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Milano AutoClassica: si riaccende la passione

Un'edizione che conferma che la passione verso le auto d’epoca sia più forte del Covid. Molte le iniziative sia all’interno dei padiglioni sia all’esterno. Le nostre riflessioni sull’andamento del settore in tempi di pandemia

Auto - News: Milano AutoClassica: si riaccende la passione

Testo e foto di Eugenio Mosca

Lo scorso fine settimana è andata in scena la 10.ma edizione di MilanoAutoclassica, che quest’anno rivestiva un significato particolare essendo di fatto il primo salone automobilistico post emergenza sanitaria. Perciò erano diversi gli interrogativi che ci si poneva alla vigilia della tre giorni milanese: innanzitutto sulla risposta di espositori e pubblico, ma anche su come il periodo di blocco per il lockdown poteva avere inciso sui movimenti commerciali legati al settore.

VOGLIA DI CLASSICHE

Partiamo subito col dire che il pubblico ha risposto presente! Smentendo così anche i più pessimisti sui timori che gli appassionati avessero potuto avere nel ritrovarsi in spazi chiusi, per quanto ampi, con la possibilità di assembramenti. Insomma, al cuore non si comanda. Ma con il cervello collegato, limitando magari contatti troppo ravvicinati e accrocchi dei bei tempi, e la mascherina ben calzata sopra il naso, pena essere ripresi da solerti hostess. In ogni caso c’era voglia di respirare di nuovo aria di classica, lucidarsi gli occhi con le bellezze a quattro ruote, tornare ad incontrare altri appassionati con i quali scambiare opinioni su questo o quel “pezzo” esposto, magari tra le tante vetture in vendita, e perché no, sondare il terreno con il privato o il commerciante di turno alla ricerca dell’affare. Magari con la speranza di strappare un prezzo vantaggioso favorito da un eventuale “indebolimento” del mercato causa coronavirus.

NUOVE TENDENZE 

Gettando uno sguardo alle persone in movimento tra gli stand, meno del solito quelli ufficiali, e tastando il polso ai commercianti, abbiamo avuto la conferma che il pubblico è certamente stato presente in numero minore rispetto alle altre edizioni, ma di tipo più mirato: informato e interessato ad un acquisto, tanto da far segnare un numero molto positivo di transazioni effettuate. Peraltro un pubblico più eterogeneo, con la fascia di giovani in deciso aumento, certamente attirati dalle youngtimer (in costante aumento) che rappresentano un investimento più accessibile ma, in un discreto numero, interessati anche a modelli più iconici del passato o da competizione. Chiacchierando con gli addetti ai lavori abbiamo avuto anche altre conferme sull’andamento del mercato: i “pezzi pesanti” da collezione mantengono valori elevati, tanto che anche durante il lockdown sono rimbalzate voci di vendite milionarie, mentre le automobili di fascia medio-bassa oppure in condizioni non perfette, molte delle quali soprattutto di alcuni marchi erano cresciute smisuratamente di valore anche per effetto di una certa speculazione dovuta alla volontà di investimenti “differenziati” dei capitali, sono tornate ad avere quotazioni più adeguate. Soprattutto quando si arriva davvero al dunque della trattativa. Un altro aspetto direttamente causato dal lockdown è quello del netto incremento delle trattative e transazioni online, settore nel quale assume una importanza fondamentale la serietà che ha saputo guadagnarsi sul campo l’intermediario, sia per chi vende sia per chi acquista.

TRADIZIONE  E INNOVAZIONE 

L’altra conferma arrivata dal salone milanese riguarda il legame tra passato, presente e futuro che molte case tendono ad enfatizzare in misura sempre maggiore sfruttando, nel senso buono del termine, la presenza ai saloni dedicati alle auto classiche per ribadire ed evidenziare l’identità del marchio. Magari utilizzando la presenza all’esposizione per presentare modelli di nuove vetture, che a volte si rifanno a celebrate antenate, se non addirittura anteprime. Sarà il caso, ad esempio, della Mercedes Classe S, uno dei modelli più rappresentativi della casa di Stoccarda, che dopo la presentazione al Salone di Pechino ha scelto proprio “Auto e Moto d’Epoca”, una delle manifestazioni più importanti dell’Heritage a livello internazionale in programma a Padova dal 22 al 25 ottobre, per l’anteprima europea di uno dei suoi modelli più rappresentativi. A Milano AutoClassica erano presenti, ufficialmente o tramite filiali di area, sette brand: Alpine, Bentley, Lamborghini, Mazda, McLaren, Pagani e Porsche.

