Tu sei qui

MotoGP, Dovizioso: "Causa alla Ducati? Se parlo il mio manager mi uccide!"

I dubbi sul 'caso Yamaha': "la situazione è strana e voglio capire di più. Non potete sapere tutte le storie che ci sono dietro. Io sono  un buono, non avevo intenzione di creare tensioni. Non ricordo da quanto non mi diverto in moto"

MotoGP: Dovizioso:

Più i rapporti sono lunghi e più gli addii sono complicati, quello fra Dovizioso e la Ducati potrebbe essere ancora peggio di quanto si immaginasse. Se gli stracci non sono ancora volati in pubblico, presto potrebbe succedere nelle aule di tribunale. Come riporta la Gazzetta dello Sport, Andrea e il suo manager starebbero pensando di potere agire per via legali nei confronti della Rossa dopo l’accordo raggiunto tra i costruttori di non penalizzare i piloti in classifica dopo l’intervento irregolare sui motori.

Risultati di Jerez alla mano, Andrea sarebbe stato quello che avrebbe guadagnato di più da una squalifica di Quartararo e Vinales: avrebbe vinto la gara a tavolino e anche in campionato avrebbe più punti e il tutto si riflette, probabilmente, anche sui premi economici per quei risultati.

La situazione è un po’ difficile, se dico qualcosa il mio manager mi uccide” ha cercato di risolvere tutto con una battuta. Cosa che non gli è riuscita.

La materia del contendere è il ruolo giocato da Ducati nella decisione della MSMA di non punire i piloti Yamaha.

Io, come gli altri piloti, non sono coinvolto in certe cose, quindi non ero in quella riunione e non posso conoscere i dettagli - ha premesso - Però penso sia una cosa molto strana e vorrei capirne di più. Non so cosa si siano detti, ma se c’è stato qualcosa di illegale dovrebbero essere penalizzati, quello che è successo non è normale”.

Dovizioso non ha quindi smentito la possibilità che la faccenda possa finire in mano agli avvocati.

Voglio solo capirne di più e non commento oltre finché non avrò motivazioni più chiare - ha continuato - Mi sembra una situazione che non saprei come definire”.

È certo che con la Ducati sia ormai ai ferri corti.

Non potete sapere tutte le storie che ci sono dietro - ha affermato - Io sono fondamentalmente un buono, mi scoccia trovarmi in questa situazione e non avevo nessuna intenzione di creare tensioni. Se fosse dipeso solo da me sarebbe andata diversamente”.

Queste ultime due gare in rosso potevano essere un’occasione per correre senza troppi pensieri, invece le cose sono molto diverse.

Per farlo bisognerebbe guardare solo gli aspetti positivi, allora potrei godermi quelle che potrebbero essere gli ultimi due GP per me - ha spiegato - Invece è dura, perché sono le sensazioni che hai in moto a comandare. Sono in una situazione non semplice e nemmeno nuova, ci potrei passare sopra solo se fossi veloce, invece è complicato essere rilassato. So che è una cosa bellissima essere in MotoGP, ma se non sei veloci non ti diverti. A essere sincero non ricordo l’ultima volta in cui mi sono divertito in moto”.

Un lungo addio, verrebbe da commentare.

È un peccato che finisca così - il rammarico di Andrea - Mi piacerebbe finire nei primi 3 questo campionato ma sarà molto complicato. Devo recuperare punti su 4 piloti e ultimamente ne ho solo persi, non sono in una situazione di forza”.

Eppure il primo giorno nel secondo Gran Premio a Valencia non è andato male. Le Ducati sono veloci e Dovi è 6°.

Non so il motivo per cui tutte le Ducati siano più veloci di una settimana fa - ha ammesso - Sicuramente le condizioni sono diverse e la pista è veloce, non c’è vento e le temperature non sono troppo altre. Io ho lavorato su alcuni dettagli dopo quanto emerso nella scorsa gara. Ora posso frenare più forte, ho maggiore fiducia all’anteriore. Non sono il più veloce ma sono costante, e questo è un bene. Però sono in tanti ad avere un buon passo e devo migliorare di 2 o 3 decimi per stare nel gruppo di testa. Di sicuro le qualifiche saranno fondamentali: partire nelle prime due file farebbe una grande differenza”.


Articoli che potrebbero interessarti