Fino a poche settimane fa i primi test invernali della MotoGP, programmati dal 19 al 21 febbraio a Sepang, sembravano salvi. Dorna aveva preparato uno stringente protocollo a cui attenersi (che comprendeva che tutti gli addetti ai lavori alloggiassero nello stesso hotel) e aveva trovato un accordo con le autorità locali.
Purtroppo, negli ultimi giorni, la situazione sanitaria in Malesia è peggiorata: nella scorsa settimana si è superata la soglia dei 3.000 contagi al giorno, con 138.000 positivi in totale e 555 decessi. Visti i recenti sviluppi, come riporta il quotidiano Nikkei, re Abdullah ha accolto la richiesta del Primo Ministro e ha proclamato oggi lo stato di emergenza, che potrebbe rimanere in vigore fino ad agosto.
Oltre a ciò, fino al 26 gennaio, nello Stato di Selangor (di cui fa parte Sepang) è in lock-down, il che comporta la chiusura delle scuole e la sospensione di attività sportive, ricreative, religiose, sociali e culturali. Al momento le frontiere malesi rimangono chiuse, con l’eccezione di chi abbia permessi di soggiorno di lunga durata o permessi brevi di lavoro.
Considerata la situazione, si può ben capire come i test della MotoGP siano a rischio e Dorna ha già un piano B. L’alternativa, infatti, è quella di organizzarli in Europa, in questo senso il circuito di Jerez sembrerebbe in pole position, anche per le sue condizioni climatiche. Altrimenti, un’altra possibilità sarebbe quello di Portimao.