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MotoGP, Petrucci: "Volevo evitare di fare errori superando Dovizioso"

"Il mio problema resta è la velocità massima, inferiore a quella degli altri piloti Ducati. Marquez? Avevamo parlato a Barcellona, mi aveva detto che sarebbe voluto tornare ad Aragon"

MotoGP: Petrucci:

Danilo Petrucci ha raccolto meno di quanto si aspettava ad Aragon, ed ha anche dovuto fare i conti con un problema che teoricamente da pilota Ducati non avrebbe mai dovuto vivere. Il problema che secondo Petrucci l'ha penalizzato più di ogni altra cosa ad Aragon è stato infatti la mancanza di una buona velocità di punta, quasi paradossale considerando che teoricamente questo dovrebbe essere uno dei punti forti della moto italiana. 

In ogni caso Petrucci non è stato troppo deluso dalla propria gara ed è convinto di poter trovare a Valencia delle condizioni migliori, nella speranza di finire la propria avventura da pilota Ducati con delle prestazioni convincenti.

"La moto era abbastanza simile a quella di ieri dopo le qualifiche - ha spiegato Petrucci - In realtà volevamo provare quella della scorsa settimana, ma non abbiamo fatto nessun cambiamento enorme. Alla fine abbiamo tenuto quella che avevamo deliberato qui ed era buona, ho avuto solo, come sempre, tantissimi problemi in rettilineo. Non si tratta solo di difficoltà a superare, ma proprio di impossibilità di restare vicino a chi me precede. Per fortuna avevo ottime sensazioni in frenata e questo mi ha permesso di essere aggressivo in staccata".

Sei rimasto anche invischiato nel gruppo prima di trovare il tuo ritmo. 

"All’inizio ho sofferto tantissimo a passare Bradl, soffrivo a restare nella sua scia. Soffrivo tanto in 4ª, 5ª e 6ª marcia e questo è stato il problema più grosso. Sono comunque contento di come è andata, perché bisogna ricordare che sono partito davanti alla Safety Car, il che non è il massimo. Dobbiamo prendere quello che viene, quando ero solo il mio ritmo non era male, perdevo due decimi rispetto ad altre moto solo nel passaggio tra la 4ª e la 6ª marcia. Sono abbastanza soddisfatto. Partire dietro ed avere difficoltà a superare non è il massimo".

Hai anche raggiunto e passato Dovizioso. Cosa ti è passato per la testa in quel momento?

"Di certo quando ho raggiunto Andrea sono stato molto attento a non fare un block pass, come ho fatto ad esempio con Bradl e con Cal. Ma il fatto è che ero più veloce in quella fase in ingresso curva, mentre nelle altre zone della pista perdevo molto. E’ stato difficile passare Andrea, volevo solo evitare di fare qualsiasi errore soprattutto con lui"

Come vedi la doppia tappa di Valencia dopo quanto vissuto qui?

"Mi porto buone sensazioni a Valencia. Qui abbiamo sofferto molto con la trazione, ma non esattamente nel momento in cui si apre il gas, quanto piuttosto nella fase di massima piega. Penso che dipenda dal fatto che l’asfalto qui è molto degradato, mentre a Valencia è in buone condizioni ed io mi trovo sempre bene lì. L’assetto che useremo sarà simile a quello di Barcellona, dove avevo avuto delle ottime sensazioni. Sono positivo per Valencia, penso di poter lottare per qualcosa di buono lì".

Hai parlato dei tuoi problemi in velocità massima, ma in passato non ne avevi. 

"Si, in passato spesso ero anche il più veloce di tutti da quel punto di vista. Probabilmente l’aerodinamica è cambiata tanto, anche rispetto all’anno scorso, e sono parecchie gare che sono lento in rettilineo. Probabilmente dipende anche dal fatto che io sono più grosso, ma succedeva anche in passato. Forse c’erano meno appendici prima e questo mi aiutava, non so. Chiaro che soffro molto perché non riesco a difendermi in gara nei duelli ravvicinati. Devo frenare tardi, rischiando tanto. Anche oggi mi è successo di dover rischiare per difendermi. Partivo dietro, ma ho trovato il mio ritmo e piano piano sono tornato un po’ più avanti. Peccato perché ci ho messo molti giri per passare alcuni piloti e lì ho perso diversi secondi". 

Come vedi il discorso della lotta per il mondiale? Secondo te Mir è il favorito?

"Sembra che Mir stia portando a casa sempre il massimo anche se non è velocissimo in qualifica, ma quello non è mai stato il suo forte. Fabio in queste due gare di Aragon non è stato veloce come ci si aspettava. Secondo me Morbidelli potrebbe essere un ‘problema’ per entrambi, però come vedete gli equilibri cambiano tantissimo di gara in gara ed è sempre difficilissimo fare previsioni. Avevo scommesso su di me a Le Mans, mi è andata bene quindi non scommetto più! Io mi aspetto di fare bene a Valencia".

Tu hai sempre fatto molto cross per allenarti. Secondo te il fatto che Marquez non sia ancora risalito in sella è indice del fatto che qualcosa non stia funzionando nel suo recupero?

"Il cross è uno sport rischioso, ti stressa il fisico più di ogni altra disciplina. I crossisti a malapena finiscono una stagione senza infortuni, anche dovuti semplicemente allo stress fisico. Io ho fatto cross da quando avevo 9 fino ai 16 anni e mi porto ancora dietro gli infortuni di quegli anni, i problemi alla schiena, alle vertebre. Secondo me Marc non è ancora a posto, avevo parlato con lui a Barcellona e voleva tornare per le due gare di Aragon. Non abbiamo avuto modo di approfondire molto, gli ho solo fatto gli auguri di pronta guarigione e lui mi ha detto che avrebbe voluto tornare quest’anno, ma poi non ho saputo più niente". 

Pensi che per Dovizioso sia difficile tornare in gioco?

"Può cambiare sempre tutto, anche perché a Valencia c’è sempre un forte rischio pioggia. Avete visto a Le Mans cosa è successo con qualche goccia d’acqua, può succedere di tutto. Lì poi farà freddo, ci sarà un asfalto nuovo e Jack era salito sul podio lo scorso anno, anche se questo significa poco perché anche ad Aragon nel 2019 c’erano due Ducati sul podio mentre quest’anno siamo stati lontani. Secondo me cambiano molto i valori rispetto agli altri anni. Mir in gara c’è sempre, forse Fabio qui è mancato ma non aveva buone sensazioni. Penso che il mondiale si deciderà a Portiamo, quest'anno è veramente difficile fare previsioni". 

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