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MotoGP, Morbidelli: "Al Ranch di Rossi danzo con la moto e supero la paura"

VIDEO - Franco racconta il suo allenamento di traverso: "mi piace anche il cross ma lì non prendo troppi rischi, con il flat track vado al limite"

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Il Ranch è il cuore pulsante della Riders Academy di Valentino Rossi, un luogo unico al mondo in cui i piloti possono mettersi alla prova l’uno contro l’altro. Franco Morbidelli ha raccontato la sua vita ‘di traverso’ in un video per Dainese, che potete vedere qui sopra.

“Il flat track importante perché ti abitui allo scivolamento della ruota posteriore e alla moto di traverso, così t spaventi meno quando ti capita in gara - spiega Morbidelli - Allenarsi con gli altri piloti dell’Academy sempre bello perché è una sfida, il livello è molto alto e ci spingiamo l’uno con l’altro per migliorare. Questo permette di progredire e divertirti con i tuoi amici, è molto utile. quello che puoi fare qui non puoi farlo nessun altra parte al mondo”.

Chi è il punto di riferimento al Ranch?

Il più veloce è sicuramente Vale, Luca è forte, ma anche tutti gli altri. Siamo tutti veloci, ma Vale e Luca sono i migliori” la risposta.

La guida nel flat track è molto particolare e Franky la spiega con una similitudine.

È come danzare, perché ti muovi molto sulla moto. Io specialmente, ho uno stile particolare, mi muovo molto per seguire la moto in continuazione”.

L’allenamento al Ranch è importante anche dal punto di vista mentale.

“A volte in gare ho paura, perché possono succedere cose che non puoi prevedere, mentre al Ranch mi sento a mio agio - dice - Devi andare oltre alla paura preparandoti al meglio, cercando di controllare ogni cosa che puoi, in questo modo la paura non se ne va ma riduci molto i rischi”.

Rischi che sono sempre presenti quando ti alleni in moto, ma nel caso del flat track sono minori rispetto al cross

Cambiare disciplina ti tiene sveglio, ma non devi dimenticare la moto che guidi in gara - continua il Morbido - Mi piace molto il motocross, non sono bravissimo ma cerco di non rischiare troppo, però fra i due scelgo il flat track perché posso spingere al limite”.


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