L’Alpine ha esposto, per la prima volta in Italia, la versione più sportiva della A 110, la A 110 S da 292 CV, una nella colorazione “cattiva” grigio opaco e l’altra in allestimento Color Edition con carrozzeria gialla, a fianco di una A 110 “originale” della stessa tinta, oltre all’edizione limitata (400 esemplari) Alpine A 110 Legende GT. Altri due marchi che hanno presentato abbinamenti tra passato e presente, anche se non in modo così diretto, sono Lamborghini, che a fianco di una 400 GT del 1966, la 2+2 del Toro spinta dal V12 Bizzarrini, ha esposto le Huracàn Evo RWD e Spyder olre al SUV Urus, e Bentley che a fianco di modelli classici ha esposto la Continental GT, l’ammiraglia Flying Spur e l’ormai immancabile SUV Bentayga. Ma l’abbinamento con maggiore contrasto lo si è probabilmente visto nello stand Porsche, dove tra modelli classici come 356 SC Coupè del 1964 e 911 Turbo faceva bella mostra una Taycan, la berlina elettrica che rappresenta il futuro della casa tedesca. Un capitolo a parte, invece, riguarda lo stand Pagani, con vetture all’avanguardia della tecnica, come la Zonda Roadster S e la Huayra Roadster, che però non ci sentiamo di considerare dei pesci fuor d’acqua in un salone classico, dato che oltre a fare la gioia di ogni appassionato pur con tecnologie avveniristiche riprendono forse più di altri la filosofia artigianale dei Costruttori di automobili sportive dell’epoca.

ECCELLENZE ITALIANE

Il pubblico che è andato ad AutoClassica ah avuto di che lustrasi gli occhi, con un gran numero di belle vetture esposte, peraltro con una buona parte di nostre rappresentati in grado di accontentare un’ampia platea di appassionati. A partire dalle tre regine della manifestazione, che accoglievano il pubblico facendo degnamente gli onori di casa. Vetture rarissime, magistralmente riportate a loro splendore e dal fascino particolare, trattandosi di Barchette Sport che hanno partecipato alle edizioni delle Mille Miglia negli anni ‘50: Maserati 250 S/F del 1954, l’unica prodotta dalla casa modenese con motore 6 cilindri derivato dalle F. 1, Ermini 357S del 1955 con motore 1500 e carrozzeria Scaglietti, e Osca MT4 del 1952 con motore bialbero 1100. Tra gli stand più frequentati dagli appassionati, quello intitolato “Nate per correre”,  dedicato ad un pezzo di storia del rallysmo internazionale che raggruppava Fiat 131 Abarth Olio Fiat, Lancia Delta Martini, Lancia Safari 037 del 1984, Lancia Delta Repsol ex Carlos Sainz e Renault 5 Maxi Turbo.

Non da meno quello dedicato ai “90 anni di Pininfarina”, allestito nello spazio sepositivo ASI, che raggruppava 13 automobili particolarmente significative della storia passata e recente, con uno sguardo anche al futuro, della Carrozzeria torinese, tra cui Ferrari 275 GTB del 1966, Dino 246 GTS del 1969, ma anche la recente Ferrari Pininfarina Sergio, così come non mancava uno spazio dedicato all’innovazione con la monoposto Sigma Grand Prix del 1969 e la H2 Speed del 2016, vettura ad altre prestazioni alimentata a idrogeno. Nella stessa area anche una nutrita rappresentanza delle Case motociclistiche lombarde, con un focus particolare alla Moto Guzzi che nel 2021 festeggreà il centenario. Nello stand ACI Storico, che celebrava i 110 anni Alfa Romeo, spazio a due classiche di prestigio come l’Alfa Romeo 6C 2500 Villa d’Este del 1949 e la 6C 2500 Sport Cabriolet Pininfarina del 1974. Come sempre nutrita la presenza dei Club di marca, che hanno esposto modelli sempre molto particolari. Tra questi: Club BMW Z3, Peugeot Italian Friends, Club Fiat 500 e Mini.

PROGRAMMA INTENSO

A completare le giornate una serie continua di meeting e celebrazioni nell’area incontri, seguiti da un grande pubblico anche di giovani. Tra questi: “Gli alboti del motociclismo”; “Ruote nella storia; i borghi più belli d’Italia aprono le porte ad ACI Storico”; “Alfa Romeo e la Targa Florio”; “Pininfarina 90: una storia italiana”, “Pininfarina 90: le icone” e “Le grandi firme Pininfarina”; “L’Alfa Roemo 75”; “Moden Art, gli scultori del movimento”. E poi “Tributo Veloce”, assegnato all’ing. Giampaolo Dallara, che ha catturato l’attenzione di tutti raccontando l’evoluzione dell’automobile percorsa nella sua lunga carriera. E sulla sua ultima creatura, la Dallara stradale, ha detto: “pensavo ad un’automobile ludica per divertirsi in sicurezza sulla strda, per il puro piacere del viaggio”. Quindi sono stati ricordati Tino e Vittorio Brambilla, Costanza Afan de Rivera, discendente di casa Florio recentemente scomparsa, e Giorgio Nada, appassionato editore nel settore dei motori. Altrettanto intensa l’attività esterna, con diversi raduni, tra i quali spiccava quello Mazda per festeggiare il proprio centenario, frequentato da circa un’ottantina di vetture, con la casa giapponese che ha esposto alcuni modelli significativi della sua tradizione: Mazda Cosmo del 1964, Mazda RX-7, Mazda RX-5, Mazda 323 GT, oltre all’anteprima nazionale MX-5 100th Anniversary Special Edition. Molto frequentati anche gli altri raduni organizzati da vari sodalizi: Club BMW Z3; Peugeot Italian Friends; Club Fiat 500; Club Mini; Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca (CMAE). Il prossimo appuntamento con l’auto classica ora è fissato per l’ultimo fine settimana di ottobre, dal 22 al 25, con “AutoMoto d’Epoca” a Padova. Con la speranza che il Covid non ci metta lo zampino costringendo tutti nuovamente… ai box.

 

 

 

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