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Punti patente, a Verona la procedura di decurtazione è online

Dopo aver ricevuto un verbale con riduzione dei punti della patente, per dichiarare chi era alla guida si compila un form online.

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Dal capoluogo veneto un esempio di digitalizzazione delle pubblica amministrazione: infatti gli automobilisti e i motociclisti che loro malgrado riceveranno un verbale con decurtazione dei punti della patente, non dovranno più prendere compilare a mano il modulo per dichiarare chi era alla guida. Basterà compilare un form online su un portale dedicato realizzato dal Comune di Verona, il primo in Italia a farlo.

Digitalizzazione

Prendere una multa è fastidioso, tanto più se il verbale che si riceva a casa prevede anche la decurtazione dei punti della patente.

Però, se al volante del veicolo che compie la contravvenzione non c'è il proprietario ma un'altra persona, allora i punti vanno tolti al guidatore effettivo. È necessario dichiarare questa situazione, compilando dei documenti.

A Verona non funziona più così, perché il comune scaligero ha deciso di ridurre il consumo di carta e di digitalizzare alcune procedure, per rendere più facili i veloci gli adempimenti degli utenti.

Infatti da lunedì 22 febbraio 2021 è partito il servizio online grazie al quale chi riceve un verbale con decurtazione dei punti della patente per determinate contravvenzioni al Codice della Strada, può dichiarare se al volante c'era un'altra persona.

Com'era, com'è

Prima di sviluppare questo servizio, una volta ricevuto il modulo, gli agenti di Polizia locale dovevano seguire un iter che allungava i tempi: reinserire le voci manualmente, avviare le verifiche sulla correttezza dei dati rilasciati e infine inviare il tutto alla banca-dati della Motorizzazione Civile.

In questo modo invece la città di Verona dice stop anche ai mesi di attesa per l’aggiornamento dei punti della patente di chi commette un’infrazione, fornendo un servizio alle persone nell'adempimento dei loro obblighi.

I moduli cartacei vengono sostituiti da quelli digitali che devono essere compilati collegandosi al sito patenteapunti.comune.verona.it.

Per accedere però è necessario avere lo Spid, ma sono sufficienti anche i dati presenti sul verbale. Una volta eseguito l'accesso, il portale permette di eseguire l'intera procedura online.

Una volta arrivato il modulo elettronico, il sistema Giano, collegato a tutte le banche dati, compresa Anagrafe e Pubblico Registro Automobilistico, verificherà l’esattezza dei dati inseriti nell’autodichiarazione, dopodiché basterà un click per spedirla elettronicamente alla Motorizzazione.

Chi ha meno familiarità con la tecnologia non deve spaventarsi: il vecchio sistema cartaceo non va pensionato e rimane ancora valido.

Non fate i furbi

Ricordando che dichiarare in modo falso e strumentale che alla guida del veicolo che ha commesso una violazione al codice della strada c’era un amico o un familiare, magari per evitare di perdere dei punti, è un reato sancito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 33177 del 25 luglio 2014), il nuovo sistema informatico avanzato non lascia scampo a chi pensa di fare il furbo.

Infatti adesso è molto più complicato rilasciare informazioni mendaci con dati di patenti scadute, smarrite o di persone che non possono più guidare.

 

Presentazione in streaming

La nuova procedura è stata presentata in diretta streaming, alla presenza del sindaco di Verona, Federico Sboarina, insieme agli assessori alla Sicurezza Marco Padovani e all’Informatica Stefano Bianchini e al comandante della Polizia locale Luigi Altamura, che hanno illustrato e dimostrato il funzionamento del portale, intuitivo e di facile utilizzazione.

“Un nuovo servizio smart per la nostra comunità, che va ad aggiungersi alle numerose azioni intraprese negli ultimi anni per sburocratizzare e digitalizzare le procedure amministrative – ha detto il sindaco -. Un sistema informatico all’avanguardia, primo in Italia, che permetterà non solo di agevolare i cittadini e velocizzare il lavoro degli uffici, ma anche di scovare immediatamente chi rilascia false autocertificazioni. Non basta parlare di semplificazione, bisogna farla, metterla in atto. E questo ne è sicuramente un esempio. Oltre che un modo per garantire un servizio pubblico migliore, sempre più efficace”.

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