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MotoGP, Bagnaia: "I problemi di Dovi? Abbiamo parlato ma siamo troppo diversi"

"Ci siamo confrontati, ma quello che va bene per me magari non funziona per lui. Se dovesse venire a chiedermi qualcosa, non avrei problemi a parlarci e dirgli con cosa mi sto trovando bene sulla Ducati"

MotoGP: Bagnaia: "I problemi di Dovi? Abbiamo parlato ma siamo troppo diversi"

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Il Pecco Bagnaia che si presenta a Barcellona è perfettamente consapevole di avere più di una mano sulla Ducati ufficiale per il 2021, ma si nasconde davanti a domande dirette perché si tratta di un annuncio che solo la Ducati può fare. Le splendide prestazioni di Misano, che gli hanno regalato un podio e gli hanno fatto sfiorare una vittoria, hanno cancellato quasi certamente ogni dubbio residuo, ponendo le basi perché la futura squadra ufficiale di Borgo Panigale sia formata dalla stessa coppia di piloti che oggi corre sotto l'egida del Team Pramac. 

Bagnaia ha dimostrato di avere perfettamente in mano la Ducati GP20 e soprattutto di aver capito perfettamente come sfruttare queste Michelin 2020 che invece stanno tanto facendo penare Andrea Dovizioso. I due ne hanno parlato, ma senza riuscire a trovare una quadra per il 'disoccupato' illustre di questa MotoGP. 

"Dopo i test di Misano ho parlato un po’ con Dovizioso - ha confermato Bagnaia -  ma è difficile spiegare certe cose per me, perché io e lui guidiamo in modo diverso, con assetti molto diversi. Ognuno ha il suo modo di guidare, magari quello che va bene per me, non va bene per lui. Se dovesse venire a chiedermi qualcosa, non avrei problemi a parlarci e dirgli con cosa mi sto trovando bene. Però al momento non ci siamo seduti per parlare di cosa sta facendo andare forte me e cosa non sta riuscendo a lui".

 Secondo Dovizioso tu sei cresciuto molto anche grazie a queste Michelin che si adattano molto bene al tuo stile di guida. Tu cosa ne pensi?

"Penso che sia un insieme di fattori che hanno portato a questa situazione. La Ducati nuova mi piace molto, mi è sempre piaciuta molto. L’enorme lavoro che abbiamo fatto di adattamento nel 2019, quest’anno è venuto fuori. Poi le nuove gomme non mi hanno limitato come hanno limitato Dovi, quindi penso che la somma tra questo ed il fatto che ogni volta che vado in pista io riesca ad avere sempre più confidenza, mi ha portato ad essere molto veloce". 

Ma hai firmato per il Team ufficiale per il 2021, puoi dare questa notizia?

"Ne deve parlare la Ducati (ride, ndr) non devo essere io a dire una cosa del genere. Al momento non posso dire niente, perché non so niente. Devo aspettare come tutti voi. Io posso solo essere felice per quanto sono stato veloce a Misano, so di poter essere veloce e so che i risultati arriveranno". 

Senti maggiore pressione dopo questa doppia gara di Misano, soprattutto dopo aver quasi vinto la seconda?

"Ho fatto una bella gara, ma non l'ho finita. Ho voglia di migliorare ancora, di imparare. Penso di essere forte, ma per esserlo davvero devo finire le gare. Non mi sento sotto pressione, so di poter dimostrare qui di poter stare davanti. Vediamo come mi troverò con le gomme, con la pista di Barcellona. Vorrei lottare di nuovo per la top five e penso che la nostra moto possa essere lì senza problemi. Domenica potrebbe anche piovere, dovrò essere in grado di sfruttare la situazione. In realtà non ho mai girato sul bagnato con questa moto. Per assurdo sono due anni che giro con la MotoGP e non ho mai trovato una vera situazione di bagnato. Ho provato le condizioni miste l’anno scorso e mi ci trovavo bene, perché le Michelin da pioggia della MotoGP sono impressionanti rispetto alle gomme da pioggia che si usano in Moto2. Spero di fare esperienza sull’acqua adesso e magari fare esperienza, piuttosto che farla quando magari mi sto giocando qualcosa e mi trovo davanti in campionato. In quel caso preferirei farmi trovare pronto". 

Nel 2019 magari hai sofferto di vedere Quartararo attirare l'attenzione di tutti nella stagione da rookie. Adesso che stai correndo sul suo stesso livello, quanto gusto ti sta dando questa cosa?

"A me da gusto battere tutti, non solo Fabio. Nel 2019 voi giornalisti giustamente lo esaltavate perché ha fatto dei risultati incredibili, era veloce quanto Marquez su alcune piste. Io invece faticavo, ma è comprensibile. Adesso il fatto di stare davanti, mi da molto gusto, ma indipendentemente da chi metto dietro. La cosa davvero bella è sentirsi veloce quanto i migliori".

Avete analizzato le cause della tua caduta a Misano?

"I tecnici della Ducati hanno cercato il motivo della mia caduta. Secondo loro non è stato un mio errore, l’unica cosa che hanno saputo dirmi è che sia io che Maverick in quel momento eravamo al limite e forse per questo ho perso l’anteriore della mia Ducati. Eravamo circa mezzo secondo più veloci di tutti gli altri".

Si parlava della ipotesi che fosse una visiera a terra, come accaduto per Miller, a mettere fine alla tua gara. 

"Quando ti capita di colpire una visiera sull’asfalto, l’anteriore scivola un pochino e puoi cadere. Non siamo certi che sia mia successo questo  a Misano. Domani ne parlerò in safety Commission, ma più che per il mio incidente, perché lo ripeto, non siamo certi che fosse quella la causa del mio incidente, quanto per quanto accaduto a Miller. Non è possibile che un pilota che è in lotta per il mondiale faccia uno zero in classifica per una visiera. Penso che i commissari debbano in qualche modo pulire la pista, nessun pilota può perdere una gara per questo. Magari sarà possibile per i piloti staccare queste visiere in un unico punto della pista, per consentire ai commissari di pulire più facilmente. Secondo me sarebbe importante fare una regola per la gara su questa cosa. Sarà in ogni caso importante parlarne con Capirossi e Uncini, spero che ci possano ascoltare su questo argomento". 

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