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MotoGP, Mir: "Ho avuto problemi nel mandare in temperatura le gomme"

"Nel finale sono stato molto veloce, ma ho faticato troppo nei primi giri, non capisco il motivo". Rins. "La media era la scelta giusta, nel giro di ricognizione mi sono spaventato. Il podio era a portata di mano"

MotoGP: Mir:

Reduci dal bellissimo podio di Barcellona, la domenica di Le Mans non ha regalato ulteriori acuti al Team Suzuki di Davide Brivio. Dopo aver faticato nel corso delle libere e qualifiche, la pioggia sembrava cascare a fagiolo per Alex Rins e Joan Mir. Invece, la gara si è rivelata avara di soddisfazioni, specialmente per il primo degli spagnoli. Partito nelle retrovie della griglia, nonostante alcuni problemi nello scaldare gli pneumatici, Rins ha messo in mostra una stupenda rimonta che lo ha portato a lottare con le Ducati per la vittoria.

"Fino alla caduta è stata una gara incredibile, sono dispiaciuto - ha dichiarato il 24enne - ovviamente non è stato semplice mandare in temperatura le gomme per via del freddo, nel giro di ricognizione mi sono spaventato. Però il ritmo che ho tenuto era molto buono e stavo gestendo perfettamente la situazione".

Un dato che è saltato subito all'occhio è stato la scelta della carcassa da bagnato media sia all'anteriore che al posteriore, una decisione in controtendenza col resto del gruppo.

"Ho optato per la doppia gomma media in quanto non ci siamo trovati bene con la soft all'anteriore il venerdì mattina, ma credo che fosse la scelta giusta - ha proseguito - basta guardare i tempi di Zarco, nel finale è andato veramente forte. Giro dopo giro il feeling aumentava, tant'è che sono riuscito a portarmi a ridosso del terzetto Ducati".

Una volta giunto nel plotone di testa, la prima cosa che è passata per la testa di Alex Rins è stata la vittoria che lo avrebbe potuto rilanciare dal punto di vista morale in attesa dei prossimi appuntamenti. 

"Quando mi sono ritrovato alle spalle di Petrucci, ho pensato che la vittoria fosse a portata di mano - ha detto Rins - l'obbiettivo era di sorpassarlo il più presto possibile perchè le Ducati hanno un'alta velocità di punta. Ad un certo punto abbiamo rischiato notevolmente quando Miller, uscito lentamente da curva 8, ha completamente perso il punto di corda alla chicane successiva. Non era semplice tenere sott'occhio anche le temperuture dei freni".

I sogni di gloria di Alex Rins sono poi finiti qualche giro più tardi, quando, nell'impostare la traiettoria della Dunlop Chicane, è finito a terra vanificando quanto di buono fatto vedere.

"Per quanto riguarda la caduta, è stata veramente strana: mi sentivo forte nelle staccate con la media, ma ho completamente perso l'anteriore in ingresso di curva. Un vero peccato, il podio era alla nostra portata. Probabilmente il bagnato mi ha aiutato a sentire meno il dolore dell'operazione all'omero, infatti nel warm up di questa mattina ho faticato più del previsto. Spero che questo aspetto non mi penalizzi nel resto della stagione, ma credo che dipenda dal tipo di tracciato in cui corriamo perchè a Barcellona non ho sofferto questo tipo di problemi. Adesso testa ad Aragon" ha concluso.

Joan Mir: "La media davanti era la scelta giusta, peccato aver perso terreno nelle fasi iniziali"

Peggio ancora è andata al proprio team-mate Joan Mir, partito malamente dalla 14esima casella dello schieramento e mai competitivo per lottare per qualcosa di importante. Il 23enne ha faticato e non poco nelle prime curve, anche per via della caduta nella 'esse' iniziale di Valentino Rossi, ritrovandosi costretto ad inseguire fin da subito

"Personalmente è stata una giornata difficile, in condizioni veramente particolari - ha dichiarato Mir - all'inizio della gara non riuscivo a mandare in temperatura le gomme, non so cosa sia successo. Inoltre ho perso diverse posizioni perchè non avevo buone sensazioni con i freni. Purtroppo la caduta di Rossi alla Dunlop Chicane non mi ha aiutato, non sono riuscito ad evitarlo".

Il ritmo dello spagnolo è migliorato progressivamente col passare dei giri, arrivando ad essere uno dei più veloci in pista. Dati alla mano, la differenza tra la prima e la seconda parte di gara è abissale.

"Dopo alcuni passaggi le cose sono migliorate e ho iniziato ad ottenere buoni tempi - ha detto - questo aspetto è molto positivo considerato che si è trattata della mia prima gara sul bagnato. Per questo motivo considero la corsa molto costruttiva in ottica futura. Adesso dobbiamo capire quali problemi abbiamo avuto nelle primissime fasi e comparare i dati con quelli di Rins, dopotutto nel finale sono stato uno dei piloti più veloci".

Come accaduto al compagno di squadra Rins, Joan Mir ha effettuato la stessa identica scelta a livello degli pneumatici: media-media, gli unici insieme a Johann Zarco.

"La gomma media all'anteriore ha lavorato bene, non so se con la morbida sarebbe cambiato qualcosa. Il mio compagno, fino alla caduta, ha fatto una gara di testa, quindi la reputo tutt'ora la miglior scelta".

Durante l'ultimo giro Mir è riuscito a colmare il gap con le due Yamaha di Maverick Vinales e Fabio Quartararo, senza però riuscire a sferrare un attacco concludendo in 11esima piazza.

"Io e Quartararo non abbiamo concluso la corsa nelle posizioni che meritiamo. Lui sull'asciutto aveva un ritmo impressionante, ma con scarsa aderenza ha faticato anche nella FP1. Dal canto mio, se la gara si fosse disputata in condizioni normali, non sarei stato in grado di lottare con lui. Credo che entrambi torneremo presto nelle posizioni di vertice già da Aragon" ha terminato.

 

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