbastanza sicuro che l'atmosfera e lo spirito all'interno del team Suzuki sarà lo stesso, o forse anche meglio, quindi sono fiducioso che tutto andrà bene”.

Cosa ti ha dato la squadra Suzuki per questa nuova stagione?
Mi ha dato forza e fiducia. Durante l'inverno ho parlato molto con il mio capotecnico, Manuel Cazeaux, e con i miei meccanici. Mi sarebbe piaciuto se avessero potuto farmi visita ad Andorra e andare a sciare tutti insieme, ma non è stato possibile”.

La pausa invernale ti ha permesso di riposare, ma hai anche riflettuto su cosa ha funzionato l'anno scorso e cosa no?
Mi ha aiutato soprattutto a riposare, perché nel 2020 ho messo troppa pressione e chiesto tanto al mio corpo dopo l'incidente di Jerez ed è stato un bene per me prendere una piccola pausa. Ma è anche vero che sono più desideroso che mai di salire di nuovo sulla moto e ripartire. Ho riflettuto sugli errori che abbiamo fatto l'anno scorso, naturalmente, e spero che non si ripetano”.

Qual è la tua condizione fisica in questo inizio di stagione dopo esserti portato dietro gli infortuni per tutto il 2020?
Sto molto bene, sono fisicamente molto forte ora e lo noto quando sono in bici, in allenamento e in palestra”.

Ci racconti il tuo piano di allenamento per il 2021?
“È stato molto simile a quello che ho fatto nel 2020. Ci siamo concentrati sulla costruzione di una buona base fisica e poi sulla sua evoluzione. Anche nel 2020 ero arrivato che molto in forma ma, purtroppo, l'incidente di Jerez ha limitato tutto”.

Il fatto che Joan Mir abbia vinto il titolo sulla GSX-RR è uno stimolo in più?
Sì, naturalmente è uno stimolo e ti riempie di nuove motivazioni perché, alla fine, il fatto che Joan abbia vinto il campionato dimostra che la moto era vincente. Comunque, per me aver raggiunto la terza posizione dopo tutti gli ostacoli provocati dall'infortunio e alcuni cattivi risultati è stato molto positivo e questo mi dà molta forza per iniziare quest'anno”.

Quanto influisce la tua rivalità con Joan sulle prestazioni della moto in pista?
La nostra rivalità migliora la moto naturalmente, ma aiuta anche il lavoro nel box. Entrambi ci sforziamo di andare più veloce dell'altro e questo percorso aiuta sempre a migliorare. Spero davvero di vedere una bella competizione fra di noi quest'anno".

Considerando che gli sviluppi sono congelati per il 2021 in alcune aree come il motore, dove pensi che la Suzuki possa migliorare?
Se faremo dei miglioramenti, dovrà essere nell'aerodinamica e nell'elettronica perché il resto è congelato e non si può toccare nulla per questa stagione. Suzuki sta lavorando molto duramente per portare qualcosa di buono in quelle aree, ma nel complesso abbiamo una moto molto equilibrata”.

Se dovessi scegliere tre rivali principali per quest'anno, chi sarebbero?
Beh, è molto difficile! Non posso davvero dirlo perché non so, per esempio, quali siano le condizioni fisiche di Marc Marquez e quando potrà tornare, deve essere sempre considerato come uno dei principali rivali. Se devo decidere sui risultati basati sulla scorsa stagione, direi che Morbidelli, Viñales o Pol Espargarò saranno tutti forti”.

Pensi che la Suzuki avrà un'altra stagione di successo?
Il livello di talento sullo schieramento è alto e questo porterà a un campionato competitivo come nel 2020. Ancora di più se si ripetono le doppie gare nello stesso circuito, abbiamo già visto che hanno permesso battaglie ravvicinate. Potrebbe essere un anno brillante per la Suzuki, ma sarà certamente anche difficile e dovremo lavorare ancora più duramente dell'anno scorso”.

In teoria il campionato di quest'anno sarà un po' più ampio e vario rispetto al 2020, ma anche molto incentrato sull'Europa, questo è un bene per te?
Sì e no. È un bene per me perché mi piacciono i circuiti in Europa, ma mi piacciono anche quelli fuori. Siamo sempre stati forti nella seconda parte del campionato e mi piace viaggiare oltreoceano, quindi sarà un vero peccato se non potremo avere queste grandi gare”.

E che dire del fatto che potremmo non avere così tante gare doppie sullo stesso circuito?
“Potrebbe essere vantaggioso per noi se non ci sono gare doppie, ma non si sa mai. Quello che sappiamo è che uno dei nostri punti di forza è che la moto si adatta rapidamente alle diverse piste, andiamo su ogni circuito e la moto funziona bene”.

Cosa pensi di aver imparato che può aiutarti a migliorare i tuoi punti deboli?
Beh, non ho intenzione di dirlo (ride) ma ci stiamo lavorando”.

Sembra che il campionato del mondo sarà condizionato nuovamente dal Covid-19. Ti senti più preparato ad affrontarlo dopo l'esperienza dell'anno scorso o non ci si abitua mai del tutto ai protocolli e alla paura?
Alla fine, quando c'è qualcosa che non è nelle tue mani, che non puoi controllare, cerchi sempre di prendere le massime precauzioni e minimizzare i danni. Ma c'è sempre un po’ stress per la possibilità di poterti infettare o meno durante un viaggio, per questo siamo sempre super protetti”.

Qual è il tuo obiettivo per il 2021?
Portare Suzuki di nuovo al top!”.

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