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Video intervista Triumph Trident 660: caratteristiche e foto prima della prova

Abbiamo scoperto dal vivo l’inedito nuovo modello, che proveremo in anteprima tra pochi giorni. Ce la racconta Rodolfo Frascoli, il designer che l’ha creata

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Nel quartier generale di Triumph Italia, recentemente trasferito a Segrate (alle porte di Milano), abbiamo avuto un piccolo antipasto della prova in anteprima della nuova Trident 660. Andrea Buzzoni, General Manager di Triumph Motorcycles Italia, prima di levarle i veli ci ha raccontato un 2020 che per la Casa inglese si avvia verso una chiusura tutto sommato meno drammatica del previsto. Nell’anno che resterà nella storia per la pandemia e per le sue conseguenze anche sul piano economico, Triumph in Italia segna a fine ottobre un -9,8%, meglio del dato generale del mercato (sopra quota 500 cc) che è del -12.4%.

La nuova Tiger 900 è stata ben accolta ed il suo successo (insieme a quello di altri modelli) porta il mix della gamma della Casa inglese ad essere meno spinto verso le “modern classic”, che storicamente negli ultimi anni avevano rappresentato il 45% circa delle vendite totali di Triumph.

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Andrea Buzzoni, General Manager di Triumph Motorcycles Italia

Le attenzioni però oggi vanno alla nuova arrivata, una new entry nella gamma, che punta (senza nasconderlo troppo) a conquistare clienti oggi orientati verso altri brand. Un mercato “di conquista” che vede la presenza nei listini di moto come la Honda CB 650 R (il cui aspetto è però volutamente in stile più retrò, che offre qualche cavallo in più ed il cui listino è allineato a quello della Trident), oppure la Yamaha MT-07 (con una manciata di cavalli in meno, prezzo di circa 1.200 inferiore, ma è una moto meno “matura” e premium per finiture e dotazioni). La carta d’identità parla di 81 CV e 189 Kg in ordine di marcia, che ne fanno una moto perfetta un po’ per tutti: giovani (magari alla prima due ruote, da cui ci si aspettano circa il 60% delle vendite), donne (si stima un 10%) ed anche per un pubblico più esperto (il restante 30%).

Il nome è quello di un modello visto prima nel periodo 1968 – 1975 e poi ripreso nel 1990 per una 750 ed una 900. Di fatto però non ci sono tanti richiami estetici alle sue antenate, come ci ha confermato il suo designer, Rodolfo Frascoli.

Si tratta di un progetto importantissimo per Triumph, è un modello inedito in gamma, un progetto sviluppato in ben quattro anni, di una roadster, una naked, di media cilindrata. Si tratta di una moto sportiveggiante, ma adatta anche all’utilizzo urbano. Ha due antenate dallo stesso nome, che è quindi importante e merita un certo rispetto. Non le richiama nel look, che è moderno e contemporaneo, però ci sono degli elementi che sono legati alla tradizione della Casa inglese, oltre che alla prima delle Trident. Dal vivo è una moto ancora più emozionante, sicuramente premium, la più curata del segmento nei dettagli. La presentazione del prototipo in bianco opaco ad agosto è stata fatta proprio per mettere in evidenza tutto il lavoro fatto. Il prezzo è incedibile rispetto ai contenuti, con ogni dettaglio che è stato studiato a fondo per la sua funzione." 

Rodolfo Frascoli, designer delle Trident 

"Il telaio è molto pulito, lineare e leggero, ma anche efficacissimo. Lo stesso vale per ogni altro elemento, come anche il forcellone, con un armonia, elementi della carrozzeria ed elementi tecnici sviluppati tutti insieme per ottenere un risultato unico nel suo complesso. Anche gli accessori, che sono ben 45, sono studiati per integrarsi perfettamente. Ne sono un esempio le maniglie dedicate al passeggero, che non sono di serie, ma che montate sono perfettamente integrate e nello stile. Le pedane del guidatore a contrasto staccano in una estetica prettamente nera, dando un bel colpo di luce, è un dettaglio che abbiamo provato e ci è piaciuto, quindi lo abbiamo scelto. La Triumph Trident offre poi una strumentazione completamente nuova, pur avendo un layout tradizionale, con faro e strumentazione tondi, i dettagli sono molto curati e tecnologici.  È una moto empatica, così come dice Andrea Buzzoni (General Manager di Triumph Motorcycles Italia) che a me piace definire autentica, non è minimale, l’obiettivo è la funzione, in ogni suo elemento. 

Per il resto tutti i dettagli li scopriremo presto provandola, ma sulla carta gli ingredienti giusti ci sono tutti. Il tre cilindri in linea, infatti, nasce da quello della Street Triple S, ma è stato completamente rivisto (ben 67 componenti nuovi, incluso un albero motore più leggero di oltre 1 kg) con tanto di nuovo impianto di scarico ed un set up elettronico dedicato. I dati parlano di 81 CV a 10.250 giri ed oltre il 90% della coppia massima sempre disponibile lungo la maggior parte del contagiri, con un picco di 64 Nm a 6.250 giri/min. Il cambio è a 6 marce, non manca la frizione anti-saltellamento e, come accessorio, anche il Triumph Shift Assist bidirezionale. Il peso in ordine di marcia è di soli 189 kg, decisamente pochi per una moto con forcellone e telaio in acciaio. Una moto tutta nuova, quindi, a cui non manca una bella forcella Showa upside down e un impianto frenante Nissin che prevede all’anteriore un sistema a 2 pistoncini abbinato a 2 dischi da 310 mm.

Sarà in vendita dal prossimo mese di gennaio ad un prezzo di 7.995 euro.

Per aperne di più invece seguiteci, il prossimo 5 dicembre saremo in sella alla nuova Trident! 

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