Arrivano le dune e la gara inizia a diventare selettiva. Una terza tappa incandescente per la Dakar, che ha visto la carovana partire da Bisha per poi approdare a Wadi-Ad Dawasir. Su un percorso lungo 685 km, di cui 457 su tratto cronometrato, ci ha pensato la Honda di Joan Barreda a recitare a tutti gli effetti la parte di protagonista, tanto da chiudere al comando il lunedì con il crono di 4 ore, 17 minuti e 56 secondi.
Una giornata in cui la Honda può leccarsi i baffi, vista tra l’altro la seconda posizione di Ricky Brabec, attardato di soli 3’55” nei confronti del compagno. A quanto pare la strategia di partire dietro ha pagato non poco per gli alfieri HRC, che ora guardano tutti dall’alto della generale, seguiti dalla Yamaha di Ross Branch, quarto nella prova odierna alle spalle della Husqvarna di Quintanilla.
I distacchi sono comunque contenuti, dal momento che questi sono racchiusi in soli sette minuti. La notizia del lunedì è vedere Toby Price arrivare a fine prova con ben 29 minuti di ritardo dalla CRF 450 Rally di Barreda. L’australiano è sprofondato tra le dune al km 351, pagando a caro prezzo il compito di fare da apripista dopo il riferimento siglato la domenica. Nella generale l’alfiere KTM occupa ora la 16^ piazza con 17’39” di gap dalla vetta.
Dune beffarde anche per Daniel Sanders, il quale perde ben 16 minuti nella seconda parte di speciale dopo l’incoraggiante inizio. È senza dubbio andata peggio ad Andrew Short, costretto ad alzare bandiera bianca per un problema meccanico alla sua Yamaha. La sua Dakar finisce quindi dopo sole tre tappe. Per quanto riguarda gli italiani, ancora una volta Maurizio Gerini si conferma il più veloce, grazie al 34° tempo.