Tu sei qui

MotoGP, Bagnaia: "Sono arrabbiato, Aragon dovrebbe essere favorevole a Ducati"

"Mi manca aderenza al posteriore, ma sono ottimista". Miller: "il più grande problema è il vento. Il Covid? Un avversario in più con cui fare i conti"

MotoGP: Bagnaia:

di Giorgio Burreddu

Anche se ha l’aria calma, come sempre nel suo stile lineare e semplice, Pecco Bagnaia ha buone ragioni per essere preoccupato. Anzi, è molto peggio dopo il 19° posto di giornata. “Sono abbastanza arrabbiato e nervoso per oggi, ma so che fortunatamente ho una gran squadra e che troveremo una soluzione tutti insieme. Sono ottimista, sarà un sabato positivo per noi”.

Arrabbiato, ottimista: le emozioni si mescolano, si intrecciano. Ma quando la moto non va tutto diventa un caos. “Diciamo che noi piloti Ducati siamo abbastanza in difficoltà in questo momento, ci sono condizioni per le quali non ci saremmo aspettati di essere così indietro”. E’ un mondiale così: dalle stelle alle retrovie, tutto in una manciata di giri. Ma gli ultimi ad Aragon sono stati peggio. “Questa mattina è stato proprio difficile, era tanto freddo, non sono riuscito a scaldare la gomma davanti, giravo con una temperatura bassissima e soprattutto una pressione davvero bassa e questo mi ha portato a girare veramente piano. Nel pomeriggio, al terzo giro ero già 1"7 più veloce del mio miglior tempo al mattino, ma dopo 8 avevo già finito la gomma.

I problemi questa volta non se li porterà via il vento, Pecco lo sa. Quando fa freddo il problema è davanti, quando non fa più freddo il problema è dietro. “Così pare, sì. C’è poco grip almeno per noi, mi sembra di aver visto che le Yamaha sono abbastanza tranquille su questo discorso, sono abbastanza veloci, hanno un bel passo, riescono a scaldare tutto in fretta. Noi dobbiamo trovare una soluzione perché una pista così favorevole alla nostra moto non può portarci a essere così indietro. Ci stiamo impegnando molto per trovare una soluzione e andare meglio domani”.

I problemi non se li porterà via il vento, ok. Ma quel che è peggio è la consapevolezza. Le Ducati sono lente, “l’ho notato - dice ancora Pecco - , facciamo fatica, non abbiamo grip dietro e questo è un grande limite al momento: tocca lavorare molto e trovare una soluzione perché al momento siamo molto indietro”.

E poi c’è il problema del virus. Pecco era sullo stesso volo di Valentino Rossi domenica scorsa. “Non vicini, ma insieme”, specifica Bagnaia. Per poi aggiungere: “Da allora non l’ho più visto. Ho fatto il tampone giovedì, era negativo. Sono ok al momento”. Ma non si sente al sicuro, nemmeno lui. Come nessuno. E dopo lo stop di Tony Arbolino anche Bagnaia dice che “non puoi fare niente per scappare da questo problema, è molto difficile venire fuori, anche quando sei negativo puoi rimanere a casa. Tony è stato molto sfortunato, stava lottando per il titolo, non ci può fare niente”.

Jack Miller: "Il più grosso problema è il vento"

Altro pilota Pramac Racing, altro nervoso da tirare fuori. E figurati se Jack Miller (14° di giornata) se lo tiene incollato al petto. "Purtroppo Bradley Smith mi ha intralciato nel mio miglior giro nelle FP2, quindi ho perso tempo prezioso nell'ultimo settore. E questo settore è il nostro unico punto di forza qui. Stiamo facendo un lavoro infernale con il vento. I settori uno e due sono molto difficili per questo. Si spera che il vento cali un po’ domani e domenica. La curva 2 è stata un incubo a ogni giro. Il vento voleva portarmi via dalla moto ogni volta che ero lì.

Anche se, va avanti Jack, “il nostro problema più grande è il vento e tutti i piloti della Ducati ci lottano”, la speranza è che le raffiche si calmino a cominciare da oggi. “Questo dovrebbe aiutarci. E poi ho ancora qualche carta vincente nella manica. Abbiamo anche risparmiato un paio gomme morbide posteriori per le FP3, quindi posso fare giri veloci. Se voglio finire sul podio, devo partire in una delle prime due file. La posizione di partenza è stata estremamente importante in tutte le gare quest'anno. E’ necessaria”.

Come è necessaria l’attenzione massima al covid. “Per ridurre i rischi cerco di stare più tempo possibile da solo nella settimana senza gara. Il virus ha avuto un impatto sul campionato, su tutti i piloti. E’ un avversario in più con cui fare i conti, come un infortunio o qualcosa di sfortunato che ti può capitare durante la stagione.

Articoli che potrebbero interessarti