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Moto2, Tony Arbolino: "La MotoGP? Prima ci si arriva e meglio è"

"Il passaggio in Moto2 sarà il momento più importante della mia carriera, deciderà il futuro. Il Mondiale in Moto3 l'ho perso a Misano, non ad Aragon"

Moto2: Tony Arbolino:

Non tutte le belle storie hanno un lieto fine, a volte ci si arriva a un passo ma, per un motivo o per l’altro, la degna conclusione scappa di mano. Come è successo a Tony Arbolino, che per appena 4 punti non ha vinto il titolo in Moto3 quest’anno. A giocargli contro è stata la sfortuna, nei panni di un passeggero positivo al Covid in un viaggio aereo, sufficiente a fare saltare a Tony una gara che, col senno di poi, sarebbe valsa un Mondiale.

Arbolino ora inizia una nuova fase della sua carriera, con il team Intact GP in Moto2 e non vuole lasciare nulla al caso. Nei giorni scorsi era in Spagna, sul circuito di Ribeira, per allenarsi. “Vacanze? Ho già fatto le ferie, qualche giorno di relax finito il campionato, ma ora il mio corpo vuole allenarsi” sorride.

Guardandoti indietro, che ricordo hai della tua ultima stagione in Moto3?

La sensazione è strana, ma mi sto concentrando molto sul passaggio in Moto2 perché so che sarà molto importante per me. Però ogni tanto ripenso alla Moto3, l’ultimo anno è stato veramente incredibile, sono molto fiero dei miglioramenti che ho fatto tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Quando riguardo le mie gare, mi dico bravo per quelle nell’ultima parte parte della stagione”.

Qual è stata la gara più bella?

Ce ne se sono alcune: Le Mans, Valencia e Portimao”.

“Ho creduto di potere vincere il Mondiale Moto3 fino allla fine”

A Portimao ti sei giocato il Mondiale, credevi di vincerlo?

Ci ho creduto tanto, tanto, tanto. Perché sapevo di potere mettere sotto pressione Arenas e io in quelli condizioni ero molto forte, ero in una situazione psicologica molto buona. Volevo solo arrivargli davanti, ci ho provato in ogni modo, dopo la partenza continuavo a crederci sempre di più, curva dopo curva, giro dopo giro”.

Ti eri complicato la vita il sabato, non riuscendo a entrare in Q2.

La peggiore qualifica nel momento peggiore dell’anno (ride). Ho sbagliato, ma alla fine sono cose che succedono. Alla fine, anche partendo così indietro, ero sicuro, ed è quello che fa la differenza, di potercela fare. Ero molto motivato”.

“Ho perso il Mondiale a Misano, lì avrei dovuto prendere più punti”

Quando hai perso il Mondiale?

Sarebbe scontato dire ad Aragon (dove non corse e fu messo in quarantena, anche se negativo al Covid, per avere viaggiato in aereo con un passeggero positivo ndr). Quella gara avrei dovuto correrla e se lo avessi fatto la seconda non sarebbe andata come è andata, gli altri piloti avevano un fine settimana in più di esperienza”.

Escludiamo Aragon, allora.

Secondo me ho perso il Mondiale a Misano, lì avrei dovuto fare più punti, in entrambe le gare. Eravamo partiti carichi, ma avevamo avuto un sacco di problemi: c’era l’asfalto nuovo ma eravamo partiti con l’assetto dell’anno precedente. Ho fatto fatica io e ha fatto fatica io, il mio campionato sarebbe stato diverso con quelle due gare fatte meglio”.

“Quest’anno mi ha insegnato a non abbattermi”

Cosa hai imparato da questa stagione?

Che non devi abbatterti quando hai 40 punti di svantaggio, anche se ti sembrano tanti. Quest’anno ho imparato a rimanere sempre concentrato al 100% in ogni gara e riuscivo a rendere al meglio, non mi facevo condizionare dal risultato del GP precedente, come nel 2019. Sono cresciuto mentalmente”.

Ti dispiace molto lasciare la Moto3 senza avere vinto il titolo?

Dispiace molto perché ho veramente dato tutto, non solo in pista ma anche a casa. Sono molto fiero di esserci andato vicino, ma avrei voluto vincerlo. Sarei potuto andare in Moto2 già quest’anno, ma avevo voluto rimanere in Moto3 per imparare qualcosa in più e vincere il Mondiale. Alla fine sono contento, sopratutto perché ho finito tutte le gare a punti”.

“In Moto2 si deciderà il mio futuro, se prenderò delle batoste mi impegnerò il doppio”

Ora è il momento di pensare alla Moto2, qual è il tuo approccio a questo salto?

Quando parlo con mio papà e la gente vicino a me, dico sempre che questo è il passaggio più importante della mia vita, della mia carriera, perché deciderà il mio futuro. Darò tutto per arrivare al 100% alla prima gara, anche fisicamente. Sarà comunque difficile, nel primo fine settimana di gara dovrò capire come vanno utilizzate le gomme, quale sia il ritmo. Non sarà facile e quando prenderò le batoste, magari già nei test, dovrò reagire impegnandomi il doppio. Io credo di potere fare delle belle gare, ho le qualità giuste e il team è molto serio, mi piace, ma allo stesso tempo ci sono persone molto  simpatiche, mi trovo bene. Spero di dare tante soddisfazione alla squadra”.

In Moto2 il prossimo anno ci saranno tutti i primi 5 piloti nel Mondiale Moto3 di questa stagione.

Il titolo di rookye dell’anno è importante perché ti dà fiducia per l’anno dopo. Visto il livello, secondo me chi lo vincerà farà anche dei podi”.

Chi potrebbe essere il rivale più pericoloso tra gli altri debuttanti?

“Secondo me Fernandez andrà forte e penso che anche Vietti non farà male. Siamo tutti piloti veloci, abbiamo tutti voglia e qualità, quello che si adatterà prima vincerà”.

La Moto2 è l’ultimo passo della MotoGP. Piloti come Vinales e Rins ci sono stati solo un anno.

Dipende molto dalle tue prestazioni. Se uno va forte già al primo anno poi tutti lo vogliono ed è quello a cui devo puntare. Io penso che prima vai in MotoGP e meglio è, così hai più tempo per arrivare al top.

L’ultima domanda è si nuovo sulla Moto3, chi è il favorito?

Penso a Jauma Masia”.


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