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Moto2, Bezzecchi: “Io, Call of Duty, la piadina e la tentazione Aprilia”

L'INTERVISTA - “Dopo Aragon 1 mi sarei lanciato da un ponte. Presto andrò a convivere con Chiara, l’ho conquistata facendo i traversi sulla neve. Vietti? Mi sta sempre addosso”

Moto2: Bezzecchi: “Io, Call of Duty, la piadina e la tentazione Aprilia”

Profuma di Romagna e ci vuole ben poco a capirlo, dal momento che lui si definisce un romagnolo DOC. Di chi stiamo parlando? Semplice, di Marco Bezzecchi, costretto a trascorrere questi giorni rinchiuso nel paddock di Valencia.

Sarebbe stato bello tornare a casa per condividere le giornate assieme ai suoi famigliari, invece i rigidi protocolli hanno costretto l'alfiere dello Sky Racing Team VR46 a rimanere al Ricardo Tormo assieme agli amici e colleghi dell’Academy. Per ammazzare il tempo c’è anche spazio per una intervista telefonica, giunta dopo il successo di domenica.

“Qua a Valencia le giornate sono così lunghe che alla fine trovi anche piacere a fare le interviste – esordisce scherzando Marco – purtroppo non possiamo muoverci, però al tempo stesso mi reputo fortunato, perché insieme a tutti i ragazzi dell’Academy trascorriamo tantissimo tempo assieme e questo è un bene. Giochiamo alla Play, ci prendiamo un po’ in giro, ceniamo e alla sera non manca mai un film tutti assieme”.

In questi casi l’Academy è una salvezza.

“Esatto. Come ho detto le giornate passano lente quando c’è da aspettare da una settimana all’alltra ed essere tutti insieme è una manna”.

Pare che Fifa e Call of Duty siano i giochi più gettonati.

“Assolutamente! C’è Migno che è davvero forte a Fifa e di conseguenza devo allenarmi per batterlo. Però anche Maro (Marini) non scherza. Io cerco di difendermi”.

Non hai nominato Vietti.

“Cele è quello che mi sta più addosso di tutti (scherza). Ovviamente lo dico in senso scherzoso. Il fatto è che se io sto giocando a Call of Duty con Marini, lui magari si intromette, perché vuole giocare a Fifa o Pes. A parte tutto gli voglio un gran bene e sono contento di essere in squadra con lui per il 2021”.

Hai già introdotto il discorso pista. Domanda secca: ci credi al titolo?

“29 punti sono tanti, ma io non mollo. Ci credo ancora, anche se sarà molto complicato, visti i tanti punti da recuperare. Però, fino a che l’aritmetica non mi condanna, io ci provo e penso sia giusto così. Purtroppo Aragon ha pesato non poco”.

Cosa hai pensato dopo Aragon 1?

“A tutto, pure a lanciarmi da un ponte (sorride). Mi dispiace perché quello è stato ko pesante. Per tutta la gara mi sono sentito bene con la moto, riuscivo infatti a essere veloce, poi però è arrivata quella caduta. Se ci penso, ancora adesso mi viene la rabbia”.

Andiamo oltre allora, parlando magari di qualcosa di più emozionante. Se ti dico Aprilia MotoGP?

“Figo (sorride). Ho sentito queste voci, ma io non so davvero nulla, anche perché ho già un contratto firmato con lo Sky Racing Team VR46  e di conseguenza rimango qua”.

Penso però che la MotoGP sia il tuo sogno, giusto?

“Certo, come per tutti i piloti. È uno di quei treni che passa una volta e va preso, ma come ho detto ho già un contratto in mano. Di sicuro Aprilia è una Casa che ha bisogno di ben poche presentazioni, dato che tutti noi conosciamo bene la sua storia. Mi dispiace molto per quanto sia successo con la vicenda Iannone, dato che immagino abbia pesato molto per loro”.

Marco, condividi il box con Marini. Che piloti siete?

“Luca è una persona molto ragioniere e analitica e direi anche riflessiva. Lui non si incazza mai. O meglio, quando si incazza ha sempre la stessa espressione di quando è tranquillo. Io invece sono un po’ più istintivo, a volte penso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e questo aspetto è emerso soprattutto in passato, quando ho dovuto osare perché mi trovavo a correre con altre realtà dove faticavo. Diciamo che se io mi incazzo lo si capisce subito (scherza) Puoi chiedere a Uccio".

Chi è il tuo migliore amico nell’Academy?

“Non ho un migliore amico, perché siamo un gruppo unito e compatto e penso che sia proprio questo il bello, ovvero il fatto di trovarsi bene quando si sta assieme”.

A breve andrai a convivere. Ti spaventa la cosa?

“No, mi spaventa più andare in moto (sorride). Sono fidanzato ormai da anni con Chiara e prossimamente affronteremo assieme questo passo. Abbiamo messo su casa e ormai manca davvero poco per portarla a termine”.

Come l’hai conquistata Chiara?

“Lei è una ragazza che ama i rally. Una sera, mentre nevicava, ero a San Marino a fare i traversi con la macchina assieme ai miei amici. Ci siamo visti e poi da lì è partito il tutto”.

Ti definisci un romagnolo DOC. La sai fare la piadina?

“Sì, più o meno. La sa fare meglio mia mamma, però so mangiarla (scherza)”.

Ma se non fossi un pilota, cosa saresti?

“Probabilmente un meccanico, come mio padre. Mi ha sempre affascinato la meccanica, montare e smontare. Con chiari stiamo infatti allestendo una macchina per fare i drift”.

Graziano Rossi potrebbe essere un ottimo maestro.

“Lui ha cento macchine, quel livello per me è irraggiungibile. Comunque il papà di Vale è davvero un grande, perché lui in auto è sempre di traverso. Non gli interessa essere veloce, ma solo andare di traverso”.

Ultima domanda: quando ti vedremo in MotoGP?

“Spero presto, ma senza fretta, perché ho il mio percorso da seguire. Sono convinto che per andare in MotoGP sia necessario il talento, ma al tempo stesso anche la testa. Se ti manca una delle due, è difficile arrivarci”.   

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