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SBK, Rea: “dietro a Davies avevo un angelo ed un diavolo sulle spalle”

“Il Mondiale è ancora aperto, ma Redding dovrà vincere 3 gare. Sarà come quando Dovizioso e Marquez si sono sfidati a Valencia nel 2017. In Superbike ci saranno però tre gare e non una"

SBK: Rea: “dietro a Davies avevo un angelo ed un diavolo sulle spalle”

La resa dei conti sarà tra due settimane, in Portogallo, sulla pista dell’Estoril. Già, perché Johnny Rea ha mancato il primo appuntamento con il titolo iridato. In Portogallo gli basteranno però tre soli punti per portare a termine la propria missione e laurearsi Campione.

Una sorta di semplice formalità per il Cannibale, che vede il sesto sigillo attenderlo dietro l’angolo. Purtroppo Gara 2 non è andata nel verso sperato e lui si è dovuto accontentare di un quarto posto dal retrogusto agrodolce.

“Sapevo che non sarebbe stata una gara semplice – ha esordito – Magny-Cours è sempre particolare, di conseguenza non sapevo cosa aspettarmi. Stamani, nel warmup, faticavo molto in uscita dalle curve, ma la moto aveva un buon assetto, infatti riuscivo a essere aggressivo”.

In Gara 2 la situazione è poi cambiata.

“La moto si muoveva da tutte le parti e io non avevo aderenza al posteriore, infatti la Kawasaki continuava a scivolare. Purtroppo, quando c’è meno acqua in pista, tendiamo a soffrire di più sotto questo aspetto e oggi è emersa la cosa. Ieri invece, ma anche stamani, con più acqua riuscivamo a essere molto più competitivi"

Rea ha dovuto prima incassare i sorpasso di Baz, poi quello di Davies, anche se fino all’ultimo ha provato a dare bagarre al gallese.

“Quando ero dietro a Chaz avevo un angelo e un diavolo sulle mie spalle, da una parte volevo attaccare, dall’altra accontentarmi. Io mi sentivo molto bene con la moto nelle chicane, ma Chaz faceva la differenza in uscita dalle curve alla 5 e alla tredici. In ogni momento della gara ho sempre avuto la situazione sotto controllo per quanto riguarda i punti in ottica Mondiale. Sapevo infatti che un quarto posto non bastava per il titolo. Il mio obiettivo era arrivare tra i primi tre, ma purtroppo oggi non è stato possibile”.

E allora testa all’appuntamento dell’Estoril.

“Sarà sicuramente emozionante, perché non ho mai corso lì nella mia carriera e si tratta della prima volta. Vedremo quindi quello che accadrà. La mia priorità è però quella di vincere il Mondiale e avrò tre gare a disposizione per farlo, dato che mi basteranno tre punti”.

Per Redding sarà una sorta di Mission Impossible, più o meno come per Dovizioso con Marquez a Valencia nel 2017.

“Per certi versi è così. Il Mondiale è ancora aperto, ma Scott dovrà vincere tre gare per puntare al Mondiale, mentre a me bastano tre punti per il titolo. In MotoGP c’è una sola gara rispetto al format della Superbike”.

Rea è già pronto per la sfida.

“Mi sa che nelle prossime settimane dovrò lasciare in garage la moto da cross (ha scherzato). L’obiettivo è cercare di chiudere il Campionato già in Gara 1, cercando di essere calmo ed evitando gli erroi, per poi lottare nelle due rimanenti. Vedremo quello che accadrà. È l’ultima gara della stagione e c’è tanta attesa da parte di tutti. Sarebbe stato bello vincere il titolo qua in Francia, ma al tempo stesso ero consapevole del fatto che non sarebbe stato così semplice. Vedremo quindi all’Estoril”.

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