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MotoGP, Lawson: "Ago mi mentì sul budget dopo il terzo titolo e passai alla Honda"

"Marlboro mi ha tagliato il budget, mi disse. Io andai a Losanna e glielo avevano raddoppiato! La Honda fu fantastica, fecero 13 telai in 15 Gran Premi, ma dopo il titolo non mi vollero pagare più di Gardner, 'per lealtà'. Li lasciai"

MotoGP: Lawson: "Ago mi mentì sul budget dopo il terzo titolo e passai alla Honda"

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L’intervista con Eddie Lawson apparsa sul canale Youtube MotoStarr prosegue. QUI la prima parte. Eddie dice la sua sulla possibilità che i giovani piloti americani possano dire la loro nel motomondiale 2021.

“Ovviamente auguro tutto il bene possibile, a Joe Roberts e Cameron Beaubier. Spero che facciano bene, ma conta molto il team e la moto. Ai miei tempi potevi avere una moto non buona e comunque stare davanti. Oggi credo che sia difficile. Spero che trovino una buona situazione per esprimersi”.

Lawson: "Fu Roberts a portarmi in Europa, mi disse: sei pronto. E provai la 500 a Laguna..."

Lawson la trovò al suo debutto in 500 nel 1983. Grazie a Kenny Roberts.

Kenny è stato strumentale per quanto riguarda il mio arrivo in Europa. Mi disse: penso che tu sia pronto per la 500. Io ero impaurito. A Laguna la provai: si impennò a bandiera, chiusi il gas di colpo andando a sbattere con il casco contro il capolino e pensai: diavolo,  ho firmato per due anni per guidare questa moto. Kenny mi tranquillizzo: la puoi guidare. KR scherza sempre ma quando c’è da lavorare è perfetto …mi ha insegnato tutto facendomi partecipare ai suoi debriefing. Lui si fermava e diceva: voglio la moto più bassa di cinque millimetri dietro, e tre click in compressione sulla forcella. E poi cambiatemi la terza marcia. Imparai a fare lo stesso”.

Quando Kenny lasciò, passando dall’altra parte della barricata come manager…

“Quando KR ebbe il suo team io utilizzai ogni cosa che avevo imparato per batterlo”.

Ecco apparire uno dei rari sorrisi sul volto di Awesome Lawson. Che rivela per la prima volta perché, alla fine del 1988, lasciò il team di Agostini.

Lawson: "Agostini mi mentù sul budget e passai alla Honda per la metà"

“Ago alla fine del 1988 mi disse che la Marlboro aveva tagliato il budget. Eddie non posso più pagarti come l’anno precedente…Io replicai: Ago, ma abbiamo vinto il mondiale!. Così presi il primo aereo e andai a Losanna, dove la Marlboro mi disse che non era vero. Il budget era stato raddoppiato. Così lasciai la Yamaha e andai alla Honda per la metà. Quando Ago mi richiamò gli dissi che ormai era troppo tardi. Feci il team con Erv Kanemoto, una persona fantastica”.

Siamo nel 1989. Eddie vinse anche quel mondiale alla guida della NSR 500. Fu il primo a vincere per due stagioni consecutive con due moto diverse.

Lawson: "Nel 1989 la Honda fece 13 telai. Io gli dissi: il vostro cambio fa schifo, ne fecero uno in due settimane"

“Yamaha e Honda erano moto completamente diversa, ma la NSR era buona. I giapponesi mi dissero che Gardner e Doohan non riuscivano a guidarla, ma quella stagione loro produssero 13 telai per 15 gare. E il motore era incredibile. Quando mi chiesero se c’era qualcosa che non andava io gli dissi: il cambio è uno schifo comparato a quello della Yamaha. Fecero una faccia…Ma in due settimane preparano e mi dettero il miglior cambio che avessi mai avuto. L’RD spese un milione per realizzarlo, era come avere una trasmissione automatica. Honda aveva il budget e voleva vincere. I giapponesi mi dissero che avevamo portato la NSR alla next generation”.

Ciononostante Lawson alla fine del 1989 cambiò ancora, tornando alla Yamaha.

Lawson: "Vinsi il titolo ma la Honda 'per lealtà' non volle pagarmi più di Gardner: li lasciai"

“La Honda mi disse che non potevano pagarmi più di Gardner: è una questione di lealtà, dissero. Ma Phillip Morris mi pagò il triplo. Nella prima gara però mi feci male ad una caviglia e a Laguna all’altra. La stagione era finita prima di cominciare”.

E fu così che Eddie entrò nel mirino della Cagiva.

"Lawson: "Con Cagiva vinsi in Ungheria per le gomme, pioveva, partii con le slick intagliate"

Era il 1991. Io ero già pronto a ritirarmi. Quando mi chiesero cosa volessi gli dissi: prima, molti soldi ma dovete anche promettervi di migliorare. E lo fecero. Mi spostavo in elicottero e con aerei privati. Era un modo molto fascinoso di viaggiare. Corsi con loro due anni. La moto migliorò. Il motore però era molto pesante,e gli mancava potenza in basso ed ai medi regimi, In alto era buono. Vinsi una gara, in Ungheria, si ma con un po’ di fortuna: pioveva, partii con le slick intagliate. Pioveva forte, sulla linea di partenza mandai via Ago che mi diceva ma che diavolo fai, ma cosa avevamo da perdere? dopo un po’ si asciugò e recuperai 10 secondi a giro a chi era davanti. Gli italiani avevano un modo di lavorare ovviamente diverso dai giapponesi, ma ci aiutò la Ferrari anche se non sapevano molto di moto. Alla fine del contratto mi ritirai ma dopo altri due anni la Cagiva era buona come le moto giapponesi”.

(Continua)

The picture at the top (Eddie with Cagiva) shot by: Wayne D. Baker

The photos in Eddie's old house were taken by Paolo Scalera and Gigi Soldano

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