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MotoGP, Binder: “Ho portato in KTM lo stile Moto2. Petrucci? Interessante ascoltarlo”

Oliveira: “Tra me e Binder non ci sarà un numero uno o un numero due. Pedrosa? Non ho un contatto diretto con lui, ma qualche info la scambiamo”

MotoGP: Binder: “Ho portato in KTM lo stile Moto2. Petrucci? Interessante ascoltarlo”

È una coppia giovane con tanta voglia di fare bene e lasciare un segno indelebile in questo 2021. Stiamo parlando degli alfieri KTM, Brad Binder e Miguel Oliveira. Da una parte il sudafricano, dall’altra il portoghese, entrambi vincitori lo scorso anno in sella alla RC16.

Nel giorno della presentazione, Brad Bind svela quella che sono le ambizioni in vista della prossima stagione, dove l’obiettivo sarà innanzitutto confermare i progressi a al tempo stesso alzare l’asticella.

“Ci siamo – ha esordito Brad – tra poco più di un mese inizierà la stagione personalmente sono carico. Ho avuto modo di ricaricare le batterie e non vedo l’ora di scendere in pista. Affronterò questo 2021 con più esperienza, maggiore conoscenza della moto, ma soprattutto con la consapevolezza di avere un grande pacchetto su cui poter fare affidamento. Sono convinto che e io e KTM saremo entrambi competitivi e ci aiuteremo a vicenda”.

Binder sa bene da dove ripartire.

“La base è quella dello scorso anno, dove abbiamo beneficiato delle concessioni. Sono convinto saremo più forti della scorsa stagione, ma soprattutto competitivi senza aver la possibilità di girare come nel 2020”.

Binder: "Ho il passo dei migliori ma devo dimostrare più costanza"

Dal suo volto sembra trapelare quindi la giuste fiducia. Ovvio che ci sono alcuni passi avanti da fare.

“Uno degli aspetti da migliorare è senza dubbio la mia costanza. Lo scorso anno ho mostrato di avere il passo per stare con i migliori, ma nel 2021 devo essere con i primi in ogni gara, evitando errori. Per puntare a vincere, devi essere sempre a stretto contatto con i primi in qualunque situazione”.

Insomma, Binder sembra avere le idee chiare, tanto da dichiarare quello che è l’obiettivo.

“Io credo che abbiamo tutto quello che serve per provare a giocarci il mondiale. Lo scorso anno siamo riusciti a vincere, adesso dobbiamo provare a lottare per vincere delle altre gara, essere sul podio, guardando ovviamente al titolo”.

Il sudafricano si sta quindi cucendo su misura la nuova moto, tanto da svelare qualche retroscena.

“Ho rivisto alcune gare della passata stagione, in modo da capire come e dove migliorare. Al tempo stesso ho lavorato anche sul mio stile, cercando di sfruttare quello della Moto2, che è utile. Ovviamente devo migliorare alcuni punti, come ad esempio l’uscita in curva, ma penso di essere arrivato a un buon punto”.

Infine un messaggio al suo ex capotecnico Verbena, da quest’anno al fianco di Petrucci.

“Ringrazio Sergio, è stata una persona stupenda, con la quale abbiamo fatto un percorso insieme. Grazie a lui sono cresciuto e ho imparato molto, di conseguenza gli sono riconoscente. Ora arriva Andres Madrid e con lui proseguirò il lavoro”.

Binder: "sarà interessante ascoltare Petrucci, ha una grande esperienza con Ducati"

A proposito di Petrucci, Binder gli dà il benvenuto.

“Danilo è un pilota di grande esperienza, che ha saputo vincere in MotoGP. Ha un passato importante con la Ducati e sono convinto sarà interessante ascoltarlo, dato che porterà ulteriori informazioni per lo sviluppo della moto”.  

Il microfono passa poi nelle mani di Miguel Oliveira.

“Ancora qualche settimana e poi andremo in Qatar – ha esordito Miguel – è stato un lungo inverno, sicuramente più del solito, ma ho avuto modo di riposarmi e allenarmi con costanza per essere pronto. Riparto da un 2020 positivo, dove sono arrivato a soli 14 punti dal terzo posto e di conseguenza sono fiducioso di poter fare bene”.  

Oliveira: "Se quest'anno avremo 16 gare potrebbero esseci 16 vincitori"

Parlando del 2020, il portoghese non dimentica i tanti vincitori.

“La Motogp è diventata più competitiva rispetto agli anni precedenti e i diversi vincitori ne sono la conferma. Quest’anno ci saranno più piste e magari arriveremo ad avere 16 vincitori (scherza). Io cercherò di cogliere tutte le mie opportunità e fare bene”.

In questi anni la KTM è senza dubbio cresciuta e Oliveira non si nasconde.

“Penso sia stato fatto un grande lavoro e i risultati si sono visto. Ho avuto modo di parlare a lungo con tecnici e ingegneri, così come con Pedrosa. Con Dani non ho un contatto personale, ci siamo però scambiati alcune info dal lato tecnico ed è stato utile”.

La mente di Miguel è quindi proiettata al Qatar.

“Lo scorso anno sono arrivato al via della stagione dopo un infortunio importante rimediato alla spalla, questa volta invece sono sereno e tranquillo. Inizio infatti la mia avventura con la squadra ufficiale con consapevolezza e fiducia. Avrò al mio fianco Brad, con lui c’è un bel rapporto e sono convinto che tra noi non ci sarà un numero uno o un numero due”.

L’ultima battuta riguarda lo stile di guida.

“Non credo di avere uno stile Moto2 per la KTM, anche perché il mio stile è cambiato in questi ultimi anni. Dipende molto da come interpreti la moto e poi ogni pilota ha il proprio da seguire”.

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