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MotoGP, Jenny Anderson: ecco chi è la nuova telemetrista di Marc Marquez

Ex pilota di kart, ha lavorato in F3 e con Magnussen. Ha fatto parte del progetto MotoGP KTM fin dall'inizio e fino al 2020 è stata al fianco di Pol Espargarò

MotoGP: Jenny Anderson: ecco chi è la nuova telemetrista di Marc Marquez

Pol Espargarò non è l’unico ad avere lasciato KTM per il team Repsol Honda. Anche la sua telemetrista, Jenny Anderson, lo seguirà, ma non sarà al suo fianco bensì a quello di Marc Marquez, a posto di Gerold Bucher, membro storico della sua squadra, fin dai tempi della Moto2.

Jenny è stata coinvolta della nascita del progetto MotoGP dell’azienda austriaca fin dagli inizi: “mi sono unita al progetto nel 2015, prima che avessimo una MotoGP e ho lavorato a tempo pieno in fabbrica e nel reparto di elettronica - ha raccontato nel blog di KTM qualche tempo fa - Ho visto la RC16 passare da zero a dove siamo ora. Ho avuto un ruolo abbastanza aperto. Il mio manager mi aveva detto: ‘ecco la centralina per la moto che costruiremo nei prossimi sei mesi, prepara qualcosa per farla funzionare". Quindi ho fatto un un po' di tutto, ho lavorato con i ragazzi sul motore al banco, ho collegato i sensori, fatto i cablaggi di prova: era molto più pratico in quel momento. Poi abbiamo iniziato a fare i test con Mika e io ero l'ingegnere dei dati per il test team, poi ho fatto per un anno in lo stesso lavoro per Pol e ora sono l'ingegnere che si occupa delle strategie elettroniche per Pol”.

Anderson si è avvicinata al motorsport partendo dalle quattro ruote, seguendo la passione di famiglia.

Sono cresciuta nelle corse automobilistiche - la sua storia - Mio padre costruiva kit-car e mio fratello maggiore si è appassionato ai kart. Lui era come un dio per me e tutto quello che faceva lo volevo fare. A dieci anni ho iniziato a fare kart e ho iniziato a interessarmi ai dati quasi per hobby; non mi sono mai resa conto che potesse portare a un lavoro come quello che ho ora. Sono passata dall'avere un sensore per misurare il numero di giri del mio kart a guardare le marce e ad analizzare la velocità nelle diverse uscite di curva. La cosa si è evoluta man mano che ho aggiunto altri sensori e ho ottenuto più informazioni. Mi sono offerta volontaria e ho lavorato per altre persone con i dati. Quando ho finito le superiori non ero sicuro di cosa volessi fare e ho finito per andare all'università piuttosto tardi; avevo 22 anni quando sono andata a studiare ingegneria motoristica alla Oxford Brookes University. Nello stesso periodo lavoravo in un team di corse automobilistiche in F3 e nella World Series by Renault. Ho lavorato con Kevin Magnussen nel mio primo anno. Poi ho lavorato con loro a tempo pieno fino alla nascita di questo progetto con KTM”.

Janny sarà l’unica donna nel box, ma questo non è un problema per lei.

Dalla mia esperienza nelle auto, i piloti spesso portano soldi e questo dà loro molto peso su con chi vogliono lavorare - ha spiegato - Potrebbero non voler lavorare con una donna perché il tuo viso non gli piace o perché sei inglese, spagnola o francese. Qui o in qualsiasi altro posto non credo che il sesso conti più o meno che in qualsiasi altro sport. Quando facevo kart ero l'unica ragazza in un paddock di duecento persone e ho visto quante altre donne ora lavorano nel motorsport sia come pilota che come ingegnere e questo non può che essere positivo”.

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