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Ferrari Dino falsa: doveva essere distrutta, sarà esposta in un museo

L'Agenzia delle Dogane italiana ha vinto in cassazione e la falsa vettura di Maranello, talmente fedele all'originale da poter ingannare chiunque, sarà esposta nel Museo della Contraffazione come caso di studio per gli aspiranti ispettori

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Realizzata talmente bene da ingannare chiunque. Eppure la Ferrari Dino falsa è stata scoperta e la Casa di Maranello ne pretendeva l'immediata demolizione, andando ovviamente a minare il valore dei pochissimi esemplari originali ancora conservati. Una richiesta arivata nel 2008, quando a Genova la vettura fu identificata e sequestrata in quanto falsa dagli ispettori della Dogana.

L'Agenzia però vuole salvare la vettura ed ovviamente non per avallare l'impresa dei falsari, quanto piuttosto per poter sfruttare l'auto come modello di studio. L'idea è quella di applicare l'articolo 16 della legge 99 del 2009, che consente l'affidamento di beni contraffatti allo Stato al fine di perseguire la giustizia, la protezione civile o la tutela ambientale. Nel caso specifico, l'idea era quella di esporre la vettura nel Museo della Contraffazione, proprio per la sua fedeltà all'originale, tanto accurata da meritare di essere studiata. 

La volontà dell'Agenzia è ovviamente di far sturiare la vettura ai propri dipendenti, per perfezionare le conoscenze in un ambito così delicato. Le tecniche moderne mettono infatti sempre più a dura prova il lavoro di chi deve distinguere un vero da un falso. Stampanti 3d sempre più accurate e tecniche di produzione anche in piccoli numeri ormai avanzatissime, rappresentano un grande progesso tecnologico, ma anche un'arma in mano a chi vuole delinquere in questo ambito. 

La Ferrari però non era d'accordo, pretendendo invece la distruzione dell'esemplare e vincendo anche il primo grado. Sentenza poi ribaltata in Cassazione dall'Agenzia delle Dogane, che ha ottenuto la possibilità di mantenere intatta la falsa Dino al fine di utilizzarla per la formazione del proprio personale. La vettura non sarà alla mercè del pubblico, ma solo disponibile per gli occhi attenti degli aspiranti ispettori dell'Agenzia. In questo modo di fatto si accontentano entrambi gli attori in causa, perché da un lato la vettura non sarà a disposizione degli occhi del pubblico, con sommo gaudio della Casa del Cavallino Rampante, mentre dall'altro lato l'Agenzia avrà a disposizione una riproduzione talmente fedele da meritare di sopravvivere al proprio destino, consentendo magari in futuro agli ispettori di trovare altri falsi d'autore con maggiore semplicità.

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