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MotoGP, Albesiano: “Stabilità, aerodinamica e facilità di guida per essere al top"

“L'Aprilia RS-GP 21 è stata evoluta profondamente e mai come quest'anno siamo in grado di svilupparla. Il team satellite? Sarebbe importante averlo,. ma il tempo corre e non possiamo aspettare”  

MotoGP: Albesiano: “Stabilità, aerodinamica e facilità di guida per essere al top

Nella nuova RS GP-21 e nella coppia formata da Aleix Espargarò e Lorenzo Savadori, sono riposte tutte le speranza della Casa di Noale di dare un taglio netto alle delusioni del passato.

A Noale lo sanno bene, anche perché da quest’anno il team veneto sarà l’unico che potrà godere delle concessioni previste dal regolamento MotoGP per le Case che non hanno vittorie e piazzamenti all'attivo. E allora c’è la possibilità di avere più giornate di test a disposizione per lavorare sul progetto e lo sviluppo.

Romano Albesiano non vede dunque l'ora di mettere in pista la nuova moto nello shakedown sul tracciato di Losail.

“Durante i test abbiamo visto che la moto è pronta – ha esordito l’ingegnere responsabile del progetto – a Jerez abbiamo infatti avuto modo di provare diverse componenti e le sensazioni sono state positive da parte dei nostri piloti. Ovviamente c’è un piano di sviluppo molto lungo che proseguirà durante la stagione, visto il numeroso materiale che la squadra ha a propria disposizione”.

Ci si chiede quindi in cosa sia migliorata l’ultima evoluzione della Casa di Noale.
“È difficile dire quale sia il più grande cambiamento della RS-GP 21 rispetto alla precedente, dato che ci sono alcune novità che dovranno essere valutate a breve. Ovviamente con la pandemia non è stato semplice, ma abbiamo comunque lavorato per migliorare la moto in tutti i suoi punti deboli. Penso che ad oggi la moto sia più stabile, abbia inoltre un’aerodinamica migliore e una maggiore facilità di guida, grazie anche al telaio rivisto”.

Uno degli aspetti su cui Albesiano viene incalzato è il posteriore della nuova moto, che presenta un codino simile a quello Ducati.  
“Abbiamo deciso di intervenire anche sotto questo aspetto con l’obiettivo di limitare le vibrazioni, che negli ultimi anni più volte ci hanno messo in difficoltà. Le sensazioni sono incoraggianti e ora vedremo qua a Losail la situazione”.

L’ingegnere ha comunque le idee chiare in merito a cosa aspettarsi.
Con questa Aprilia abbiamo voluto chiudere il gap per cercare di avvicinare le moto più veloci. Di sicuro questa RS-GP 21  è migliore rispetto alla precedente e speriamo quindi di essere allo stesso livello dei nostri avversari. L’obiettivo, dal punto di vista tecnico, è cancellare tutto quel divario che è emerso nelle ultime stagioni e annullarlo in pista durante il Campionato. È ovvio che ci saranno delle piste in cui soffriremo, ma al tempo stesso anche dei tracciati come Misano e Jerez dove potremo essere forti”.

Al momento però manca ancora un collaudatore.
“Ne parlerà Rivola. I piloti hanno comunque lavorato per curare al meglio lo sviluppo, provando davvero tante cose: abbiamo molto materiale a disposizione ,come mai accaduto prima d’ora. Ovvio che lo sviluppo è congelato, ma a livello di aerodinamica e telaio penso siano stati fatti importanti passi avanti ”.

Aprilia ha lavorato duramente, ma le altre squadre non sono certo rimaste a guardare.
“Come ho detto questo potrebbe essere l’anno per raggiungere le altre Case: è il nostro obiettivo. Ci sarà pressione, ma noi siamo fiduciosi per quello che è il percorso di sviluppo della nuova moto”.

La fiducia è riposta nella coppia formata da Espargarò e Savadori, che sul finire dello scorso anno ha tracciato una nuova strada.
“Lorenzo e Aleix hanno le qualità per mostrare il potenziale della moto. Espargarò è un pilota che conosciamo bene e al tempo stesso molto veloce. Dall’altra parte, invece, c’è Savadori, un pilota giovane. Noi come Aprilia crediamo in lui e nelle sue possibilità, nonostante sia la sua prima stagione completa in MotoGP”.

L’ultima battuta riguarda un team satellite in ottica 2022.
“Purtroppo il tempo corre veloce e non gioca a nostro favore, dato che non ci restano molti mesi a disposizione per prendere una scelta dal lato tecnico.  Non possiamo infatti andare troppo in là e aspettare giugno o settembre. Di sicuro avere quattro moto in pista sarebbe un bene perché ci permettterebbe di avere un ulteriore confronto con un numero maggiore di dati”.

 


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