Tu sei qui

MotoGP, Rossi: "Il 10° titolo? Tutti i piloti al via ci pensano e anche io"

"È il mio 26 anno di Mondiale, ma non corro per passare il tempo. Voglio battere i miei allievi e a metà stagione deciderà se continuare. Correre a Le Mans con la Ferrari? Sarebbe un sogno"

MotoGP: Rossi:

Il giallo con questo azzurro sta proprio bene” sorride Valentino Rossi alla sua prima uscita pubblica con i colori del team Petronas. Il suo 26° anno nel motomondiale inizia in una nuova squadra (ma con la stessa moto, la Yamaha) e la stessa voglia di sempre di mettersi alla prova, alla faccia dei 42 anni suonati e dei tanti dubbi che accompagnano sempre un nuovo capitolo della vita.

Sono stato in squadre ufficiali per tanto tempo, dal 2002, ma nei primi due anni in 500 ero in una situazione simile - inizia - Certo, parliamo di un altro mondo, ma mi ero trovato molto bene”.

Come si inizia il 26° anno nel Mondiale?
Sono tanti, una vita intera, ma io non corro per passare il tempo. Questa sarà una stagione importante per me, perché nelle ultime due i risultati sono stati inferiori a quelli che mi aspettavo. Voglio essere più forte, lottare per salire sul podio e vincere delle gare, essere competitivo per tutto l’anno. Un obiettivo che mi renderebbe contento è finire nei primi 5 in campionato”.

Il 10°  titolo non è un’ossessione?
Tutti i piloti sullo schieramento pensano di potere vincere il Mondiale, lo stesso vale per me, perché no? Sicuramente non sarà facile, perché ci sono tanti piloti forti, bisognerà capire tante cose, a partire da come mi troverò sulla moto e con il team. Però non è un’ossessione, io sarei contento se facessi una stagione da protagonista, ognuno poi decida cosa voglia dire.

"Voglio fare divertire i miei tifosi e per riuscirci dovrò essere competitivo"

I tuoi tifosi ti sostengono ancora.
“Ne ho tanti perché li ho fatti divertire e per riuscirci bisognare fare delle belle gare, delle belle battaglie, essere competitivi insomma. Quindi l’obiettivo è che si divertano loro, non io (ride)”.

In pista l’età non conta?
Purtroppo anche in pista ricordo quanti anni ho (ride). Però grazie al progetto dell’Academy  ho la possibilità di passare quasi tutti i giorni con una decina dei piloti del Mondiale e 3 di loro corrono in MotoGP. Confrontandomi con loro vedo quali sono le prime prestazioni fisiche, ci sfidiamo 2 o 3 volte a settimana con moto diverse, a volte sono il più veloce e altre c’è qualcuno che mi frega, ma sono sempre lì. Diciamo che voglio dimostrare che si può essere forti anche quando si diventa grandi (ride)”.

Quest’anno di confronterai con Morbidelli, Bagnaia e tuo fratello Luca. Sari più pilota o un mentore per loro?
"Ammetto che questa cosa dell’Academy ci è un po’ sfuggita di mano (ride). Non pensavo di correre in MotoGP contro Franco, Pecco e Luca, ma abbiamo fatto un bel lavoro ed è successo”.

"L'amicizia con Morbidelli, Bagnaia e Marini è forte, non la rovineremo in pista"

Si rovineranno delle amicizie?
Non sono preoccupato, per correre contro un amico senza rovinare il rapporto serve un legame forte e lo abbiamo. Li sfido quasi ogni giorno e adesso lo farò in MotoGP, è una cosa eccitante. Me li aspetto veloci”.

Morbidelli ieri ha detto che l’amicizia è più importante delle corse.
Sono d’accordo con lui, mi sono piaciute le sue parole. Un buon amico devi guadagnartelo. Con Franco ci conosciamo da tanto tempo, abbiamo lavorato insieme per portarlo in MotoGP e sono contento di averlo come compagno di squadra. Ora è il mio primo avversario, non sarà facile lottare e rimanere amici, ma possiamo farcela”.

