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Moto3, Rodrigo e Alcoba: "L'avversario è la testa, puntiamo al titolo"

Jeremy: "in Moto3 può capitare di tutto". Gabriel: "quest'anno non c'è un favorito, l'anno scorso ho migliorato la gestione della gara e ora tocca alla velocità"

Moto3: Rodrigo e Alcoba:

Si è tenuto in mattinata l'unveiling delle moto 2021 del team Gresini Moto3. Gli Alfieri del team italiano saranno quest'anno: Jeremy Alcoba e Gabriel Rodrigo. Due situazioni molto diverse per i due compagni di squadra. Alcoba, al secondo anno in Moto3, ha gestito nel 2020 una stagione da Rookie esemplare, vincendo nello stesso anno il titolo. Dopo aver concluso lo scorso anno con un terzo posto in Portogallo ci si aspetta un inizio efficace dal pilota spagnolo. Diverse le aspettative su Rodrigo. L'argentino, al settimo anno nella classe minore del Motomondiale, secondo con Gresini, dovrà dimostrare di essere costante e cogliere l'opportunità per ambire al titolo mondiale.

Jeremy Alcoba: "Sono un pilota quindi il mio obiettivo è da sempre vincere il mondiale."

Jeremy, l’anno scorso sei stato il miglior rookie. Quest’anno se tutto procede come da programma si correrà anche in piste che tu non hai mai visto fuori dall’Europa. Questo può essere una difficoltà per giocarti qualcosa di importante, o sei tranquillo pensando di poterti adattare già nei turni di prove libere?

Questa domanda me la pongo spesso, ne siamo consapevoli. Il COVID ha creato delle difficoltà, soprattutto per i rookies, io per esempio arrivavo dal CEV, non dalla Red Bull Rookies Cup, quindi alcuni piloti che entreranno per la prima volta quest’anno nel mondiale hanno già corso in alcuni circuiti che io non ho ancora mai visto. L’unica cosa che posso dire è che nelle piste dove quest’anno ho corso per la prima volta sono andato veramente forte. Lavoreremo sicuramente in questo senso e vedremo come andrà.

L’anno scorso abbiamo assistito ad una stagione molto equilibrata, è stata tiratissima. Vi aspettate una situazione analoga quest’anno? Avete un avversario principale per il 2021? E inoltre, qual è la chiave: la costanza o la velocità?

La Moto3 è una categoria un po’ strana perché non si sa mai chi può vincere. L’anno scorso ero un rookie e sono stato davanti in alcune gare. Si possono fare anche in quel caso delle belle prestazioni, quindi non possiamo scartare nessuno. La testa è l’avversario principale, dobbiamo lavorare sul passo e preparare delle belle gare perché alla fine può capitare di tutto: come partire per primo e arrivare quindicesimo o essere quindicesimo alla prima curva e poi arrivare primo. La Moto3 è un po’ strana in questo senso.

In Moto3 il problema più discusso è quello delle qualifiche, sul metodo e sulla questione dei piloti che si aspettano all’uscita del box, secondo voi quale può essere la soluzione: la Superpole, voi sareste favorevoli?

Non so darti una risposta a questa domanda, non so bene cosa sarebbe meglio fare. Alla fine, la scia ti aiuta tantissimo in Moto3, la Superpole sarebbe una soluzione per tutti ma non saprei come si potrebbe gestire questa situazione. È difficile esprimersi a riguardo, è il lavoro della Dorna e lo fa anche bene quindi se lasciano questa modalità vuol dire che sia la più giusta.

Dopo il titolo di Rookie dell’anno nel 2020, quanto pensi che possa essere lontano pensare già ad un titolo in questa stagione?

Da pilota già lo scorso anno volevo vincere il Mondiale. È difficile e mi mancavano l’esperienza e il passo. Magari quest’anno ci saranno dei cambiamenti. Su quegli aspetti sono migliorato, per vincere il mondiale non resta che provarci. Non conosco ancora qualche circuito fuori e dentro l’Europa. Noi lavoriamo sempre per vincere il Mondiale e ho voglia di farlo. Potrò risponderti solo alla fine dell’anno.

