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Moto2, Bezzecchi: "Vicino a dire sì ad Aprilia ma l'offerta è arrivata tardi"

Marco ha vinto una Street Triple RS per il Triumph Triple Trophy: "ora dovrà prendere la patente per poterla guidare. In MotoGP con il team di Rossi? Sarebbe fantastico"

Moto2: Bezzecchi: "Vicino a dire sì ad Aprilia ma l'offerta è arrivata tardi"

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Marco Bezzecchi, pilota del team Sky VR46, ha vinto la primissima edizione del Triumph Triple Trophy. Lo scorso anno il motore tre cilindri inglese ha sostituito il quattro cilindri Honda nella classe di mezzo del Motomondiale. All’inizio dell’attuale stagione Triumph e Dorna hanno istituito il trofeo per premiare il pilota che avesse conquistato più punti in tre diverse aree: record di velocità, pole position e il giro più veloce in gara. Bezzecchi, come vincitore del Triumph Triple Trophy, si è aggiudicato una Triumph Street Triple RS, la moto che ha dato origine al motore a tre cilindri da 765cc da cui deriva il propulsore della Moto2.

Cosa ne pensi della Triumph Street Triple RS che hai ricevuto in premio?

Ho visto la moto quando l’hanno portata nel box. Ero davvero sorpreso perché non mi avevano avvisato prima. Mi piace moltissimo. È un premio bellissimo, molto più bello di molti trofei che ho vinto in alcune gare. Mi piacciono soprattutto i colori perché adoro le moto nere, le trovo aggressive, sono cool. I dettagli gialli e bianchi sono davvero particolari. Inoltre, non ho mai avuto una moto stradale, non ho la patente per poterla guidare, quando tornerò a casa dovrò prenderla, sarà la prima cosa che farò”.

Abbiamo tutto saputo delle chiacchiere riguardo il tuo possibile passaggio in MotoGP il prossimo anno. Puoi dirci qualcosa di più?

Aprilia è venuta da me ed erano convinti riguardo un mio possibile passaggio in MotoGP, io mi sono sentito lusingato perché non mi aspettavo una richiesta per la MotoGP da nessuno. Eravamo vicini, però poi ci ho pensato molto, anche perché avevo già un contratto firmato per il prossimo anno con il mio attuale team e avremmo dovuto lavorare molto per poterlo sciogliere e passare in MotoGP. Non sarebbe stata una storia molto semplice. Anche durante la seconda gara di Valencia ci ho pensato molto perché non sapevo bene cosa fare. Alla fine, ho capito che per me sarebbe stato meglio stare un altro anno in Moto2, prima di tutto perché mi piace tantissimo guidare questa moto e mi ci trovo benissimo. Inoltre, penso che non sia ancora al 100% e stare un altro anno con lo stesso team e la stessa moto potrà aiutarmi molto. Proverò a fare un’altra bella stagione, se hai dei buoni risultati le offerte per la MotoGP arrivano. Sono dispiaciuto per Aprilia, se me lo avessero chiesto un po’ prima magari avrei potuto avere un’idea diversa”.

"Sarebbe fantastico arrivare in MotoGP nel team di Valentino"

Ti ricordi quando Valentino Rossi ti ha chiesto di passare nel team Sky VR46? Riguardo all’ipotesi di un suo futuro team in MotoGP, ritieni che sia un tuo obiettivo entrare a farne parte?

L’anno scorso ero in un periodo difficile e complicato della mia carriera. Quando eravamo in Europa, il pomeriggio dopo le mattinate in pista, ci vedevamo nel motorhome per parlare, giocare e stare un po’ insieme. Non mi ricordo bene in quale gara, comunque verso la fine del campionato, forse era Silverstone, tutti i ragazzi sono usciti e sono rimasto da solo con Vale. Io ho detto che avevo bisogno di aiuto perché non mi sentivo più bene quando scendevo in pista. Lui mi ha detto che era chiaro a tutti e che mi voleva nel suo team. Avevo un contratto di due anni con KTM e non sapevo bene come muovermi. Ne abbiamo parlato sempre di più e ho potuto discuterne con Hervé (Poncharal, team manager KTM Tech3 ndr) del mio eventuale passaggio a Sky. Fortunatamente tutto è andato per il meglio, quindi la possibilità è diventata realtà. Per quanto riguarda il team di Rossi in MotoGP, non lo so anche perché non c’è nulla di sicuro. Sarebbe fantastico correre con il suo team, mi ha aiutato in un momento difficilissimo, proverei a raggiungere il miglior risultato possibile per lui”.

Qualche tempo fa hai detto che ti piaceva dare una mano nell’officina di tuo padre, lo fai ancora? Pensi che farai qualche modifica alla tua nuova moto?

“Fino all’anno scorso lavoravo in officina con mio padre, quest’anno per via delle gare non ho potuto. Mi piace moltissimo lavorare sulle macchine e sarebbe fantastico lavorare anche sulla moto che ho vinto, magari per renderla ancora più veloce, ma lo è già davvero molto. Al massimo farò qualche modifica solo per renderla ancora più bella esteticamente. Aggiusterò anche qualcosa sulla frenata.”

La Triumph Street Triple RS ha lo stesso motore delle Moto2. Come ti trovi con quel motore e cosa ne pensi?

È davvero bello avere lo stesso motore della mia moto da corsa, di sicuro quella che uso in pista ha qualcosa in più. È un motore davvero potente, quindi è impressionante pensare di guidarla su strada. Ha un cambio rapido e anche il blipper è davvero simile. L’unica cosa è che non puoi andarci così veloce in strada”.

"La Moto2 è diventata più simile alla MotoGP e il salto dalla Moto3 ora è grande"

Per quanto riguarda le tue sensazioni, come ti sei approcciato al nuovo motore nella nuova categoria nel 2019? Ti sei sentito subito a tuo agio con la moto?

