Celestino Vietti è stato semplicemente perfetto vincendo a Le Mans la sua seconda gara dell’anno davanti a Tony Arbolino. Il pilota di Sky ha messo in pratica una strategia perfetta, sfruttando l’errore di Masia al penultimo giro e poi non lasciando a spazio al pilota di Snipers per attaccare.
Per Vietti è una vittoria pesante, che lo rilancia nella corsa del Mondiale. Con McPhee a terra e Ogura solo 9° grazie alle tante cadute, ora è Arenas (3° sul podio) davanti a tutti in classifica con 135 punti, 6 in più del giapponese e 16 su Vietti, mentre Arbolino è 4° a 20 punti, quando mancano ancora 5 gare alla fine.
“È stata una gara strana, non mi aspettavo di vincere - ha ammesso Vietti - Ero veloce ma non pensavo di esserlo così tanto. Ho scelto la gomma dura al posteriore e questo mi ha permesso di essere più veloce negli ultimi giri. Sono davvero contento di questo risultato perché sono riuscito a gestire bene la gara e anche per la mia squadra dopo essere caduto 3 volte questo fine settimana"
LA GARA - Arenas è protagonista di una partenza perfetta, Albert si mette al comando davanti a Masia e Arbolino, che nel giro di poche curve attacca lo spagnolo e si mette in seconda posizione. Quarto è Fernandez davanti a Rodrigo e Vietti, poi Garcia e Migno, brutta partenza per Fenati, solo 14°, McPhee è 11°, Ogura 24°.
Al 3° giro è Masia a mettersi in testa, superando Arenas sul rettilineo, intanto Arenas perde posizioni e viene superato da Arbolino, Rodrigo e Vietti. I primi cinque cercando di fare un piccolo strappo sul secondo gruppo, trainato da Binder.
Darry riesce a recuperare velocemente lo strappo e il gruppone è di nuovo compatto, con sempre Masia in testa.
Al 6° giro Arenas si mette al 3° posto, mentre Masia cerca il forcing.
All’8° giro Binder si mette in 2ª posizione davanti ad Arenas e Arbolino. Intanto un disastro per il team di Max Biaggi: alla curva 13 Lopez sbaglia la staccata e tampona Fenati e vanno entrambi a terra. Il giro dopo è Suzuki a cadere alla 8. Romano ha scusato il suo compagno di squadra: “non lo ha fatto apposta, sono cose che capitano” ha detto ai microfoni di Sky.
A metà gara Masia è ancora al comando, davanti ad Arenas, Binder e Arbolino.
A 11 giri della fine, Masia si volta e fa passare Arenas, Binder e Arbolino, Vietti è 5° (per lui giro veloce della gara nella tornata precedente). McPhee è 10°, Ogura fuori dalla zona punti, 21°.
A 9 giri dalla fine il primo gruppo è formato da 9 piloti: Arena, Arbolino, Binder, Masia, Vietti, Sasaki, Rodrigo, Migno e Fernandez. Al loro inseguimento c’è McPhee.
A 8 giri dalla fine cade Pizzoli alla curva 10, intanto Masia si rimette in testa, McPhee si ricongiunge al gruppo di testa, portando con sé Alcoba e Toba.
A 6 giri dalla fine Binder vede sparire le sue speranze: un problema tecnico alla sua KTM lo costringe al ritiro. Intanto Arbolino supera Masia e si mette al comando.
Quando mancano 5 giri alla fine cade Toba.
In quello successivo, invece sono McPhee e Alcoba a finire a terra, alla curva 10: lo spagnolo cade e il pilota di Petronas non può fare nulla per evitare la sua moto. Sbaglia anche Antonelli, grazie ai tanti incidenti, Ogura si trova al 10° posto.
Sono 8 i piloti a giocarsi il podio: Masia, Arenas, Vietti, Arbolino, Migno, Sasaki, Rodrigo e Fernandez.
È Vietti a iniziare in testa l’ultimo giro dopo un errore di Masia, che si ritrova 4°. Arbolino attacca Arenas alla prima curva e passa. Vietti non sbaglia nulla e va a vincere davanti ad Arbolino, Arenas è 3° mentre Masia è fuori dal podio davanti a Migno, Sasaki, Fernandez, Rodrigo e Ogura, 9°. A punti anche Foggia, Rossi e Nepa, arrivati in parata dal 13° al 15° posto.