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Honda: si va verso la moto con guida autonoma? I dettagli dei nuovi brevetti

Dopo lo sdoganamento, nel 2021, del cruise control adattivo con radar, Honda rilancia la sfida alla concorrenza sfoggiando un ausilio alla guida ‘auto-sterzante’ per innalzare i livelli di sicurezza e comfort.

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Per guidare una moto è necessario poter intervenire su tre comandi: acceleratore, freno e sterzo. I primi due, grazie al cruise controll adattivo - ormai sdoganato per il 2021 grazie all’introduzione del radar su Ducati Multistrada V4 e BMW R 1250RT –, possono essere gestiti autonomamente dall’elettronica di bordo. Sfruttando l’ausilio di dispositivi in grado di ‘leggere’ il flusso del traffico, la moto regola la propria velocità autonomamente senza che venga richiesto alcun intervento del pilota.

Il comfort, nei lunghi e noiosi trasferimenti autostradali, aumenta. Anche la sicurezza migliora. Un improvviso rallentamento può sfuggire anche al pilota più attento, ma non all’ ‘occhio’ vigile della tecnologia che rappresenta un prezioso ausilio. Honda, con questo brevetto, fa un ulteriore passo avanti, attingendo a piene mani dall’esperienza maturata nel mondo a quattro ruote, per poter gestire elettronicamente anche il terzo comando.

La sterzata autonoma, in particolare il ‘line-assist’, è presente da parecchi anni nel settore auto. La tecnologia sarebbe matura per una guida autonoma di livello superiore rispetto a quello che troviamo nelle odierne vetture, ma subentrano limiti legali che al momento non permettono uno sfruttamento completo dei sistemi. La parte meccanica, del sistema ideato dai tecnici Honda, risulta semplice ma al tempo stesso efficace.

Un servo motore, installato nella parte anteriore del telaio (43a), con l’albero parallelo all’asse di sterzo, mette in rotazione il cinematismo (43b). Analogamente a quanto avviene con il ‘trittico’ della trasmissione finale, l’ingranaggio con diametro inferiore trasmette il moto, attraverso una catena, all’altro ingranaggio che in questo caso agisce direttamente sullo sterzo anziché sulla ruota posteriore.

Il sistema, attraverso l’ausilio di radar o telecamere, è in grado di riconoscere un altro veicolo o un ostacolo e quindi effettuare un sorpasso autostradale, un cambio di corsia piuttosto che seguire le indicazioni del navigatore per uscire allo svincolo impostato (come  si può notare dall'immagine sottostante).

Oltre a questi ausili alla guida, il sistema influisce anche attivamente sulla dinamica di guida. Infatti, in condizioni normali, il meccanismo svolge la funzione di ammortizzatore di sterzo mitigando le ‘sbacchettate’, ma la coppia applicabile allo sterzo dal servo motore risulta utile anche in caso di vento laterale o di perdita di controllo del veicolo lavorando insieme agli altri sistemi come ABS e controllo di trazione.

Sempre nell’ottica di aumentare la sicurezza attiva, un’applicazione molto interessante sarebbe quella di abbinare questo sistema a quello recentemente brevettato da BMW. Entrambi basano la loro intelligenza artificiale su una centralina in grado di decodificare le informazioni ricevute dai vari sensori, piattaforme inerziali, telecamere e radar. Sfruttando lo stesso ‘pacchetto’ software e hardware si potrebbe innalzare notevolmente la sicurezza di marcia. La tecnologia come detto è pronta, ed è matura anche per il mondo a due ruote.

Non ci resta che aspettare le prossime applicazioni. Nel mentre, sempre nell’ottica di maggior sicurezza, per evitare che il guidatore si senta troppo protetto dai vari ausili, Honda prevede di installare due telecamere, una nel cruscotto (20) e una sul codino (39), in grado di monitorare in tempo reale il livello di attenzione del pilota e anche per capire se i movimenti impartiti al manubrio sono voluti piuttosto che accidentali.

Fonte: bennetts.co.uk


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