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Moto d'epoca: verso il via libera per le targhe originali

Arrivato dal Senato l'approvazione per montare le targhe come quelle originali, conformi al periodo storico di circolazione.

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Un contentino, dopo l'allungamento da 20 a 30 anni per essere considerato moto d'epoca, ma pur sempre una vittoria. Tra pochissimo le moto d'epoca potranno esserlo nella loro totalità, targa compresa, perché si potrà richiedere una targa come quella montata in origine.

Tutto d'epoca

Basta targhe moderne o per lo meno attuali sulle moto d'epoca, anche la targa sarà d'epoca: le moto vintage potranno sfoggiare la stessa targa posseduta dalla moto al tempo della sua prima commercializzazione.

Entrambe le Camere hanno approvato l'emendamento 126.26 della Legge di Bilancio 2021, che prevede il recupero delle targhe originali per i veicoli di interesse storico e collezionistico.

Una bella notizia per i motociclisti e per i proprietari (non per forza devono corrispondere) di moto iscritte al Registro Storico FMI sono in procinto di farlo.

Essendo in Italia non è ancora tutto pronto, ovviamente: manca infatti il decreto attuativo che deve essere emanato entro 60 giorni dal Ministero dei Trasporti, passaggio tecnico ma obbligatorio per convertire l'emendamento in legge.

Chi può approfittarne

L'emendamento sarà accettato di buon grado da chi deve reimmatricolare la moto o l'ha reimmatricolata, ma anche da chi ha una moto già ritargata in prevedenza.

Il vantaggio per il cittadino è puramente estetico e di prestigio: infatti l'emendamento gli consente di mostrare una targa proprio come la moto, senza differenze anacronistiche.

Anche lo Stato italiano però ha il suo tornaconto, perché per la richiesta della targa vintage non è gratis e sono previsti introiti tra i 2 e i 5 milioni di euro.

Al momento i costi non sono noti, ricordatevi sempre dove siamo, ma si che l'emendamento vale per moto di “interesse storico e collezionistico” documentato, o dalla casa costruttrice o da un ente riconosciuto dall’articolo 60 del Codice della Strada, come per esempio la Federazione Motociclistica Italiana, che vanta oltre 250.000 moto iscritte al suo Registro Storico.

Inoltre, è possibile richiedere le targhe originali anche per "veicoli precedentemente iscritti al PRA e cancellati d'ufficio o su richiesta del precedente proprietario".

Naturalmente, non potendo recuperare le vere targhe originali, queste devono avere un aspetto adeguato, “conforme alla grafica originale”.

Il testo dell'emendamento

Di seguito pubblichiamo il testo integrale dell'emendamento 126.26:

Aggiunge il comma 5-bische novellal’articolo 93, comma 4, del Codice della strada, al fine di prevedere che l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionisticoavviene su presentazione di un titolo di proprietà e di un certificato attestante le caratteristiche tecniche rilasciato dalla casa costruttrice o da uno degli enti o associazioni abilitati alla registrazione dei veicoli di interesse storici e che in caso di nuova immatricolazione di veicoli precedentemente iscritti al P.R.A. e successivamente cancellati, ad esclusione dei veicoli che risultano demoliti, è ammessa la facoltà del richiedente di ottenere targhe e libretto di circolazione della prima iscrizione al P.R.A., ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo, in entrambi i casi conformi alla grafica originale, purché la sigla alfa-numerica prescelta non sia già presente nel sistema meccanografico del CED della Motorizzazione civile, e riferita ad altro veicolo ancora circolante Tale possibilità è prevista retroattivamente anche per i veicoli successivamente reimmatricolati e ritargati, purché in regola con il pagamento degli oneri dovuti. Con un decreto dirigenziale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono definiti i criteri, l’ammontare e le modalità del contributo da corrispondere per l’ottenimento dei servizi sopra descritti e tali risorse contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

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