Cosa ti spinge ancora a correre? Vuoi dimostrare a Yamaha di avere sbagliato a non averti scelto per il team ufficiale?
“Quello no, ma ho tante altre motivazioni: corro per vincere, per mettermi dietro Franco, Pecco e Luca, per essere veloce, per fare tanti punti. Ci sono tanti stimoli”.

"Non sono preoccupato di ritirarmi, ma saranno i risultati a decidere"

Sarà la tua ultima stagione?
Come sempre saranno i risultati a fare la differenza, dipenderà tutto da loro e mi piace che sia così. Il piano è decidere durante la pausa estiva, se sarò competitivo, lotterò ancora per il podio, allora vorrei continuare per un altro anno. Però è solo una mia idea, non ne ho ancora parlato con Yamaha e Petronas, magari mi diranno che la scelta non è mia (ride)”.

Come ti immagini una volta lasciata la MotoGP?
La mia vita cambierà molto, ma non sono preoccupato perché ho avuto una lunga carriera e sono contento. Certo, dopo 26 anni di questa vita sarà diversa, ma voglio continuare a correre in auto”.

La Ferrari ha detto che preparerà una hypercar per correre la 24 Ore di Le Mans nel 2023, ti candidi?
Sarebbe bellissimo, la mia idea è proprio quella di fare quel tipo di gare di durata, guidare a Le Mans una Ferrari sarebbe un sogno. Però dovrò capire quale sarà il mio livello, in quella categoria ci sono piloti tosi. Io sono piuttosto veloce, ma non so se fino a quel punto. Ci proverò”.

"In Petronas potrò concentrarmi sulle gare, Crutchlow potrà aiutarci con lo svilluppo"

Torniamo alla MotoGP, cosa ti aspetti da questa stagione con il team Petronas?
Da quello che ho capito, ci saranno meno persone che lavoreranno sulla moto, sarà un metodo diverso. Lo sviluppo non sarà più una priorità, quindi potrò concentrarmi maggiormente sui risultati nel fine settimana e penso sia un bene per me. Sono contento della mia situazione, perché avrò il pieno supporto da parte di Yamaha e il team Petronas ha già dimostrato di potere vincere delle gare, mi aspetto una struttura di alto livello e da parte mia sono aperto a tutto. Dovremo solo capire il modo migliore per lavorare insieme”.

Tu avrai una moto ufficiale, a differenza di Morbidelli.
Yamaha ha deciso così e sarà importante avere in pista anche una M1 2019 per capire se riusciremo a migliorare la 2020. Il lavoro nella squadra sarà un po’ più difficile  con due moto diverse, ma in fondo la differenza non è tanta”.

Crutchlow è il nuovo tester, cosa ne pensi?
Mi aspetto che possa aiutarci molto, perché ha corso fino allo scorso anno e lo ha fatto con la Honda, quindi le sue indicazioni saranno importanti. Inoltre ho un buon rapporto con Cal e sono contento di  lavorare insieme a lui, gli  parlerò appena avrà provato la M1. L’importante saranno le sue motivazioni, perché fare il collaudatore non è semplice, devi trovare gli stimoli per spingere la moto al limite senza correre. Spero che arrivi con un buon approccio.

"Se Marquez perderà solo poche gare potrà ancora giocarsi i titolo"

Nei test non ci sarà Marquez, sarà comunque  un favorito per il titolo?
Bisognerà scoprire quando tornerà,  da quello che ho capito servirà ancora un po’ di tempo. Però penso che quando lo farà sarà forte come prima e, se perdesse solo poche gare, potrebbe ancora giocarsi il campionato. Fare una lista dei favoriti è difficile, vedo almeno una decina di piloti, o rischi di dimenticarne qualcuno o dici tutto lo schieramento. È il bello della MotoGP, ci sono tante moto e tanti piloti diversi che possono vincere”.

 

Articoli che potrebbero interessarti