Per me è stato davvero importante passare dalla Moto3 alla Moto2 nel momento in cui è stato introdotto il motore Triumph. Secondo me è stato l’anno migliore per salire di categoria, perché tutto era nuovo. Ho iniziato a spingere con la moto da subito per capire meglio il motore e fare esperienza, è davvero diverso rispetto al motore Honda che c’era prima. La moto è davvero simile alle MotoGP e lo step per salire di categoria sarà più piccolo. Questo è fondamentale per adattarsi prima ad una moto più grande. Inoltre, abbiamo potuto fare molte modifiche sulla parte elettronica e questo mi ha aiutato molto per adattarmi. Abbiamo visto che il livello è altissimo nell’elettronica e questo ti permette di adattare il motore al tuo stile di guida soprattutto in frenata e in accelerazione”.

Marco, in pista hai guidato solo moto Triumph. Hai mai provato in altre occasioni altri tipi di moto?

Quest’anno quando ho iniziato il campionato mi sono allenato con la VR 46 Academy e abbiamo utilizzato le Yamaha R1 perché non possiamo utilizzare nessun tipo di Moto2 fuori dalla pista. La Yamaha R1 è la scelta migliore per allenarsi, perché il motore è molto simile a quello di una Superbike. Questa è stata la miglior possibilità fuori dalle gare. Il motore Triumph non ha nulla di meno rispetto a quello della Yamaha. Per quanto riguarda le Moto2 ho potuto provare solo il motore Triumph. Come ho detto prima, questo motore ha fatto sì che lo step tra la Moto2 e la MotoGP sia meno ampio rispetto a prima. Il salto tra le due categorie è sicuramente impegnativo perché le MotoGP hanno davvero molta potenza. La Moto2 è migliorata molto. Qui in Portogallo dobbiamo controllare molti dati rilevati con il motore Honda perché non abbiamo mai corso su questa pista con questo motore. Ogni volta che andiamo in un nuovo circuito e confrontiamo i dati che raccogliamo dopo qualche giro, ci rendiamo conto che la differenza è grande. La moto è molto più veloce. Sono certo che il passo dalla Moto3 alla Moto2 sia enorme. In Moto2 la moto è molto più potente e infatti è molto più vicina alla MotoGP”.

Hai detto che non potrai subito guidare la moto che hai vinto perché non hai la patente di guida. Cosa pensi che ne farai?

La prima cosa che farò sarà proprio prendere la patente, appena tornerò a casa inizierò le lezioni per averla. Penso che modificherò qualcosina, vorrei che facesse più rumore. Sicuramente la utilizzerò quando farà più caldo perché adesso in Italia comincia a fare abbastanza freddo. Quest’estate penso che metterò un sedile sul posteriore e andrò a fare qualche giro con la mia ragazza in giro per la città. È bello perché non ho mai avuto una moto stradale. Ho sempre girato col il Booster. La gente mi riconoscerà, ma con la moto potrò scappare”.

"Il più grande lavoro per adattarmi alla Moto2 è stato sull'elettronica"

Nel primo periodo in cui la Triumph è arrivata in Moto2 come è stato lavorare con gli ingegneri per lo sviluppo?

All’inizio è stato davvero difficile adattarmi a questo motore perché era davvero potente e ho dovuto lavorare molto sull’elettronica per riuscire ad entrarci in confidenza, è stato il lavoro più grande all’inizio. È stata la prima volta che ho utilizzato un sistema blipper e scalare la marcia in questa maniera è davvero diverso rispetto ad uno normale. Il motore funziona meglio quando scali lentamente e invece in Moto3 devi scalare veloce. Il miglior modo per riuscire a frenare con questo sistema è proprio farlo lentamente, all’inizio è davvero strano adattarsi perché quando sei in gara cerchi di spingerti al limite per andare più veloce che puoi. Devi abituarti per renderlo normale, quindi nelle prime gare è stato strano”.

Nel 2017, nella tua prima stagione, eri nelle ultime posizioni in classifica e l’anno dopo lottavi per le prime posizioni. L’anno scorso non è andato molto bene e poi quest’anno stai lottando di nuovo per le prime tre posizioni. Puoi spiegarci come è stato questo step dal primo al secondo anno in entrambe le categorie?

“Il 2017 è stato il mio primo anno nel Motomondiale e sono arrivato con pochissima esperienza. Avevo poca conoscenza della categoria e i piloti con cui ho lottato sono tra i più forti del mondo. Per me è stato difficile essere veloce come i piloti di testa. L’anno seguente sono cresciuto molto, ho modificato il mio stile di guida e ho lavorato su me stesso per cambiare il mio modo di reagire quando le cose non vanno come le hai immaginate. Il secondo anno in Moto3 ho cambiato team e mi ha aiutato perché ho trovato più fiducia con la moto. Grazie a questo sono riuscito ad avere anche più fiducia in me stesso che di conseguenza mi ha aiutato ad arrivare nelle posizioni più alte della classifica. In Moto2 il primo anno è stato difficilissimo soprattutto perché ho cambiato categoria. Avevo molte aspettative sulle mie prestazioni e questo non mi ha aiutato per niente, non avevo risultati ed è stato tutto più difficile, però non ho mai mollato. Ho lavorato nuovamente su me stesso per adattarmi alla moto, al motore, alle gomme, a tutto. Quest’anno appena ho cambiato team mi sono trovato subito bene, sia con la moto che con la squadra. Tutto il lavoro dello scorso anno mi ha aiutato a trovarmi meglio nel 2020. Ho avuto una bella stagione”.

Audio raccolto da Nicole Facelli

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