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MotoGP, Rins: "La FP1 Moto3 andava posticipata, era pericoloso anche per loro"

"Le Yamaha hanno molto grip in piega e questo le aiuta". Mir: "i piloti M1 sono in vantaggio, ma mi giocherò le mie carte"

MotoGP: Rins:

Non bisogna essere sorpresi che con un calendario sbilanciato verso l’autunno, il problema più grosso sia il freddo. Ad Aragon, almeno, non c’è stata la pioggia di Le Mans, ma le condizioni in cui sono scesi in pista i piloti questa mattina invogliavano più a un tè caldo davanti al camino che a salire in moto. Come sempre, poi, sono stati usati due pesi e due misure: la Moto3 è scesa in pista quando le temperature erano più basse, mentre per la MotoGP è stato deciso di posticipare il turno di mezz’ora.

Alex Rins si è schierato al fianco dei colleghi della classe minore: “se noi non potevamo uscire in pista, perché non hanno ritardato anche il loro turno? È vero che le MotoGP hanno peso e potenza maggiori, ma le Moto3 hanno ruote molto strette, è pericoloso anche per loro”.

Del resto, non è la prima volta che i piloti delle classi inferiori ricevono un trattamento, per così dire, diverso da quelli della MotoGP. Alex ha voluto spezzare una lancia per loro e forse a qualcosa è servito, perché domani mattina l’inizio di tutti i turni sarà posticipato di mezz’ora.

Chiusa questa questione, il pilota della Suzuki ha parlato della sua giornata.

L’obiettivo era stare nei primi 10 per entrare direttamente in Q2 e ci sono riuscito - ha detto soddisfatto - Anche se, nel mio giro veloce, non ho fatto delle traiettorie perfette, sono andato largo in alcune curve quindi avrei un margine di miglioramento. Però domani mattina potrebbe essere molto freddo potrebbe non essere così semplice abbassare i tempi”.

Basta guardare la classifica per capire come le Yamaha sembrano un passo davanti a tutti.

Loro hanno molto grip al massimo angolo di piega e in queste condizioni aiuta molto” ha confermato Rins.

Joan Mir: "I punti deboli di Quartararo? Tutti li hanno... ma non ve li dico"

Un bel problema per il suo compagno di squadra Mir, in corsa per il titolo e con più avversari del previsto ad Aragon. Joan è comunque stato il ‘migliore degli altri’ mettendo la sua Suzuki dietro alle tre M1 nelle FP2.

Vanno veramente forte, hanno un gran potenziale - ha ammesso - Tutti i loro piloti sono veloci e al momento io non sono al loro livello, hanno un po’ di vantaggio ma penso di potere tenere il loro ritmo nel finale di gara”.

Lui e Quartararo si stanno giocando il titolo e i due piloti si conoscono da tempo.

Nel 2016 siamo stati compagni di squadra, abbiamo sempre avuto un bel rapporto, sia dentro che fuori la pista. Come si batte? Non ve lo dico, ogni pilota ha i suoi punti deboli - ha sorriso - In questo momento penso solo che tutte le piste sia buone per noi, anche se le Yamaha vanno forte con il freddo abbiamo le nostre carte da giocare”.

Mir è poi intervenuto sul team Covid, salito alla ribalta nel paddock dopo il caso di positività di Valentino.

Ne parlavo proprio con la mia squadra - ha spiegato - Io tornerò comunque a casa fra un Gran Premio e l’altro, andrò in macchina e la mia ragazza, con cui vivo, si è sottoposta al tampone ed è stato negativo, quindi non ci sono rischi particolari. Se dovessi prendere un aereo, allora forse rimarrei nel paddock”.

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