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MotoGP, Mir: "Ci sono molti piloti veloci, ma pochi con la mia forza mentale"

"La vera pressione è un'altra, se non vincerò il Mondiale quest'anno potrò riprovarci. Una gara sull'asciutto? Sarà una lotteria"

MotoGP: Mir:

Il 5° posto di Joan Mir in qualifica a Valencia è una buona notizia per tanti motivi. Non solo perché lo spagnolo della Suzuki non ha nel giro secco il suo punto di forza, ma anche perché i suoi avversari diretti in classifica partiranno tutti (escluso il compagno di squadra Rins) dietro di lui. Una buona notizia per Joan che ha tutti gli occhi puntati addosso essendo in testa al Mondiale.

Una posizione scomoda, sulla carta, ma non per lui che sembra riuscire a tenere il sangue freddo.

Sono quello che ha più da perdere perché sono davanti nel Mondiale, è normale che sia così, ma devi imparare a stare in questa posizione - spiega - L’importante è non pensarci troppo, perché rimangono ancora 3 gare da correre e se andassero male potrei finire l’anno fuori dai primi 5. Praticamente è come non avessi ancora fatto nulla, devo concentrarmi solo su me stesso e poi aspettare l’ultimo GP per vedere dove sarò”.

Una strategia è praticamente impossibile con ancora tanti piloti matematicamente in gioco.

Siamo in 6, non puoi pensare agli altri - continua - Non è una situazione facile per lottare per il titolo, ma del resto questo è il nostro lavoro”.

Mir è molto onesto e concreto su questo punto.

Nessuno può insegnarti a gestire questa situazione, non c’è un manuale - sottolinea - È qualcosa che devi sentirti dentro e poi improvvisare. Ci sono tanti piloti veloci, ma non ce ne sono molti forti mentalmente come lo sono io. Non puoi allenarti per esserlo, è qualcosa collegato alla tua vita, quando ho bisogno di mostrare questa forza mentale normalmente ci riesco. È così.

Lo spagnolo sembra riuscire a vedere le cose con il giusto distacco.

Sembra che io riesca a sentire meno la pressione rispetto ai miei rivali ma, siamo sinceri, ci sono tipi di pressione molto peggiore di questa. Come quella che sentono molte persone in questi mesi trovandosi ad affrontare il Covid - afferma - Io mi sto giocando il titolo in MotoGP, potrò riuscire a vincerlo o no ma sarà andata bene comunque. Sia chiaro, è un sogno che inseguo da tutta la vita, ma ci sono molte persone in situazioni peggiori dalla mia”.

L’esperienza in Moto3 potrà aiutarlo?

Penso fosse una situazione molto diversa, in quel caso solo io potevo perderlo, quindi avevo più pressione - ricorda - Adesso le cose sono differenti, se non riuscirò a vincerlo quest’anno avrò molti altri anni per riprovarci. Domani l’unica cosa importante sarà la gara, non il campionato”.

Su quel punto, però, Mir ha molti dubbi perché si potrebbe correre sull’asciutto, una condizione in cui non si è girato in questi due giorni a Valencia.

“Da un certo punto di vista sarà una lotteria - dice - Non è solo il pilota a fare la differenza, ma anche il setup. A volte scendi in pista con un assetto e va subito tutto bene, altre devi lavorare per fare funziona la moto. Certo i piloti di KTM e Ducati avranno un grande vantaggio domani, perché i loro collaudatori hanno provato qui recentemente”.

Mir ha comunque un obiettivo ben chiaro nella testa.

“Ogni gara è più importante della precedente e l’unica cosa da fare è salire sul podio. Se ce la farò, con me ci potranno essere alcuni dei miei rivali, ma non tutti. Per il resto posso solo sperare di essere fortunato con il setup, questa notte pregherò” conclude con un sorriso.

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