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Moto2, Celestino Vietti: "Chiederò a Valentino di aspettarmi in MotoGP"

VIDEO - "Non mi sento pronto per il salto, ma se andassi forte chissà! Mi spiace avere lasciato la Moto3 senza avere vinto il titolo, ma è la scelta giusta"

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Solo tre anni fa, nessuno (o quai)sapeva chi fosse Celestino Vietti. Correva per la VR46 nel CEV, ma i risultati non arrivavano. A fine del 2018, arrivò all’ultimo minuto una chiamata per il Mondiale: Bulega si era infortunato e bisognava volare in Giappone. Dopo i primi punti iridati a Motegi, arrivò il podio a Phillip Island e si aprì per lui la porta per entrare in pianta stabile nel motomondiale. Nel 2019 fu debuttante dell’anno in Moto3, nel 2020 sono arrivate le prime vittorie, ma qualche errore di troppo lo ha tolto dalla lotta per il titolo. Adesso è in Moto2, sempre con Sky e la VR46.

Celestino, come ci si sente da pilota Moto2?

Il momento in cui ho fatto le foto non mi era piaciuto molto, ma ora che ho le ho riviste sì: lì con la tua nuova e la mia Moto2 luccicante”.

Nel CEV non eri andato benissimo, ma da quando sei entrato nel Mondiale la tua carriera ha avuto un’accelerazione. Guardandoti indietro cosa pensi?

Non me lo aspettavo neanche io. Al CEV avevo fatto fatica e avevo avuto molti infortuni, avevo corso sempre un po’ a pezzi. Non so cosa sia successo quando sono entrato nel Mondiale, ho fatto un clic e mi sono trovato subito bene con la squadra. Abbiamo creato un bel legamene negli ultimi due anni ed è arrivato il passaggio in Moto2, ma 3 anni fa non ci avrei creduto”.

Ti è dispiaciuto lasciare la Moto3 senza avere vinto il titolo?

Sinceramente un po’ sì. L’anno scorso, a metà stagione inoltrata, ero combattuto, non sapevo cosa avrei fatto e cosa avrei voluto fare. Passare in Moto2 significa fare un passo in avanti in quello che è il sogno di ogni pilota, cioè arrivare in MotoGP, ma con un anno in più in Moto3 avrei potuto cercare di essere più concreto e non ripetere certi errori. Alla fine, insieme al team e alla VR46, abbiamo scelto questa strada e sono contento di questa decisione, non tornerei indietro ma mi spiace lasciare la Moto3 così”.

Tu sei un ‘prodotto’ della VR46, dal CEV in poi hai sempre corso nelle loro squadre. Come è cambiata la tua vita da quando sei entrato nella Riders Academy?

È cambiata molto, quando sono entrato, nel 2015, ero molto piccolo e nel 2019 mi sono trasferito a Tavullia. Sono stati tutti cambiamenti positivi, che mi hanno permesso di essere di essere più inserito nella grande famiglia della VR46 e di crescere sia personalmente che umanamente, devo loro tanto. Spero di continuare a migliorare sempre di più”.

Ci sono voci che la VR46 nel 2022 entrerà in MotoGP con una propria squadra, stai già prenotando un posto?

Se me lo dicono, firmo! (ride) Sarebbe una decisione difficile, se me lo chiedessero sarei molto contento ma adesso non mi sentirei pronto”.

Non ti butteresti a occhi chiusi?

“Sono passato dalla Moto3 alla Moto2 velocemente e adesso è giusto cercare di concentrarsi su questa categoria e pensare a un passaggio quando sarò pronto, non fare le cose di fretta”.

Però se vuoi correre contro Valentino bisognerà fare in fretta…

Allora chiederò a Vale se mi aspetta (ride). Per fare una gara con lui, dovrò arrivare in MotoGP presto, ma se andassi forte in Moto2 sarei disposto a farlo anche tra poco, il problema è riuscirci.

Chi è Valentino per te?

Un idolo e lo rimarrà sempre. Anche ora che lo conosco meglio, Vale resta sempre il Valentino Rossi per cui tifavo da piccolo. Sono molto, molto fortunato negli ultimi anni ad avere con lui un rapporto più stretto di quanto mi sarei mai aspettato. È bello, condividiamo molti momenti, anche nella vita quotidiana, e mi sembra ancora strano, non sono abituato ad avere questo tipo di rapporto con lui. Per un ragazzo a cui piacciono così tanto le moto penso sia il massimo che possa avere”.

Fra Morbidelli, Bagnaia e Marini, all’interno dell’Academy hai l’imbarazzo della scelta per chiedere consigli sulla Moto2. Senza contare Bezzecchi, il tuo compagno di squadra.

Ce ne sono due o tre che vanno forte (ride). Sicuramente essere in squadra con Bez è bellissimo perché ci conosciamo fin da piccoli ma non siamo mai stati nella stessa squadra, l’anno scorso ha dimostrato di avere capito bene come si guida la Moto2 e dovrò cercare di carpirgli più segreti possibile per cercare di essere presto veloce. All’inizio sarà lui a darmi una mano, ma quando sarò più competitivo sarà importante fare gioco di squadra, come con Marini, per restituirgli il favore”.

Troverai tanti rivali conosciuti in Moto2…

Tutti e 5 i primi piloti del Mondiale Moto3 dello scorso anno hanno cambiato categoria, la sfida per essere debuttante dell’anno sarà combattuta e sentita. L’obiettivo è vincerlo, come ho fatto nel 2019 cercherò di non esserne ossessionato e di fare una bella progressione, per arrivare a fine campionato a essere competitivo. Quella volta aveva funzionato (ride).

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