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MotoGP, La KTM contro Bradl e la Honda: "O collaudatore o pilota ufficiale"

Le parole di Pit Beirer: "Non siamo contro Stefan, ma si tratta di pari opportunità. Vogliamo limitare la possibilità per un tester di sostituire il pilota per troppe gare"

MotoGP: La KTM contro Bradl e la Honda:

Stefan Bradl ha rappresentato l'ancora di salvezza per la Honda nel 2020 e potrebbe esserlo anche in questa prima fase del 2021. Il tedesco era stato designato come tester ufficiale ma gli sviluppi della caduta di Marquez a Jerez gli ha di fatto spalancato le porte per una stagione da pilota ufficiale in sella alla Honda orfana del campione spagnolo. 

Questa situazione non era prevista nè prevedibile ovviamente ad inizio stagione, ma ha creato un oggettivo vantaggio per la Honda e per il pilota, che oltre a ricoprire il ruolo di collaudatore, ha anche corso una intera stagione aiutando la HRC a sviluppare la RCV213, che in effetti nella seconda metà del 2020 è iniziata ad andare forte con tutti i piloti, con Nakagami che è rimasto in lotta per il titolo fino a poche gare dal termine della stagione e senza la caduta ad Aragon avrebbe forse potuto vincere. 

Bradl ha potuto disputare i test a Portimao riservato ai collaudatori per poi correre il Gran Premio, una sessione a cui hanno partecipato anche Pirro per Ducati, Pedrosa per KTM, Guintoli per Suzuki, Lorenzo per Yamaha e Savadori per Aprilia, che ha potuto schierare anche Aleix Espargarò e Bradley Smith in quanto Factory che può godere delle Concessioni. Bradl in Portogallo è stato molto incisivo, chiudendo in settima posizione un fine settimana vissuto da protagonista. 

Adesso che siamo all'inizio del 2021, siamo di fatto in una situazione simile a quella della scorsa stagione. Marquez non sa quando rientrerà, anche se le ultime notizie sembrano avvicinare il momento del suo ritorno in sella. La Motorcycle Sports Manufacturers Association (MSMA) sta valutando se possa essere il caso di intervenire, limitando ad un massimo di tre o quattro gare le tappe che può disputare un collaudatore in sostituzione di un pilota ufficiale durante la stagione. 

Ne ha parlato Pit Beirer, responsabile del Motorsport di KTM, ai colleghi di Speedweek: "Honda ha certamente avuto un vantaggio l'anno scorso attraverso il collaudatore Stefan Bradl. HRC, come squadra campione del mondo, ha avuto opportunità di disputare test come altrimenti avrebbe potuto fare solo una squadra che gode delle Concessioni. Questo è stato ingiusto nei confronti degli altri Costruttori. Ecco perché discuteremo sul fatto che in futuro un collaudatore dovrebbe essere autorizzato a fare da sostituto un massimo di tre o quattro volte all'anno. La nostra pressione non è contro Stefan, si tratta di pari opportunità".

Secondo quanto riportato da Speedweek, la cosa che di più ha infastidito gli altri Costruttori è la convinzione che Honda in realtà sapesse benissimo di non poter contare su Marquez per tutto il 2020 dopo la seconda operazione, preferendo dunque far correre Bradl a chiamata invece che promuoverlo al ruolo di ufficiale, cosa che gli avrebbe poi impedito di partecipare alle sessioni dedicate ai tester. Di fatto se Bradl dovesse correre in Qatar, ci arriverà con ben 12 giorni di test in più sulle spalle rispetto a tutti gli altri piloti in pista grazie alle sessioni di Jerez e poi anche alla giornata di shakedown riservata a rookie e tester a Losail, alla quale parteciperà. 

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