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Rabat: "Il mio tempo in MotoGP è finito. Marquez? andrà a tutta birra"

"Voglio divertirmi in Superbike e la Ducati mi ha promesso il meglio se sarò davanti. Ho incontrato Mir e Marquez: Joan sta con i piedi in terra, Marc l'ho visto con Alex: quando tornerà in sella andrà forte, Marc è Marc"

MotoGP: Rabat:

La querelle sul passaggio di Tito Rabat alla Superbike, per liberare il posto sul terzo team Ducati a Luca Marini ha tenuto banco per mesi. Alla sua decisione non deve essere stata estranea la pressione della Dorna e l’accoglienza della Ducati che ha trovato per lui un posto nel team Barni.

Così alla fine l’ex iridato della Moto2 2014, ha abbandonato la MotoGP.

“All'inizio non l’avevo accettata - ha detto Tito ad AS -  ma il mio tempo in MotoGP è passato, una tappa che non è stata la più felice della mia vita. Negli ultimi due anni ho avuto brutto periodo. Mi piace correre e voglio potermi divertire a guidare moto che hanno velocità, cavalli, e vanno a 300 e ti costringono ad impegnarti”.

Ma cosa ha convinto veramente Rabat a fare il salto? Non certo il denaro.

“Ho potuto parlare con Ciabatti e Dall'Igna e penso che il progetto valga la pena. Sono andato a incontrare la squadra in Italia e ho avuto ottime sensazioni. Mi ha ricordato un po' i  tempi nel team Marc VDS. Tutta la squadra è venuta a trovarmi un paio di settimane fa e sono tornato dall'Italia con il sorriso sulle labbra. Mi hanno regalato una Panigale 1100, non è la mia moto, non è la Superleggera, ma posso allenarmi con essa in circuito. Girerò ad Almeria e Cartagena e forse a Portimao. Ci saranno probabilmente anche altri piloti della MotoGP, Martin, forse Mir”.

L’obiettivo sarò divertirsi, oltre ché allenarsi.

“Correrò senza ingaggio, ma non pagherò nulla per correre. Voglio poter dimostrare il mio potenziale, lottare per il podio. In Ducati mi hanno promesso una moto per stare davanti, ma non mi faccio illusioni perché è la stessa cosa che mi avevano promesso prima in Honda e poi in Ducati. In questo caso però Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti mi hanno promesso che se sarò davanti non mi mancherà nulla”.

In Superbike Tito troverà Rea. Pensa di batterlo e tornare in MotoGP ?

"Questo è un sogno e io lo sogno. I sogni quasi impossibili sono i migliori, ma quello su cui mi concentro è divertirmi come ho fatto in Moto2 e lottare per fare belle gare, e tornare a casa con una coppa. Questo ti fa andare a dormire presto e ti fa svegliare con la voglia di allenarti".

Rabat è molto amico sia di Mir che di Marquez e le sue impressioni sui due campioni della MotoGP, il nuovo e quello uscente, sono illuminanti.

“Joan è un bravo ragazzo, con i piedi per terra. E’ un tipo organizzato, lento. Non ha in mente il titolo. Marc lo ho visto che seguiva il fratello Alex mentre faceva motocross. Aveva il braccio al collo ma Marc è Marc e quando tornerà in moto andrà a tutta birra”.


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