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MotoGP, Dall'Igna: "Prendere Marquez? Impossibile competere con ingaggio Honda"

Seconda parte della nostra intervista al DT Ducati Corse: "Difficile dire cosa avrebbe fatto sulla moto di Dovizioso. Per quanto riguarda Lorenzo, col senno di poi l'avremmo dovuto tenere con noi"

MotoGP: Dall'Igna:

Gigi Dall'Igna è stato ospite della nostra diretta ieri e questa è la seconda parte dell'intervista in cui abbiamo parlato di tantissimi argomenti con il gran capo di Ducati Corse. In questa seconda parte, un'interessantissimo retroscena sulla trattativa con Marc Marquez ed anche qualche rimpianto di troppo per le scelte fatte con Jorge Lorenzo. 

La facciamo secca. Secondo te Marquez avrebbe vinto con la vostra moto?

"Io faccio fatica a separare il pilota dalla moto e dalla squadra. Vince il pacchetto unito, quindi è difficile dire cosa avrebbe potuto fare Marquez sulla moto di Dovizioso. Preferisco lasciar fare questo ragionamento agli appassionati di questo sport, una cosa che tra l'altro mi diverte tantissimo"

Dall'Igna: "Difficile battere la Honda sull'igaggio a Marquez. Nessuna Casa europea può farlo"

Ma con Marquez c'è mai stata una trattativa seria per ingaggiarlo in Ducati?

"Con Marquez avevamo fatto qualche ragionamento tanti anni fa. Diciamo che, si parla tanto di riduzione costi, però evidentemente il compenso del pilota è la voce più importante di un reparto corse ed è difficile vincere una sfida di questo tipo con la Honda. Ha dalla sua delle capacità economiche così grandi, che difficilmente una Casa europea può avvicinare quei numeri". 

Hai seguito tutti i suoi problemi? Secondo te di chi è la colpa di tutto quanto è accaduto e sta accadendo a Marc?

"Il corpo umano non ha le ruote, non sono la persona più indicata per parlare di queste cose. Si fa fatica a dire se la situazione sia stata gestita bene o male. Col senno di poi è tutto più semplice, un po’ come noi per Lorenzo. La decisione purtroppo va presa e spesso va presa a poche ora da quando accadono i problemi. Facile dire ora che qualche errore c’è stato, ma individuare chi fosse il responsabile non ha molto senso. Ducati si fida molto dei propri dottori e devo dire che in questi anni non hanno mai sbagliato un colpo". 

Hai qualche rimpianto per come è andata invece con Jorge Lorenzo?

"Parlare di piloti, vuol dire parlare di persone. Difficile sceglierli e tenerli alla fine, dipende da tante cose. Sicuramente avremmo fatto meglio a tenere Jorge col senno di poi. Ma uno deve sempre capire la situazione e vivere il momento storico in cui uno deve prendere certe decisioni. Lorenzo non aveva mostrato ancora quello che serviva e guardando cosa era accaduto fino a quel momento era una decisione scontata. Col senno di poi avremmo dovuto fare scelte diverse".

 Dall'Igna: "Lorenzo sarebbe lento oggi su qualsiasi moto. Gli mancano gli stimoli necessari per andare forte in moto"

Secondo te oggi potrebbe ancora essere competitivo oppure il Lorenzo visto a Portimao è il vero Lorenzo?

"Il problema è che un pilota non può essere staccato dalla testa e dalla voglia che ha e da quello che lui vuole fare. Io non credo che lui voglia tornare ad essere un pilota, quindi secondo me lo puoi mettere su qualsiasi moto ma lui andrà sempre piano. Perché gli mancano gli stimoli e le motivazioni per poter fare le cose che servono per andare forte in moto. Lui è un grande appassionato di auto, non gli basteranno mai. Teniamo sempre presente che fare il pilota è un mestiere complicato, difficile. Ci vuole la giusta attitudine mentale per poter affrontare le difficoltà che un pilota affronta in una stagione agonistica". 

I regolamenti sono sempre più stringenti, ma c'è un'area in cui ti piacerebbe avere più liberta di azione?

"Chiaro che da ingegnere mi piace la fantasia, la ricerca e lavorare su soluzioni nuove. Mi piacerebbe un regolamento libero, ma è sempre un compromesso tra quello che a d uno piace fare e quello che uno può fare. In questo periodo il mondo della moto non ha possibilità di spendere grossi budget, il regolamento attuale è un ottimo compromesso tra i vari fattori presenti. Tra la voglia di sperimentare e la necessità di tenere i costi equilibrati". 

Dall'Igna: "Yamaha si è autodenunciata e dopo il controllo è stata penalizzata"

Come mai non avete forzato la mano denunciando la Yamaha per l'errore delle valvole del motore?

"Molto onestamente non c’è stato bisogno di denunciare Yamaha. Lei ha deciso di autodenunciarsi e farsi controllare da sola ed ha chiesto al DT del campionato di controllare le valvole dei motori e lui ha tratto le sue conclusioni che poi sono state trasformate in una penalità da parte degli steward".

Tu hai passato degli anni con il nostro Carlo Pernat, hai qualche storia da raccontare su di lui?

"Con Carletto che dirti. Mi ha visto crescere, mi ha visto entrare nel reparto corse Aprilia con i pantaloncini corti e mi ha visto fare tutta la trafila necessaria per assumere sempre più responsabilità. Avrei tantissimi episodi da raccontare su di lui, come lui ne avrebbe da raccontare su di me. Ha fatto e fa ancora tantissimo per questo sport". 


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