Fin dal suo ingresso in MotoGp la politica di KTM è stata chiara: moto uguali per tutti i piloti e che vince il migliore. Tanto che lo scorso anno è stato Miguel Oliveira a mettere in bacheca più successi (2) con la Rc16 griffata Tech3. Quest’anno questa uguaglianza è ancora più marcata e la squadra francese ha appuntata sul petto la dicitura ‘factory racing’ e sulle carene l’arancione simbolo della Casa austriaca.
“Abbiamo due squadre ufficiali, è emozionante - commenta Pit Beirer, direttore per il motorsport di KTM - La nostra idea è quella di avere un unico team con 4 piloti, come facciamo da tempo nel cross. Le differenze sono solo grafiche e di nome, tutti hanno lo stesso trattamento”.
Insomma, nessuno parte da numero 1, deve guadagnarselo in pista.
“Saranno i risultati a decidere - continua - Vedendo quello che è successo lo scorso anno, Oliveira sembra il pilota più completo al momento, anche per indirizzare lo sviluppo, ma Petrucci ha un’enorme esperienza in MotoGP”.
Non resta che partire.
“Siamo pronti a farlo - garantisce Beirer - Non penso che però gli avversari abbiano paura di noi, lo scorso anno abbiamo vinto 3 GP e non era in programma, ma bisogna diventare sempre più completi. Quello che mi rende fiducioso è che lavorano più di 100 persone sul progetto MotoGP e ogni giorni impariamo l’uno dall’altro. Abbiamo vinto l’ultima gara, con le restrizioni non avremo una moto completamente nuova, quindi mi sento bene. Due o tre anni fa, prima di iniziare la stagione, eravamo nel panico, ora sappiamo cosa fare”.
KTM è pronta per lottare per il titolo?
“Vogliamo esserlo - la risposta - Lo scorso anno avremmo potuto essere un contendente se fossimo stati più costanti e senza qualche stupido errore. La continuità è la cosa più importante, se l’avremo tutto sarà possibile”.
Beirer ha fiducia di Binder e Oliveira.
“Si conoscono molto bene, quando li ho visto l’uno di fianco all’altro nel box nel primo test dopo lo stop causato dal Covid ho capito che sarebbero stati la nostra squadra - rivela - Un giorno saranno rivali, bisogna vedere cosa succederà, ma fa parte delle gare”.
Infine il manager KTM parla dell’assenza di Marquez.
“È triste vedere Marc soffrire, prima dell’infortunio era il migliore piloto e sarà interessante per tutti vedere cosa succederà quando tornerà - le sue parole - Non credo che per lui sarà facile ritornare ai suoi livelli dopo uno stop così lungo, gli servirà tempo”.
Mike Leitner: "Battere i giapponesi è una sfida difficile e a KTM piace"
Anche Mike Leitner, Race Director di KTM, è sicuro di avere tutto quello che serve per fare bene. A iniziare dai piloti.
“Abbiamo una line up molto competitiva - afferma - Binder e Oliveira sono veloci e hanno un grande futuro davanti a sé, Petrucci ha una grande esperienza”.
Il dubbio è come Danilo si troverà sulla RC16, ma sicuramente potrà portare molte informazioni da Ducati.
“Il nostro obiettivo non è copiare le altre moto - sottolinea Leitner - ma concentrarci sui nostri punti di forza e migliorare quelli deboli. Abbiamo una moto diversa dalle altre, la cosa importante per Danilo sarà essere veloce poi, naturalmente, ascolteremo con attenzione i suoi commenti. È sempre utile avere un pilota di esperienza nel gruppo”.
La moto 2021 sarà logicamente un’evoluzione della 2020.
“Abbiamo una moto bilanciata, senza particolare problemi in un’area specifica - spiega Mike - Piloti con diversi stile di guida riescono a essere veloci, sicuramente cercheremo di migliorarla ma non ci concentreremo su un punto in particolare”.
L’obiettivo è quello di battere i giapponesi, cosa in MotoGP riuscita solo una volta a Ducati.
“È difficile, perché hanno una storia nel motomondiale molto lunga e quindi molte conoscenze - la sua opinione - Quando siamo entrati in MotoGP non sapevo chiaramente quando saremmo saliti la prima volta sul podio o avremmo vinto, sinceramente non avrei pensato di vincere 3 gare nel 2020. Battere i giapponesi è una grande sfida, come dimostrano anche le difficoltà di Aprilia e Ducati che sono in MotoGP da più tempo di noi, ma a KTM le sfide piacciono”.