Gabriel Rodrigo: "Ho lavorato molto sull'aspetto mentale. In Moto3 non c'è un favorito, tutti possono andare molto forte."

Gabriel, hai detto “la tercera es la vencida”, quindi questa stagione deve essere quella buona per te. Siete consapevoli di cosa fare per evitare gli errori del passato e per essere finalmente costanti lì davanti per vincere il mondiale?

La verità è che il primo anno con Gresini sono andato davvero veloce, ho imparato moltissimo con loro ma ho avuto degli infortuni. Lo scorso anno abbiamo un po’ cambiato filosofia nella squadra e abbiamo iniziato molto bene e poi ci siamo resi conto di essere davanti ad uno stop. Lo scorso anno è stato un campionato sprint e non ci ha aiutato perché non abbiamo avuto tempo per cambiare direzione, abbiamo perso un po’ la bussola, ma penso che di sicuro siamo veloci. Abbiamo imparato molto negli ultimi due anni e questo 2021 se riusciamo ad unire i punti possiamo fare davvero bene.

L’anno scorso abbiamo assistito ad una stagione molto equilibrata, è stata tiratissima. Vi aspettate una situazione analoga quest’anno? Avete un avversario principale per il 2021? E inoltre, qual è la chiave: la costanza o la velocità?

I primi cinque della classifica dell’anno scorso sono passati in Moto2, non c’è nessun favorito chiaro per quest’anno. Sia io che Jeremy possiamo fare bene ma non possiamo scartare nessuno perché come Jeremy l’anno scorso, anche i rookie possono andare molto forte. Siamo in una categoria molto bilanciata ed è proprio questo il bello della Moto3, dobbiamo lavorare sui dettagli ma speriamo di essere nella lotta per il titolo mondiale fino all’ultima gara.”

Sei molto veloce, però poi nei momenti caldi sei stato spesso al centro di lotte, contatti, polemiche, è il punto su cui devi lavorare di più per crescere e concretizzare di più?

Il punto è quello di lavorare al 100% già dal primo test, dobbiamo cercare la strada per migliorare. Penso che l’anno scorso siamo migliorati sulla gestione gara, abbiamo perso un po’ la velocità che avevamo nel 2019. Se riuscissimo ad avere entrambi potremmo arrivare bene al giorno delle gare. Durante l’inverno ho lavorato sul fattore calma e sono molto fiducioso.

In Moto3 il problema più discusso è quello delle qualifiche, sul metodo e sulla questione dei piloti che si aspettano all’uscita del box, secondo voi quale può essere la soluzione: la Superpole, voi sareste favorevoli?

L’unica soluzione per questo problema potrebbe essere la Superpole o fare una media dei giri di qualifica, ma sarebbe molto difficile da trasmettere in televisione per lo spettacolo. Stanno lavorando molto, come ha detto Jeremy la Dorna è cosciente di quello che fa quindi secondo me ci potrebbe essere un cambio.

Purtroppo, c’è stato un incendio a Termas de Rìo Hondo. Qual è stata la tua reazione alla notizia? Inoltre, come hai impostato la strategia per il nuovo anno?

Ho ricevuto la notizia mentre mi stavo allenando e per me è stato incredibile. Ho avuto la fortuna di parlare con delle persone che sono lì vicino al circuito e ho saputo che erano coperti dall’assicurazione in caso di incendio o cose simili. In caso contrario sarebbe stato difficile. La verità è che già l’anno scorso non abbiamo potuto correre il Gran Premio in Argentina, io ho molta voglia di tornarci perché lì l’atmosfera è spettacolare. Per quanto riguarda la mia stagione, mi sono allenato moltissimo e soprattutto con il motocross e questo mi ha aiutato fisicamente. Ma come ho detto prima, ho cercato di lavorare soprattutto sull’aspetto mentale già dalla fine della stagione. Ho avuto bisogno di fare un reset e ho faticato molto. Però mi ha fatto tornare la motivazione, soprattutto grazie all’aiuto di professionisti e ora sto abbastanza bene e penso che mi aiuterà molto quest’anno.”


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