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MotoGP, Vinales: "La Suzuki è ad un altro livello, dobbiamo sopravvivere"

"Ho recuperato un punto su Quartararo. Il target rimane quello di vincere il titolo ma con questi risultati inconsistenti è veramente difficile. Mir non ha ancora vinto solo perché parte indietro. Il campionato è vivo, ma il finale sarà una lotteria"    

MotoGP: Vinales: "La Suzuki è ad un altro livello, dobbiamo sopravvivere"

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Ormai corre contro il (futuro) compagno di squadra, Maverick Vinales. Aver finito 7° ad oltre 14” da Morbidelli quasi non gli importa perché è riuscito a mettere le ruote davanti a Quartararo, rubandogli un punto nella classifica iridata.

Trasformare un disastro in un buon risultato ormai non è solo più appannaggio della Ducati, che comunque ormai ha smesso di nascondersi dietro ad un dito, ma alla compagnia si è aggiunta la Yamaha. Perlomeno quella dei piloti con moto ufficiale.

“Non avevo grip e molto chattering, ma ho preso un punto su Fabio - ha sottolineato Maverick nella consueta riunione del dopo gara, e aggiunto - Ora i ragazzi dovranno analizzare i dati e vedremo per Valencia. Il chattering mi ha veramente rallentato. Non sono felice ma sono soddisfatto di aver finito davanti a Fabio”.

Un punto gli ha recuperato, non dieci e ciò basta al compagno di squadra dell’assente Rossi per vedere il bicchiere mezzo pieno.

“Nell’FP4 avevo un buon feeling - prosegue - se ho corso con le nuove sospensioni Ohlins? Non posso dare la risposta sulle sospensioni perché il problema sono state le gomme. Ho corso con le nuove sospensioni, comunque, ma non so se sono quelle nuove. Ero convinto che questa gara andasse bene ma poi in corsa non ho potuto fare nulla”.

La domanda sulle nuove BDB50 della casa svedese che sembra stiano aiutando la Suzuki a tirare fuori il meglio dalle nuove Michelin cade nel vuoto. Eppure Aragon non era un circuito particolarmente sfavorevole per la Yamaha: nel 2019 Maverick chiuse il Gran Premio in quarta posizione ed il suo tempo finale, oggi, è quasi sovrapponibile a quello di un anno fa. Solo che Morbidelli ha vinto girando 10” sotto il tempo di Marc Marquez.

“Nel 2019 ho faticato perché avevo troppo freno motore ed avevo distrutto le gomme. Un problema molto facile da risolvere. Vedremo a Valencia: se miglioreremo significherà che è tutto a posto, altrimenti vorrà dire che dobbiamo fare un cambiamento grande”.

Quale, non si sa, visto che per due Yamaha ufficiali che si sono perse nelle retrovie una, quella del 2019, ha vinto il Gran Premio, dominandolo.

“Il target per noi rimane quello di vincere il titolo ma con questi risultati inconsistenti è veramente difficile - ammette Vinales - Non posso dire molto d’altro perché c’è qualcosa che non capisco. Perché sono andato così bene nell’FP4? Ora la cosa che devo fare è rimanere calmo e dare il massimo delle informazioni alla Yamaha”.

Che comunque rimane la moto che quest’anno, ha vinto sei Gran premi su undici disputati.

“Yamaha sei vittorie? Se guardi i risultati di Mir…lui non ha vinto perché parte molto lontano, ma noi siamo quelli che perdono più posizioni in gara. Oggi ho fatto di tutto, tolto freno motore, guidato aggressivo, guidato più dolce, ma non è cambiato niente. Principalmente i punti di forza della Yamaha sono il turning (l’agilità di entrare subito alla corda N.d.R.) e la velocità in curva, quest’anno però è un po’ diverso. Ma questa è la moto che abbiamo, e dobbiamo fare un miracolo. Morbidelli? Non parlo della moto 2019 perché è la 2020 quella che abbiamo. Sulla 2019 di Franco è difficile dare una opinione: è un ibrido dell’anno passato.  È chiaro che ha fatto meglio di noi. Chi ha la moto identica alla mia è Quartararo. Franco ha fatto una gara perfetta”.

E la Suzuki? Mir non ha ancora vinto una gara ma è lì davanti a tutti con Mir.

“La Suzuki è ad un’altro livello. Sembra che possano chiudere la curva prima ed avere velocità in curva mentre  percorrono meno metri. Io spero di avere la moto perfetta a Valencia e partire perfettamente.  Al momento dobbiamo solo sopravvivere e fare il massimo che possiamo”.

Insomma, non ci sono spiegazioni a questi alti (in prova) e bassi (in gara) della M1.

“Chiedetelo a Meregalli, io non ho spiegazioni - si giustifica Maverick - Apro il gas nello stesso punto in prova ed in gara. Dobbiamo essere più intelligenti. Alcune cose gliele avevo anticipate a Sepang. Come pilota devo dare le mie opinioni. In ogni caso il campionato è vivo, ma il finale sarà una lotteria perché il potenziale della Yamaha è molto incostante. Speriamo che a Valencia la moto voli. Se ha grip va bene, altrimenti diventa molto complicato pilotarla ma se avremo aderenza volerà”.

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